Dalla rosa damascena, ampiamente coltivata in Bulgaria, si ricava tutta l'essenza di rosa che si trova attualmente in commercio.
Com'è fatta la rosa damascena
La rosa damascena, chiamata anche Rosa di Castilla, è una rosa ibrida derivata dalla Rosa gallica e dalla Rosa moschata che ha origini mediorientali e centro-asiatiche.
La pianta si presenta come arbusto deciduo di importanti dimensioni per essere una rosa (2,3 x 3 m in altezza) con rami ricoperti da una moltitudine di spine curve, foglie di colore verde chiaro opaco con 5 o 7 lobi. I fiori, di circa 8 centimetri di diametro, variano dal rosa chiaro al rosa più carico con circa 80 petali.
Come si coltiva
La potatura della rosa damascena va eseguita a fine inverno procedendo a tagliare la vegetazione dell'anno prima in eccesso, avendo cura di non accorciare troppo i nuovi rami e diradando poi i rami che crescono all'interno del cespuglio per arieggiare la pianta.
La concimazione principale va fatta in inverno con concimi a lenta cessione, preferibilmente naturali o biologici, come la cornunghia, per poi integrare nei mesi estivi con concimi ternari specifici per rose, distribuendoli una volta al mese per tutto il periodo. Possono andare bene anche i concimi liquidi, a patto che vengano usati regolarmente e costantemente.
Come utilizzarla
Per il suo portamento vigoroso viene utilizzata nei parchi e nei giardini per formare siepi antintrusione o frangivento, in quanto non ama potature drastiche.
I suoi fiori vengono usati in profumeria per fare l'Acqua di rose oltre che, essendo commestibili, venire spesso impiegati in cucina per insaporire risotti, in erboristeria per tisane o per fare uno squisito sciroppo di rosa ricco di proprietà antisettiche.