Le sue virtù medicinali sono state scoperte nel XVII secolo dall'erborista inglese Nicholas Culpeper: ricca di olio essenziale, tannini, saponine, resine, acidi organici e mucillagini, la pratolina ha proprietà depurative, diuretiche, sudorifere, espettoranti, antinfiammatorie, toniche, astringenti, antianemiche.
Nell’800, ai bambini anemici le mamme davano per tre volte al giorno un tè di margheritine addolcito con miele; la stessa tisana placava i bruciori gengivali dei piccoli al momento della dentizione. Gli adulti consumavano le foglie crude in insalata, perché depurano il sangue e alleggeriscono il lavoro del fegato.
In applicazione esterna aiuta a riassorbire edemi ed ematomi e calma le infiammazioni delle mucose; l’olio estratto dalle foglie placa il prurito cutaneo da eczemi. In omeopatia si impiega la tintura per tonificare i vasi sanguigni.
Com'è fatta la pratolina
Pianta erbacea perenne, la pratolina (Bellis perennis) ha un ciuffetto di foglie ovali a forma di cucchiaino, aderenti al terreno. Ogni ciuffetto produce molti gambi fiorali alti fino a 20 cm: i capolini, di 2-3 cm di diametro, sono formati da due tipi di fiori, quelli centrali gialli e fertili, e quelli periferici (che vengono scambiati per petali) bianchi o rosati e sterili. I capolini si chiudono di notte e con l'umidità.
È una delle pochissime piante che fioriscono per quasi tutto l'anno, anche a temperature di molto sotto lo zero.
Come si coltiva
È una pianta molto resistente e facile da coltivare. Non esistono in commercio le sementi della pianta selvatica: l'unico modo per averla consiste nel prendere le margheritine spontanee. In settembre, con una zappetta si scava intorno ai ciuffetti di foglie, per estrarre delicatamente le radici. Si trapiantano in un vaso di coccio o in giardino con torba o terriccio di bosco. Per la prima settimana si annaffia tutti i giorni, poi due volte a settimana.
La Bellis coltivata non ha proprietà officinali.
Come si raccoglie
Cresce nei prati, nei campi, nei terreni incolti, ai bordi delle strade di campagna, dove il terreno sia ricco di humus. Resistendo bene al freddo, sale fino a 2.400 m di quota, soprattutto nel Sud Italia dove è più frequente in montagna.
Per chi vive in città la visione più familiare è quella delle pratoline nei giardinetti o nelle aiuole spartitraffico: resistete alla tentazione di raccoglierle, perché sono un concentrato di sostanze tossiche! Scegliete una località di campagna, lontana da strade trafficate, ferrovie o discariche.
In marzo, con un coltellino ben affilato tagliate alla base, senza danneggiare la radice, le foglie; scegliete i bocciolini chiusi e recideteli sotto il capolino, senza il gambo. Eliminate il terriccio strofinando delicatamente fiori e foglie con un panno, poneteli su un vassoio a seccare all'aria e all'ombra, e riponeteli in vasi di vetro.
I preparati essiccati si trovano nelle erboristerie o nelle farmacie omeopatiche.
Rimedi naturali con la pratolina
- Se le vie respiratorie profonde sono infiammate o congestionate: infondete in una tazza d'acqua bollente 5 g di foglie e fiori secchi sminuzzati; dopo 15 minuti filtrate e bevete, addolcendo con miele di melata, in dose di 3-4 tazze al giorno.
- Quando si infiamma la gola: fate dei gargarismi più volte al giorno con 20 g di foglie e fiori secchi lasciati per 5 minuti in mezzo litro d'acqua bollente, filtrando e lasciando intiepidire l’infuso.
- Se c’è un accenno di cistite: versate 10 g di foglie e fiori secchi in una tazza di acqua bollente; dopo 10 minuti filtrate e addolcite con miele di corbezzolo. Bevetene 3-4 tazze al giorno lontano dai pasti.
- In caso di infiammazioni della pelle e delle mucose: bollite un litro d'acqua con 100 g di pianta intera essiccata, fate macerare per mezz'ora; filtrate e applicate compresse imbevute del liquido tiepido.
- Per favorire la cicatrizzazione di ferite e piaghe: applicate prima della fasciatura, direttamente sulla parte lesa, le foglie fresche ben lavate e asciugate.
La pratolina fra realtà, storia e leggenda
- Nel XIV secolo, il poeta inglese G. Chaucer in maggio si alzava di buonora per ammirare questa pianta che riusciva ad "addolcire ogni dispiacere". Cinque secoli dopo, il collega P.B. Shelley la paragonava a "stelle perlacee della terra, costellazioni fiorite che mai tramontano".
- Si racconta che le pratoline siano nate dai fioretti dei bambini buoni, caduti sul prato dal sacco nel quale li aveva chiusi l'angelo che li stava portando in dono a Gesù. Accortosi dell'accaduto, Gesù tramutò ogni fioretto in un bel fiore, che rimanesse a testimoniare la bontà dei bambini.
- Per accrescere la vostra grazia, raccogliete il primo fiorellino della stagione: se ve lo appuntate all'occhiello, l'Amore verrà verso di voi. Le ragazzine che ne fanno una coroncina da portare tra i capelli vivranno i primi palpiti del cuore. E se l'amore se n'è andato? Tornerà se dormirete con la radice di pratolina sotto il cuscino!