In genere i narcisi (noti anche come giunchiglie) crescono e fioriscono facilmente e si naturalizzano, fiorendo spontaneamente e senza cure; eventuali problemi possono essere causati da parassiti, malattie, oppure condizioni o metodi di coltivazione inappropriati.
7 cause di mancata fioritura
- La mancata fioritura nei narcisi deriva in genere da un’inadeguatezza nelle tecniche di coltivazione o nelle condizioni di sviluppo, come una piantagione troppo superficiale del bulbo o una rimozione anticipata del fogliame dopo la fioritura.
- Anche il poco sole durante l'inverno può compromettere la fioritura.
- In suoli aridi i narcisi possono afflosciarsi prematuramente e non produrre fiori per carenze nutritive.
- Un’altra possibile responsabile è la larva della mosca del narciso, che entra nel bulbo e se ne ciba svuotandolo.
- Se è in vaso, dopo 2-3 anni il terriccio perde fertilità, anche se viene concimato ogni primavera-estate.
- Se sono stati piantati troppo vicini, in un paio d'anni si contendono le sostanze nutritive. Vanno espiantati in giugno e ripiantati più lontani.
- Infine c'è la moltiplicazione dei bulbi: il bulbo "genitore" dura al massimo 3 anni, poi produce 2-3 piccoli bulbi e si esaurisce: è il momento giusto per dividere i "figli" e ripiantarli lontano uno dall'altro.
Prevenire la mancata fioritura in 10 mosse
- Come prevenzione, piantate i bulbi a una profondità pari a 2-3 volte la loro altezza.
- Piantateli alla giusta distanza fra loro, cioè circa 25 cm.
- Scegliete una posizione ben soleggiata in autunno-inverno e semi-ombreggiata in primavera.
- Naturalizzate nell’erba solo le specie o le cultivar consigliate: le altre potrebbero non essere abbastanza vigorose.
- Non tagliate il fogliame per almeno sei settimane dopo la fioritura, per consentire ai bulbi di costruire le proprie riserve nutritive.
- Evitate di legare le foglie, per non ridurne l’attività.
- Rimuovete i fiori appassiti e i semi per concentrare le energie nella nutrizione del bulbo.
- Nutrite i bulbi che crescono su terreni poveri con un fertilizzante universale in primavera e con un prodotto ricco di potassio dopo la fioritura.
- Pacciamate e innaffiate i bulbi in caso di aridità.
- Non coltivate i narcisi in vaso per più di 2 anni. Al secondo autunno, espiantateli e ripiantateli in giardino.
Malattie del narciso
Tra le malattie più insidiose c’è il fungo del terreno Fusarium oxysporum fo. specialis narcissi. Infetta i bulbi dal bottone basale tramite le radici o attraverso piccole ferite provocate in genere al momento dell’estrazione dal suolo. In genere i sintomi compaiono dopo un periodo di stoccaggio: i bulbi sviluppano una zona scolorita, marrone e soffice sul bottone basale. Il marciume si sviluppa all’interno del bulbo, che diventa di un marrone rossiccio, spesso con un fungo rosato. I bulbi si contraggono e poi si mummificano. La malattia può trasmettersi attraverso i bulbi alla stagione seguente: se piantate bulbi infetti, avrete foglie ingiallite e diradate. I bulbi malati non si sviluppano.
Non c’è cura, quindi scartate i bulbi malati. Come prevenzione, estraete i bulbi sei settimane dopo la fioritura, prima che il terreno si scaldi in estate. Non ammaccate i bulbi nel maneggiarli, non esponeteli al sole e stoccateli in un luogo fresco e arieggiato. Spolverate i bulbi con zolfo e piantateli a inizio autunno. Le zone scoperte in primavera tra i bulbi naturalizzati rivelano un attacco: rimuovete i bulbi infetti.