peperoni
Coltivare i peperoni è piuttosto semplice.
I peperoni sono un classico della cucina italiana, che non manca negli orti da Sud a Nord, anche perché non è difficile da coltivare

Peperonata, caponata, peperoni imbottiti, peperoni grigliati… L’elenco potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui: questo gustoso ortaggio è talmente apprezzato sulle nostre tavole, che sono pochi gli orti che non lo ospitano durante l’estate in Italia.

Nei Paesi del Sud America da cui arriva, è una pianta perenne; nel clima mediterraneo è annuale, apprezzata e coltivata per le sue bacche ricche di vitamine e di sapore. Esistono numerose cultivar di peperone, che si distinguono per le caratteristiche del frutto: può essere dolce o piccante, piccolo o grande, di forma cuboidale, conica, piramidale, allungata o corta, di colore rosso, giallo, verde, bruno o scuro. Tra le più famose, citiamo Corno di Toro giallo o rosso, Quadrato d’Asti, Lombardo (per sottaceti), Friggitello dolce ecc.

Può essere decorativo

Capsicum annuum, della famiglia Solanacee, forma una pianta eretta, con foglie lanceolate, verdi. I fiori, bianchi, singoli, con stami giallo-verdi, a 5-7 petali, compaiono all’ascella delle foglie in estate. Il frutto è una bacca, di forma variabile e di colore verde all’inizio, con colorazioni del frutto maturo dal bianco al viola, passando per le varie tonalità di giallo, arancio e rosso.

Attenzione al freddo

Il terreno deve essere soffice e permeabile, lavorato in prode e concimato abbondantemente con fertilizzanti organici e poi con potassio e azoto all’impianto e durante la coltivazione, distribuendo anche letame maturo se il suolo è sabbioso o argilloso.

Ama il clima caldo e umido e una posizione soleggiata, ma si può coltivare sotto serra anche in climi più rigidi.

È molto sensibile al freddo, quindi va seminato in febbraio in cassone riscaldato. Bisogna scegliere un seme proveniente da piante a frutti sani, per evitare rischi di virosi. I trapianti si eseguono una volta superati i rischi di gelate tardive, con una densità di 2,5-3,5 piante/mq, in file distanziate di 90-100 cm, con piante a 30-50 cm l'una dall'altra. I sesti più ampi garantiscono migliori condizioni di arieggiamento e luminosità. La posizione deve essere ben soleggiata per almeno 3 mesi consecutivi. Ogni pianta deve essere munita, fin dal trapianto, di un tutore a cui legare i fusti man mano che crescono.

Piccole cure regolari per i peperoni

Durante la coltura proteggiamo le piantine con tunnel finché la temperatura non sale sopra i 15 °C. Zappiamo e sarchiamo, pacciamiamo e annaffiamo molto una volta a settimana, soprattutto se il clima è secco e durante la maturazione dei frutti. Periodicamente vanno eliminati i getti laterali che si formano all’ascella delle foglie, per non indebolire la pianta. Cimiamo sopra la prima foglia che si trova sopra l’ultimo frutto quando la pianta ha formato 8-10 frutti. Concimiamo con regolarità con un prodotto potassico per sostenere la pianta durante la produzione e ingrossamento dei frutti.

La raccolta

La raccolta avviene in modo scalare nella tarda estate, in campo; da fine maggio in coltura protetta. Dopo ogni raccolta, bisogna innaffiare in modo da evitare il costipamento del terreno che nuoce alla pianta. I peperoni si raccolgono quando sono ancora verdi, tagliando con le cesoie in modo da conservare un piccolo pezzo di peduncolo sulla pianta.

I nemici

Tra i parassiti animali si segnalano gli afidi intorno ai germogli: combattiamoli irrorando il sapone molle, attivo anche contro il ragnetto rosso che si manifesta con foglie scolorite e fini ragnatele. Tra le malattie fungine c’è la peronospora che determina macchie brune su foglie e frutti e va arginata trattando con rame.

Peperoni sul terrazzo

  • Avendo un terrazzo a disposizione, è possibile coltivare il peperone anche in contenitore, utilizzando vasi da almeno 24 cm di lato per una pianta, cassette da 40 x 20 x 20 cm per 2 piante, vasche da 60 x 40 x 50 cm in cui mettere 2 file a 15 cm di distanza per 6 piante in totale, tutti con il sottovaso. Riempiamoli con un buon terriccio per pomodori; in mancanza, usiamo un terriccio per piante da orto addizionandolo con 5 g/10 l terra di stallatico secco. Poniamo 3 cm di ghiaia sul fondo del contenitore.
  • Dopo averlo seminato in febbraio in vasetto dentro casa, i trapianti si eseguono una volta superati i rischi di gelate tardive (preferibilmente sopra i 15 °C), anche partendo da piantine già pronte acquistate nel garden center; ogni pianta deve essere munita, fin dal trapianto, del tutore a cui legare i fusti man mano che crescono.
  • Manteniamo sempre umido il terriccio, senza esagerare, soprattutto se il clima è secco e durante la maturazione dei frutti; eventualmente pacciamiamo con film plastico biodegradabile per mantenere la terra fresca. Periodicamente vanno eliminati i getti laterali all’ascella delle foglie. Cimiamo sopra la prima foglia che si trova sopra l’ultimo frutto quando la pianta ha formato 8-10 frutti. Concimiamo con regolarità con un prodotto organico potassico per sostenere la pianta durante la produzione e ingrossamento dei frutti.
  • Attenzione ai parassiti, in particolare afidi e ragnetto rosso, soprattutto su piante che subiscono uno stress idrico.

Per approfondire

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Peperoni, come coltivarli nell’orto e in vaso - Ultima modifica: 2024-05-11T06:33:43+02:00 da Elena Tibiletti