Da un lustro circa il ranuncolo e l’anemone hanno lasciato i vivai del fiore reciso per assurgere al rango di piante da vaso primaverili, che stanno ottenendo sempre più successo di vendite. Ed è facilmente capibile: arrivano sui bancali a metà febbraio e restano in vendita sino alla fine di marzo, bellissimi, rigogliosi, dai mille colori accesi, perfino più belli delle cinerarie o Pericallis la cui gamma è più limitata. Tutti se ne innamorano, li acquistano, ma poi… nel peggiore dei casi sono già appassiti dopo 4-5 giorni, nel migliore durano sì e no un mese e poi si seccano irrimediabilmente.
Chiariamo: non sono piante usa-e-getta, cioè non sono annuali bensì perenni, quindi potrebbero benissimo vivere per alcuni anni, sia in vaso sia in giardino (in zone non troppo gelide). Il problema è che desiderano poche ma ben precise cure, senza le quali alzano bandiera bianca e ciao.
Li abbiamo accorpati in un unico articolo proprio perché le esigenze sono le stesse, sebbene le piante e i fiori siano ben diversi.
Come sono fatti il ranuncolo e l’anemone
Il ranuncolo (Ranunculus asiaticus), dai fiori semplici a 5 petali di colore scarlatto, è stato trasformato dai floricoltori liguri in piante che fioriscono in maniera strepitosa. Veri e propri pompon (8 cm ø) di decine di petali, come fossero disegnati in carta crespa, e in decine di colori: bianco, crema, giallo più o meno carico, arancione e rosso in tante tonalità, e rosa più o meno chiaro, e perfino porpora fino quasi al viola. Per una ventina d’anni le piante di ranuncolo, dalle caratteristiche foglie laciniate (cioè divise in filamenti), sono state coltivate solo per ricavarne fiori recisi, dopodiché qualcuno si è chiesto perché non venderle anche in vaso: il resto è il successo odierno.
L’anemone (Anemone coronaria) invece ha fiori a forma di coppa (10 cm ø), rossi, blu, viola, rosa o bianchi, con petalo colorato e unghia di un’altra tinta con stami vistosi blu o neri, sostenuti da steli eretti, e foglie frastagliate. Anche lui, dopo un decennio come reciso, è diventato apprezzatissima pianta da vaso.
9 consigli (obbligati) per ranuncolo e anemone
- Solo in esterni. Sebbene ranuncolo e anemone vengano venduti anche come pianta d’appartamento, se li mettete in casa appassiranno entro 5-6 giorni, ingiallendo il fogliame e reclinando miseramente gli steli fiorali. Devono stare all’aperto, in posizione soleggiata al Nord e a mezz’ombra al Sud. Se la temperatura dovesse scendere sotto lo zero, coprite le piante con un telo di non tessuto, da rimuovere appena il termometro risale.
- Senza rinvaso. Come capita a molte piante da fiore, anche ranuncolo e anemone non amano il rinvaso durante la fioritura, quindi lasciateli nel vaso originario. Rinvasate a fioritura terminata, in maggio, in un paio di misure in più con metà terriccio universale e metà torba, e buon drenaggio sul fondo. Oppure, sempre in maggio, metteteli a dimora in giardino, in un punto ombreggiato durante l’estate e soleggiato in autunno-inverno.
- In una “finta” cassetta. Ovviamente il vaso da vivaio è sempre piccolo, e ranuncolo e anemone hanno bisogno di molta umidità. Ma non si possono rinvasare adesso. Allora, prendete una cassetta larga 5 cm in più del diametro dei vasetti di ranuncoli o anemoni, ponete sul fondo uno strato di argilla espansa e uno straterello di terra, appoggiatevi sopra i vasetti e colmate gli spazi fra di loro con terriccio universale. Avrete una “finta” cassetta di ranuncoli o di anemoni, e le piante vivranno nello stato di umidità che loro necessita.
- Con tantissima acqua. Nove piante su dieci di ranuncolo o anemone muoiono di sete (la decima di calore in casa). Sono piante dal fogliame sottile e leggero che richiede tantissima acqua: il terriccio nel vaso non deve mai asciugarsi (ma neppure essere inzuppato). Ciò significa che dovete controllare ogni giorno con il dito la terra, per annaffiare se la sentite vicina ad asciugarsi. Non vale riempire il sottovaso d’acqua oggi per evitare di controllare domani: così il pane di terra si infradicia e le piante muoiono annegate, anziché assetate. Se ingenerate uno stress idrico (altalena “tanta acqua-niente acqua”), prima si seccano i boccioli, poi le foglie e infine tutta la pianta, anche perché spesso nel frattempo arrivano gli afidi a stroncarne la resistenza.
- Con regolari concimazioni. Per sostenere una fioritura tanto “esplosiva”, serve tanto concime. Perfetto quello liquido per piante da fiore, da aggiungere all’acqua d’irrigazione ogni 7 giorni. Senza concime, niente più boccioli.
- Togliendo i fiori appassiti. Sebbene alcune varietà siano ibride e non producano semi, è sempre bene abituarsi a togliere i fiori sfioriti per evitare che la pianta spenda energie a mantenere anche solo gli steli, se non addirittura a formare frutti e semi. Con la forbice si tagliano i gambi il più in basso possibile.
- Prima al sole, poi all’ombra. Tra metà febbraio e metà marzo nelle zone fredde la posizione giusta è quella soleggiata. Quando però le temperature salgono sopra i 12-13 °C, è bene spostare ranuncolo e anemone a mezz’ombra, e con termometro sopra i 20 °C direttamente all’ombra. Il calore è un grande nemico di queste Ranuncolacee.
- Vaporizzando il fogliame. Se abitate in zone calde, e magari la posizione è al sole, potete aiutare le piante di ranuncolo e anemone vaporizzando il fogliame ogni mattina per incrementare l’umidità.
- Lontano da bambini e animali domestici. Tutte le Ranuncolacee sono altamente tossiche in ogni loro parte per ingestione: mettetele fuori portata delle “piccole pesti”.