Non c'è solo il mirtillo gigante americano: i mirtilli sono molti e quasi tutti coltivabili e di buon sapore:
- Vaccinium myrtillus, mirtillo nero, europeo, arbusto legnoso alto e largo fino a 40 cm, con fusti angolosi e ramificati e piccole foglie caduche; fiorisce in maggio con fiori bianchi; fruttifica in luglio-agosto con bacche singole o in coppia, nere coperte da pruina e con polpa viola scuro.
- V. corymbosum, mirtillo gigante americano, arbusto caducifoglio alto fino a 3 m e largo fino a 2 m; fiorisce in maggio-giugno con fiori bianchi o rosati; fruttifica in luglio-agosto con bacche in grappoli, nero-azzurre leggermente pruinose.
- V. vitis-idaea, mirtillo rosso, europeo, arbusto sempreverde alto e largo fino a 40 cm; fiorisce in maggio-giugno con fiori bianchi o rosa; fruttifica in grappoli terminali in agosto con bacche rosse, acide, amarognole.
- V. macrocarpon, Cranberry, nordamericano, arbusto caducifoglio alto 20 cm e largo fino a 1 m; fiorisce in maggio-giugno con fiori bianchi; fruttifica in settembre-ottobre con bacche singole o in coppia, rosso lucido, dolciastre. Tutti con radici superficiali; autofertili, impollinazione entomofila. In produzione dopo 5-6 anni dall’impianto. Vivono anche 40 anni.
Dove si coltivano: fra –25 (–15 i mirtilli americani) e +30 °C, non amano il caldo né estivo né invernale. Coltivabili in altitudine a mezz’ombra, soprattutto quelli europei: sulle Alpi dai 600 m di quota in su, sull’Appennino dai 700 m in Emilia e più su man mano che si scende di latitudine, intorno ai 1.200-1.400 m sulla Sila e sull’Etna; a quote inferiori sviluppo stentato e produzione nulla. In posizione semiombreggiata in piena estate, anche ventilata.
Come si coltivano: terreno acido, profondo, fresco, ricco di sostanza organica, leggermente umido; deperiscono e muoiono su altri tipi di suolo. Su file distanti 70 cm con piante a 60 cm sulla fila quelli europei, rispettivamente 1,8 e 1,5 m quelli americani. Irrigazione: necessaria nel primo anno. Di soccorso sempre per tutto il periodo vegetativo quando il substrato non è ancora asciutto; 15 l/pianta ogni 7 giorni. Utilizzare sempre acqua decalcificata o piovana. Concimazione: 2 kg/pianta di torba acida all’impianto e ogni anno in novembre. Fertilizzante granulare a lenta cessione per acidofile oppure 50 g di solfato potassico in marzo, maggio, settembre, dose in etichetta. Forma d’allevamento: libera, naturale.
Potatura: in inverno di rimonda dal secco e dai rami vecchi.
Nemici: muffa grigia sul mirtillo gigante americano; clorosi e deperimento da terra calcarea per tutti.
Varietà (mirtillo gigante americano): Earlyblue (molto vigorosa, precoce, frutto blu, maturo a fine giugno); Bluecrop (vigorosa, media resistenza al gelo, medio-grosso, blu, saporito, luglio); Duke (vigorosa, resistente al freddo, precoce, fine giugno, azzurro, molto pruinoso, agrodolce, facile da staccare); Patriot (vigorosa, molto resistente al freddo, molto ornamentale per fioritura e foliage, grande, blu-viola, luglio); Jersey (vigorosa, tardiva, molto dolce, poco aromatico, fine luglio).
Coltivazione in vaso: possibile, produttiva, meglio con cv. Top Hat (nana, 40 h cm). Contenitore ø min. 24 cm per singola pianta, ø 50 x 50 h cm per pianta adulta; per mirtillo americano rispettivamente ø 32 cm e ø 60 x 60 h cm. Terriccio specifico per acidofile; minimo drenaggio sul fondo. Concimare con prodotti per acidofile. Annaffiare regolarmente e in abbondanza in primavera-estate solo con acqua priva di calcare, anche per evitare il ragnetto rosso.
Raccolta e conservazione: tra luglio e ottobre, a seconda della specie, dopo che ha raggiunto il colore tipico, ruotandolo per staccarlo dal calice oppure mediante appositi pettini reperibili nei consorzi agrari di montagna.