Condizione indispensabile affinché le piante crescano sane, rigogliose e produttive è che vengano adeguatamente nutrite mediante l’apporto regolare e corretto di concime, cioè di sostanze che contengono tutti i nutrienti necessari al buon funzionamento dell’organismo vegetale. Fra questi, l’elemento più necessario è l’azoto, responsabile della crescita della pianta in generale e del rigoglio del fogliame.
I fertilizzanti ad alto contenuto di azoto sono quelli che presentano il valore N molto elevato se si tratta di prodotti chimici, mentre tra i prodotti organici sono il guano e la pollina, vale a dire le deiezioni dei volatili. Una certa percentuale di azoto è sempre necessaria, anche nei fertilizzanti per piante da fiore o da frutto che, notoriamente, richiedono un maggior titolo di potassio, il minerale deputato alla corretta formazione dei fiori e dei frutti.
Di norma, tutte le piante coltivate richiedono almeno un apporto l’anno di concime, compresi gli alberi già adulti in giardino, le piante verdi d’appartamento o le piante grasse, apparentemente sempre uguali a se stesse. Addirittura, i vegetali che devono “produrre” qualcosa, che siano fiori, oppure radici, foglie o frutti commestibili, richiedono numerose somministrazioni per ottenere il risultato auspicato.
Leguminose autosufficienti
Ma c’è una grande categoria che fa eccezione, non ha bisogno di concimazioni e riesce ugualmente a produrre ciò per cui viene coltivata: si tratta delle Leguminose, una grande famiglia che comprende sia specie da fiore, sia piante da orto. Fiori e legumi arrivano “senza colpo ferire” e, anzi, nella normale rotazione dell’orto, sulla parcella dove sono stati coltivati fagioli o piselli non è necessario apportare nutrienti, ponendo l’anno dopo perfino ortaggi esigentissimi come pomodori o zucchini…
Il mistero è presto svelato, con una battuta: le Leguminose “vivono d’aria”, letteralmente! Nel senso che sono in grado di utilizzare l’azoto presente nell’atmosfera, a differenza di qualunque altra tipologia di piante (con l’eccezione delle tillandsie, che hanno la medesima capacità). Il miracolo si compie a livello delle radici, dove si insediano i Rhizobium, batteri cosiddetti “azotofissatori”, cioè microrganismi che assorbono dall’aria presente nel suolo l’abbondantissimo azoto atmosferico (in forma molecolare, che per i vegetali è di solito indisponibile), tramutandolo in azoto ammoniacale e cedendolo alla pianta ospite (che risulta avvantaggiata nella sua nutrizione rispetto agli altri vegetali), la quale dà loro in cambio le sostanze (carboidrati) indispensabili per la loro sopravvivenza. La loro benefica presenza viene segnalata dalla comparsa, a livello radicale, di piccoli rigonfiamenti, i tubercoli radicali.
Quanto azoto hanno le Leguminose
È un rapporto di simbiosi assolutamente perfetto, che porta grandi vantaggi a entrambi gli organismi mutualistici. Inoltre, le Leguminose ricevono così tanto azoto da potersi permettere di accumularne l’eccesso nei semi, sotto forma di proteine: i piccoli legumi ne sono talmente ricchi, da sostituire validamente la carne come nessun altro vegetale, senza però apportare i dannosi grassi saturi.
E ne avanza ancora: quando fagiolini, fagioli, piselli, fave ecc. arrivano alla fine del loro ciclo, hanno ancora talmente tanto azoto al loro interno che, interrando i resti delle piante, attraverso la decomposizione operata dai microrganismi del suolo si aumenta la dotazione azotata della terra, con evidenti benefici per le colture seguenti.
Nel caso delle Leguminose da fiore, come glicine, maggiociondolo, robinia, lupino ecc., giusto per essere sicuri al 100% di ottenere una splendida fioritura si può apportare una dose di concime organico o a lenta cessione in autunno o in primavera prima della fioritura. Tutto qui!
Ecco il nostro video tutorial sulla semina di fagioli e fagiolini: