Il melo, di asiatiche origini, viene coltivato in Europa sin dall'epoca preistorica per i buoni frutti, assai apprezzati anche in senso simbolico: dopo aver tentato Eva nel Giardino dell'Eden, vennero ricercati da Ercole (la sua undicesima fatica) fino al Giardino delle Esperidi, ai confini del mondo nella terra dell'Atlante; fu poi una mela, donata da Dioniso a Venere, a provocare un'epica guerra tra gli dei; mentre un'altra mela, precipitosamente regalata da Paride alla sposatissima Elena, scatenò la decennale guerra di Troia.
Se non fossero esistite le mele, Guglielmo Tell non avrebbe strabiliato con la sua mira eccezionale, e Isaac Newton avrebbe fatto fatica a dimostrare l'esistenza della forza di gravità...
Le proprietà nutrizionali della mela
Dice il proverbio: "Una mela al giorno toglie il medico di torno". Nulla di più vero: grazie a vitamine e minerali (es. potassio) è diuretica, disintossicante, energetica e rinfrescante; mentre la vitamina A giova alla pelle, alle mucose, alle pareti sanguigne (protette anche dalla vitamina PP della buccia) e al sistema nervoso. Lo zolfo e il tannino ne fanno un disinfettante e antibatterico; gli acidi organici favoriscono la digestione e combattono la gastrite; la pectina infine abbassa il colesterolo cattivo (LDL) e innalza quello buono (HDL). Consumata cruda risulta astringente per i tannini, mentre cotta è lassativa grazie a fibre, pectine e acido tartarico.
I diabetici devono moderarne il consumo, dando la preferenza alle varietà meno dolci (sì a Granny Smith e Annurca, no alle Delicius, sia Golden che Red o Stark), a causa del contenuto in glucosio.
Frullata, si può somministrata anche ai bambini fin dallo svezzamento per la sua ricchezza di vitamine, soprattutto la C (5 mg). Fin dall'infanzia, infatti, le mele solleticano i nostri sensi, offrendoci il piacere di ammirarne le sfumature cromatiche, di accarezzarne la buccia liscia e sottile, e di addentarne la polpa croccante e saporita: merito dell'acido malico e citrico, e soprattutto degli esteri amilico e caprilico, in essa molto abbondanti. Il gesto familiare di mangiare una mela a morsi, con tanto di buccia, ha l'insospettato potere di pulire e sbiancare i denti, rafforzando nel contempo le gengive.
Oggi la buccia viene guardata con sospetto, tanto che molti la eliminano, immaginando così di liberarsi dei residui di fitofarmaci: niente di più sbagliato, non solo perché gli eventuali residui si concentrano piuttosto nel torsolo (che va quindi sempre e comunque scartato), ma anche perché basta una bella lavata con un energico strofinamento sotto l'acqua corrente per rendere perfettamente commestibile una delle più benefiche componenti del frutto, indicata soprattutto in caso di reumi, gotta ed herpes. La buccia infatti contiene fra l'altro, vitamina PP e tannini, sostanze astringenti utilissime in caso di diarrea.
Com'è fatto il melo
Il melo (Malus communis) è un albero dal portamento espanso, alto fino a 8 m e largo fino a 6 m. Ha foglie decidue, ovali, coriacee, più o meno pelose e biancastre a seconda della varietà nella pagina inferiore, e verde scuro in quella superiore; con margine più o meno seghettato, e picciolo piuttosto corto.
I fiori sono riuniti in corimbi di 3-6 bocci rosati, poi aperti a coppa o disco di colore candido o rosato ai bordi, di 5 petali, in aprile.
Ne derivano i pomi, falsi frutti, molto differenti secondo la varietà. Hanno forma variabile, da tondeggiante a cilindrica, schiacciata o allungata, con buccia liscia o rugginosa, verde, gialla, aranciata o rossa, con o senza lenticelle. La polpa è carnosa, più o meno croccante o morbida, bianca o crema, succosa o asciutta, dolce o acidula, più o meno aromatica.
Come si coltiva
Resiste benissimo al freddo (fino anche a –40 °C) e quindi cresce bene anche in montagna. L’esposizione migliore è a sud negli ambienti montani freschi o in terreni con sufficiente disponibilità d’acqua, mentre l’esposizione a est o anche a nord è preferibile negli ambienti collinari più caldi. Non ama la pianura né le coste.
