Piante tintorie: il cartamo

Il cartamo o zafferanone bastardo fin dall'antichità si usa per tingere le stoffe di giuallo, arancione, rosso. Ecco le ricette per ottenere i colori

Detto anche zafferanone bastardo perché utilizzato, in cucina, per tingere le pietanze come il riso, al posto dello zafferano, il cartamo è da tempi antichi uno dei fiori lavorati per ottenere due colori di tintura: il rosso (considerato più pregiato) e il giallo.

Petali di cartamo sono stati ritrovati anche all’interno delle piramidi, vicino alle mummie, le cui bende venivano tinte con questa pianta.

Pianta annuale della famiglia delle Asteracee o Composite, il cartamo può raggiungere anche un metro di altezza. Originaria dell’India, fu coltivata, e ancor oggi lo è, anche in tutto il Mediterraneo, in particolare per l’olio che si estrae dai semi e che contiene gli acidi grassi insaturi utilizzati nell’industria farmaceutica e per le vernici.

La lavorazione antica del cartamo

La lavorazione a cui la pianta, secondo tradizione, era sottoposta è piuttosto semplice. Occorreva mettere i fiori in un sacco di tela, scuoterli in acqua, e così ottenere la fuoriuscita della colorazione gialla, facilmente solubile.

Poi si ponevano i fiori in vasi insieme alla lisciva, per sciogliere il colore rosso-arancio; la soluzione alcalina veniva acidificata con limone facendo precipitare il colore rosso divenuto insolubile.

Si otteneva così il “depuro di zafferanone”, prezioso colore per tingere la seta. Questa lavorazione era conosciuta già dagli antichi Egizi, dai Persiani e anche Plinio la cita nella sua opera. Ma vediamola nei dettagli, per poterla replicare anche oggi, con poche differenze.

Ricette di tintura con il cartamo

  • Estrazione del colore giallo: mettere a bagno in acqua, per una notte intera, il 300% di petali di cartamo. Filtrare in una tela strizzando bene il colore giallo e metterlo sul fuoco in una pentola dove verrà immerso il cotone precedentemente mordenzato con allume al 20%. Lasciare bollire per 30 minuti. Sciacquare bene in acqua e stendere ad asciugare.
  • Estrazione colore rosso: rimettere a bagno i petali di cartamo avanzati dalla prima estrazione in acqua e un cucchiaio di soda Solvay da lasciare per circa un’ora. Filtrare e acidificare il liquido con aceto o succo di limone; il liquido diventerà rosso. Mettere il materiale da tingere nel bagno colore (non la lana) e lasciarla a temperatura ambiente tutta la notte. Sciacquare e asciugare all'ombra.

La soluzione acida ottenuta con l'aggiunta di aceto o limone contiene un secondo principio colorante giallo che incide nella tintura della seta rendendola aranciata, ma non sul cotone; se volete una seta di colore rosa fucsia, mettete prima del cotone nel liquido acidificato che assorbirà il rosso e successivamente mettete il tessuto rosso ottenuto in una soluzione di acqua e soda Solvay per 30 minuti; quando la soluzione diventa rossa togliete la stoffa di cotone, acidificate nuovamente il bagno e immergete la seta lasciandola tutta la notte.

(Ringraziamo per la consulenza Stefano Panconesi, Associazione Casa Clementina, www.casaclementina.net)

 

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Piante tintorie: il cartamo - Ultima modifica: 2012-06-19T08:48:20+02:00 da Redazione Passione In Verde