Dovrebbe essere uno dei primi lavori da effettuare quando si prende possesso di una casa con giardino: la recinzione, oggi, non ha solo il significato di delimitare la proprietà privata, ma è dettata anche da motivi di sicurezza sempre più pressanti, che impongono di tutelare la propria privacy e la vitale libertà di sentirsi al sicuro nel proprio giardino.
In commercio esistono svariate tipologie di recinzioni, cancelli, porte e portoni da garage, ma anche veri e propri sistemi di allarme, antintrusione e di sicurezza in generale: orientarsi può non essere facile, soprattutto quando si è appena avverato il sogno di una vita, quello della “casa con giardino” e si è quindi digiuni in fatto di sbarramenti esterni.
Cosa valutare per la scelta
Per prima cosa, bisogna analizzare realisticamente la collocazione del giardino e dell’abitazione: posizioni isolate richiedono precauzioni maggiori, che includono anche l’installazione di un sistema d’allarme, antintrusione o di sicurezza collegato alla recinzione e ai cancelli; ambientazioni più cittadine potrebbero indurre a un pericoloso abbassamento della guardia; mentre nei paesi o nelle piccole cittadine è ancora possibile evitare i sistemi elettronici antintrusione e, forse, anche la creazione di alte barriere.
Al secondo posto, bisogna informarsi sui regolamenti comunali (visibili presso l’Ufficio tecnico del proprio Comune) in materia di recinzioni: le delimitazioni esterne sono permesse in tutti i Comuni, ma con norme diverse l’uno dall’altro. Cambiano per esempio le altezze massime, le tipologie di materiali utilizzabili, le distanze dal confine di strade, marciapiedi, spazi pubblici ecc. Inoltre, in funzione del regolamento edilizio regionale, se optate per un’altezza della recinzione superiore a 1 m (limite pubblico) può essere necessaria la concessione edilizia da parte dell’ufficio edile comunale. Non dimenticatevi poi del regolamento condominiale (potrebbe prevedere qualche ulteriore limitazione rispetto a quelli regionali e comunali), quello del condominio, a cui va richiesta l’autorizzazione a effettuare i lavori, e degli eventuali vicini, a cui ugualmente si deve chiedere il permesso per poter lavorare durante l'installazione sui due o tre lati del confine. Ricordatevi poi che, a norma di legge, il tracciato deve essere compreso solo nella vostra proprietà (e non sforare in quella altrui) e i paletti devono essere piantati lungo il confine con i correnti rivolti verso il vostro terreno (non verso l’esterno).
Il terzo fattore da valutare è dato dallo scopo della recinzione: deve essere solo una delimitazione di proprietà, nel qual caso vanno bene anche barriere molto basse (vedi dopo), o impedire l’ingresso agli intrusi? Deve anche occludere la vista agli estranei, per salvaguardare la vostra privacy? Allora dovrà essere una barriera piena, senza soluzioni di continuità. Se invece prevale la funzione frangivento, è meglio optare per un materiale fornito di piccoli spazi attraverso i quali scorrano solo piccoli refoli d’aria, senza determinare l’effetto “ricaduta di un tornado”, favorito invece da sbarramenti alti e compatti. Se desiderate anche un effetto antirumore, è bene rivolgersi verso particolari barriere compatte, eventualmente coibentate con materiale fonoassorbente.
Chiariti tutti i fattori precedenti, solo a questo punto potete concentrarvi sui materiali per recinzioni e arrivare quindi alla scelta definitiva.
I materiali naturali
Due sono le tipiche recinzioni in materiali naturali: quelle in pietra o mattoni e quelle in legno. Le prime, realizzabili con la tecnica “a secco” (che richiede manodopera specializzata) o con malta o cemento, sono una soluzione definitiva e duratura, ma costosa per la messa in opera (non richiedono però successiva manutenzione).
Le recinzioni in legno naturale si adattano a qualunque giardino e si prestano a molteplici realizzazioni. In ogni caso il legno deve resistere alle intemperie, deve cioè essere impregnato mediante trattamento a pressione di caldaia e, ogni tre-quattro anni, riverniciato con regolarità; inoltre, i pali della recinzione devono essere protetti mediante ancoraggi in calcestruzzo o inserimento di tasselli.
Il mercato offre modelli in legno di tutti i tipi: le recinzioni a graticcio, formate da listelli di legno incernierati, ancorate a paletti in legno non sono molto robuste né protettive, ma sono gradevoli e vi si possono far arrampicare le piante. Le recinzioni con tavolato, date da tavole a bordi assottigliati sovrapposte ai correnti orizzontali, sono più costose ma più resistenti e ugualmente piacevoli. I pannelli prefabbricati, formati da tavole di larice intrecciate o sovrapposte, inserite in telai di legno grezzo, sono mediamente robusti, ma in estate il legno si ritira lasciando spazi aperti. Classiche e sempre belle sono poi le basse staccionate, molto frequenti nelle case di campagna; realizzate con stecche verticali fissate a interasse di 5 cm, sono economiche e reperibili anche in pannelli prefabbricati che facilitano la posa. Infine, ci sono le recinzioni basse formate da assi orizzontali fissate a paletti corti e robusti, anch’esse poco costose e di buon valore estetico, ma non protettive.
