È tempo di raccogliere le piccantissime bacche dalle piantine di peperoncino coltivate nell’orto o in vaso. Vanno recise una a una con le cesoie, quando hanno raggiunto il colore tipico della varietà prescelta.
Si possono seccare in luogo ombroso, fresco e asciutto, smuovendoli spesso per evitare che ammuffiscano; una volta essiccati si possono polverizzare.
Non estirpate l’intera piantina, perché il suo ciclo produttivo è ancora lungo: continuerà a emettere i piccoli e delicati fiori bianchi con stami gialli sino alla metà-fine di ottobre, e quindi sino a novembre si formeranno ancora frutti.
Sostenete le piantine con un’irrigazione regolare: lo stress idrico è forse il maggiore nemico del peperoncino che, essendo una pianta erbacea, si affloscia subito se l’acqua manca, e poi fatica a riprendere la produzione di fiori (e di conseguenza calano i frutti). Siate quindi regolari nelle somministrazioni almeno sino a fine mese.
Contemporaneamente servono anche le concimazioni, con un prodotto biologico per piante da orto, seguendo per il dosaggio le prescrizioni sulla confezione.
Attenzione alle lumache, se le piante sono nell’orto: aumentando l’umidità, ricompaiono in gran forze questi molluschi che gradiscono le foglie di peperoncino. Eventualmente circondate le piante con cenere o segatura per salvarle. Se la pianta è in vaso, spostatela su balconi, terrazzi o davanzali.