Vacanza stefano pagano
L'immersione nella bacinella d'acqua può salvare una pianta trascurata in vacanza.
Al ritorno dalla vacanza spesso le piante d’appartamento e da terrazzo appaiono sofferenti. Ecco i consigli per farle riprendere in tempi brevi

Al rientro da una vacanza seppur breve, è importante fare una verifica dello stato di salute delle vostre piante. Se i vasi fioriti non hanno subito grossi danni, il problema è facilmente affrontabile. Se invece, le foglie sono ingiallite e non mostrano grandiosi segni di vita, allora è giunto il momento di intervenire con decisione. Vediamo cosa fare “per salvare il salvabile”.

Vacanza senz’acqua

Non sempre infatti, l’unica insidia è rappresentata dai parassiti, spesso anche una cattiva gestione irrigua può determinare stati di sofferenza. I diversi esemplari presenti in casa (ma anche sul balcone) manifestano ognuno in maniera differente il loro star bene… pertanto, gli interventi per ravvivare un vaso secco o appassito andranno diversificati in base allo stato in cui la pianta si trova.

Le necessità idriche delle singole piante variano molto anche in base alla loro tipologia di appartenenza. Le erbacee, per esempio, fanno affidamento sulla pressione dell’acqua tra le radici e le foglie per mantenere il loro naturale portamento. Infatti, perdono quasi subito turgore ripiegandosi su loro stesse molto più velocemente di quelle legnose, mentre le piante caratteristiche della macchia mediterranea necessitano di scarse bagnature: gli eccessi non sono tollerati e portano a ristagni con conseguente asfissia e marciumi delle radici.

Il bagno in vasca

Se lo stato di sofferenza è minimo, potete fronteggiarlo con il semplice asporto dei capolini sfioriti e dei rami secchi per favorire l’immediata ripresa vegetativa. Se la pianta è “visibilmente assetata”, è decisivo bagnarla con generosità e collocarla al buio per qualche ora, perché riconquisti il turgore perso.

Nei casi più gravi, non c’è tempo da perdere: praticate un’annaffiatura per immersione del pane di terra per circa un’ora in un catino riempito con acqua a temperatura ambiente. Questa sorta di “bagno” consente all’acqua di penetrare nel substrato e imbibire le radici. Questa terapia d’urto è un toccasana anche per le piante verdi da appartamento e, se le dimensioni non sono importanti, potete utilizzare anche il lavandino, altrimenti la vasca da bagno si presta bene come “infermeria vegetale”.

In vacanza la terra si asciuga

Capita alle volte, che nonostante gli sforzi profusi, le foglie continuino a ingiallire e avvizzire: la pianta non risponde alle bagnature perché il terreno, troppo secco e compatto, crea una crosta impenetrabile. Un buon indicatore del fenomeno è la terra compressa e staccata dal bordo del vaso stesso. Che fare? Vi suggerisco di armarvi di un rastrellino (ma anche una forchetta può andare bene) di cui premere i pettini sul terreno e “grattare” la superficie. Mi raccomando, siate delicati per non rischiare di rovinare ulteriormente radichette superficiali già provate e sofferenti. Poi immergete totalmente il vaso in acqua fino a quando vedete che le bollicine fuoriescono dal terreno. Nel frattempo nebulizzate con fiducia le foglie rimaste. Dopo aver scolato il vaso, ripartirà alla grande.

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