I materiali sintetici
Fra tutti i tipi di recinzione, quella in rete metallica è la più economica, anche se non sempre elegante. È anche facile da installare, può anche essere interrata per una maggiore delimitazione e in genere non richiede manutenzione. Viene realizzata con rete a maglia quadrata inclinata di 45°, in robusto filo zincato o ricoperto di PVC, ed è sospesa con fili metallici tesi tra i paletti. Per ingentilirla e ripararvi dagli sguardi estranei, è consigliabile schermarla con una siepe di sempreverdi o con piante rampicanti che la ricoprano bene. Il grado di sicurezza offerto è piuttosto basso, visto che può essere tagliata con cesoie robuste o con un tronchese.
Per una maggiore protezione a un costo comunque contenuto è preferibile la recinzione metallica, in acciaio zincato a fuoco o rivestito di plastica, con maglie di grandezza e disegno variabili a seconda dei modelli. Anch’essa è di facile manutenzione e può essere coperta dalla vegetazione.
Infine, le recinzioni in calcestruzzo prefabbricato offrono la sicurezza e la durata dei muretti a un costo inferiore. Le sezioni orizzontali a incastro vanno messe in opera una sopra l’altra fino a raggiungere l’altezza necessaria e vengono sostenute da scanalature presenti nei pilastri in calcestruzzo.
Quanto è alta la recinzione?
- Da 40 a 90 cm: recinzione simbolica, che delimita solo la proprietà privata; non offre alcuna protezione nei confronti degli intrusi umani e, nelle versioni più basse, nemmeno degli animali domatici e selvatici.
- Fino a 80 cm: poco più che simbolica, impedisce l’accesso agli animali selvatici ma non ai gatti, né ai malintenzionati.
- Da 100 a 140 cm: la classica e più diffusa recinzione da giardino, ha gli stessi limiti dell’altezza precedente.
- Da 170 a 190 cm: se si tratta di una recinzione chiusa, offre protezione contro gli sguardi indiscreti, contro tutti gli animali e scoraggia, ma non impedisce, l’ingresso dei ladri.
- Fino a 200 cm (limite massimo per recinzioni private): fornisce un buon grado, ma non assoluto, di protezione verso i malintenzionati.
Portoni da garage: quale scegliere?
Le porte da garage non sono più solo in alluminio naturale: oggi l’alluminio è coibentato e verniciato in tinte a scelta, ma sono disponibili fra i materiali anche l’acciaio e il legno, e finiture, colori e decori sono molteplici. Da segnalare che la porta coibentata contribuisce al risparmio energetico, soprattutto se il garage è attiguo all’abitazione o viene utilizzato come locale per gli hobby.
La porta da garage può avere diverse modalità d’apertura: a doppia anta, basculante, a libro, a serranda o a scomparsa verticale. La scelta dipende dalle esigenze del proprietario e dal tipo di progetto.
I sistemi d’apertura sono due: quello manuale, più scomodo soprattutto in caso di maltempo, ma che garantisce l’apertura in qualunque caso, e quello motorizzato con o senza telecomando. È consigliabile la scelta di un modello dotato di telecomando e di un sistema manuale di apertura d’emergenza, per non rimanere bloccati.
Mentre i portoni basculanti si aprono in avanti, al contrario, quelli sezionali, composti da elementi singoli, si aprono verticalmente scorrendo verso l’alto; grazie a questo principio offrono maggiore spazio all’interno del garage e nella zona antistante (ad esempio per parcheggiare una seconda autovettura).
Cancello: automatico è meglio
I cancelli d’ingresso sono disponibili negli stessi materiali delle recinzioni e, a volte, sono coordinabili a esse. Per la scelta, valgono le stesse considerazioni espresse in questo articolo.
Ciò che differenzia però i cancelli è la possibilità di aprirsi e chiudersi: accertatevi della stabilità dei battenti sui cardini o sul binario di scorrimento e dei pilastri che li reggono. Se il cancello è dotato di automatismo del movimento, deve possedere la funzione di arresto del movimento in caso sia presente un ostacolo lungo il suo percorso, nel rispetto delle norme di legge sulla sicurezza del meccanismo.
Il movimento automatizzato è comunque da preferire, sia per ragioni di praticità, visto che evita di dover scendere dalla macchina, sia per motivi di sicurezza che, in certe zone, sconsigliano appunto la discesa dalla macchina, che espone all’incontro con malintenzionati.
Sistemi d’allarme: massima protezione
I sistemi antintrusione si basano sull’interruzione di un fascio luminoso, che segnala così il passaggio di un intruso, o su rilevatori termici, che percepiscono l’emissione di calore prodotta da un corpo umano. In entrambi i casi si attiva un segnalatore acustico e/o luminoso, che può anche essere collegato con il più vicino posto di polizia.
Nel caso possediate animali domestici, esistono sistemi in grado di distinguere tra l’ingresso di una persona e il semplice passaggio del cane di casa.
Se il segnale d’allarme è di tipo acustico, in caso di una vostra assenza prolungata è bene lasciare ai vicini il recapito dell’installatore, che può verificare il sistema in caso di anomalie che lo portano a suonare ripetutamente senza motivo.