Aumentano i vivai e i giardini, cresce la sensibilità nei confronti dell'ambiente, ma cala vertiginosamente il numero di piante selvatiche: la natura italiana si è fortemente impoverita, nonostante esistano da tempo liste di piante protette, che sono piante a rischio estinzione.
Occorre allora attivare programmi di protezione e divulgazione di atteggiamenti rispettosi. E i giardinieri sensibili e attenti rappresentano un movimento di opinione importante per diffondere il rispetto delle specie naturali, molte delle quali sono coltivabili anche in giardino.
Il Repertorio della flora italiana protetta
Il sito del ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it) mette a disposizione il Repertorio della flora italiana protetta (aggiornato però solo fino al 2009): risulta che sono a rischio piante come il bucaneve, alcuni tipi di garofanini e di campanule, e poi genziane, ginestre, gigli, persino la castagna d'acqua, Trapa natans.
Le ragioni sono evidenti: gli habitat spontanei sono ambienti delicati e fragili, soprattutto in particolari zone di microclima generato dalla presenza di fattori naturali che scompaiono rapidamente a seguito delle azioni umane.
Un posto in giardino per piante che scompaiono in natura
Certo, la coltivazione non basta a risolvere il problema, ma è comunque interessante dedicare spazio a piante che in natura sono a rischio.
A questo proposito, il Cyclamen hederifolium viene prodotto dai Vivai Priola (Treviso, www.priola.it) senza alcun asporto delle piante presenti in natura, ed è facile da coltivare in un angolo fresco del giardino.
Oppure, se si predilige la Trapa natans, non c'è bisogno di commettere un crimine asportandola dal pelo dell'acqua dei laghi di Mantova: è possibile acquistarla da Enza Romano di Eta Beta (Conzano Monferrato – Al, www.etabeta-ninfee.it), coltivata nelle sue vasche e riprodotta senza grandi difficoltà. Nelle stesse vasche esposte al sole delle colline casalesi, nel Piemonte meridionale, sbocciano la ninfea bianca (Nymphaea alba, in varietà diverse), Iris pseudacorus, il giaggiolo acquatico dai bei fiori dorati e il nenufaro (Nuphar luteum) che emerge dall'acqua con i suoi fiori sferici di un giallo brillante. Si tratta di specie molto comuni nei laghetti dei nostri giardini, ma talmente a rischio lungo i canali e i laghetti selvatici da dover essere inserite negli elenchi delle piante protette nella provincia autonoma di Bolzano così come in Emilia Romagna.
Maurizio Zarpellon, scrittore e collezionista attento, nel suo vivaio Alpinia (www.vivaioalpinia.it ), a Chiusa Pesio, sulle colline cuneesi, ha scelto di mettere in produzione diverse specie che in natura non vanno toccate: il papavero delle Alpi, le genziane, le stelle alpine, la pulsatilla dai graziosi fiori coperti di peluria, certe sassifraghe... Naturalmente però, si tratta di specie che non accetteranno di vivere in terrazzo al sole a Milano o in un giardino arido al mare, ma si adatteranno bene a un giardino fresco di collina o di montagna.
Chi dispone di giardini in climi diversi da quelli di montagna, potrà scegliere tra proposte altrettanto gradevoli. Come le specie succulente disponibili presso Cactusmania di Bruno Manera (Ventimiglia - Im, www.cactusmania.it); oppure le piante delle nostre coste, come quelle proposte da Luciano Noaro (Camporosso - Im, www.noarovivaio.it), dove trovare ad esempio il pungitopo, Ruscus aculeatus, in via di sparizione dai boschi italiani; ma anche le specie esotiche che nei loro Paesi d'origine sono ormai rare.
Curiosando tra i vivai, il giardiniere avrà così il piacere di veder sbocciare il giglio martagone, creatura assolutamente fantastica e appariscente, che si può vedere anche con una passeggiata all'Alpe di Siusi o nei prati intorno al Sella a inizio luglio: come pianta selvatica è intoccabile, ma si può far crescere dal bulbo acquistabile presso Floriana Bulbose (www.floriana.ws), che la riproduce in coltivazione senza alcun asporto in natura, ovviamente.