Desidera posizioni fresche e un po’ umide, su terreni permeabili in profondità, ricchi di scheletro e di sostanza organica. Nei terreni troppo argillosi e compatti la fruttificazione può essere tardiva e irregolare nel tempo.
Alla piantagione, bisogna mantenere distanze tra le piante che siano sufficientemente ampie per consentire la circolazione dell’aria e l’illuminazione della chioma. Si deve mantenere anche un’ampia distanza da abitazioni, orti o da altre piante da frutto a maturazione precoce, per non correre il rischio di trattare il melo e contaminare anche le albicocche o i pomodori poco prima della raccolta.
La potatura, da svolgersi in dicembre-febbraio, è volta a eliminare i robusti rami a legno e i polloni. Fra i rami a frutto, dardi e lamburde non devono essere potati, mentre i brindilli corti si lasciano e quelli lunghi si potano. Nella tarda primavera, se l’allegagione è eccessiva, bisogna praticare il diradamento dei frutticini per ottenere mele di buona qualità ed evitare l’alternanza di produzione.
La concimazione è a base di letame maturo in novembre e fosforo e potassio in primavera. L’irrigazione serve nel primo anno e nelle estati molto calde e asciutte.
La difesa è molto impegnativa, perché è il fruttifero più colpito da malattie e parassiti. è consigliabile la scelta di varietà resistenti, o almeno tolleranti, a una o più avversità.
È una pianta molto longeva (anche 50 anni), soprattutto se innestata su franco, il portainnesto più utilizzato in passato e il più vigoroso. Oggi si impiegano numerosissimi portainnesti, diversi per il vigore trasmesso all’innesto, appartenenti alle serie M (più deboli) e MM (resistenti all’afide lanigero). Per piccoli spazi è quindi consigliabile il portainnesto M9, mentre gli MM sono adatti a spaziosi ambienti di pianura.
Come si raccolgono le mele
- Le mele si raccolgono tra la metà di luglio e l’inizio di ottobre, quando il frutto si stacca spontaneamente ruotandolo verso l’alto. Il colore aiuta in parte: nei settori con meno sole la mela è matura e si stacca anche se la buccia è ancora verde, anziché gialla, rossa o marrone a seconda della cultivar.
- Raccogliete per primi i frutti sulle parti più esterne o più alte della chioma, e poi quelli che nelle posizioni più interne, che matureranno più tardi. È meglio staccare i frutti all’inizio della maturazione, che lasciarli sull’albero a maturare troppo: la polpa diventa farinosa, si conservano meno e potrebbero cadere da soli (sensibili ai ritardi Starking e Stark Delicious e tutte le Renette).
- Trattate le mele come le uova: la buccia si ammacca facilmente e dalle “bottarelle” o dalla pressione delle dita partono i marciumi.
- Le mele estive durano fino a 10 giorni; alcune varietà (Annurca per es.) maturano settimane dopo la raccolta; altre (cultivar autunnali), se conservate in luogo adatto, possono durare fino a marzo. Conservatele in cassette di legno, in unico strato, in luogo buio, fresco e aerato, controllando ogni settimana i frutti.
Rimedi naturali con la mela
- Contro l’artrite: infondete tre mele affettate con la buccia in 1l d’acqua bollente, bevete in giornata.
- Per scacciare l’arrivo dell’influenza: bollitene tre affettate con la buccia in 1l d’acqua per 15 minuti, filtrate, bevete in giornata.
- Contro la bronchite: bollitene per 20 minuti una affettata con la buccia in una tazza d’acqua, filtrate, bevete prima di coricarvi.
- Per alleviare i reumatismi: infondete 50 g di buccia essiccata e polverizzata per 10 minuti in 1l d’acqua bollente, bevete tre tazze al giorno.
- Per seccare le verruche: toccatele più volte al giorno con il succo di un frutto acerbo.
- Alleviare scottature: applicate della polpa cruda grattugiata, per 15 minuti.
- Per depurare l’organismo: infondete per 15 minuti 100 g di bucce fresche in 1 litro d’acqua bollente, bevete in giornata per almeno un mese.
- Contro l’insonnia: tagliate a fette una mela Renetta e fatela cuocere a fuoco lento per un’ora in mezzo litro d’acqua, bevete tiepido 30 minuti prima di coricarvi.
- Contro il mal di mare o d’auto: appena siete in movimento mangiate una mela verde.
La cosmesi con la mela
Le maschere si tolgono con acqua tiepida, salvo diversa indicazione.
- Maschera tonificante: applicate del succo e lasciatelo asciugare.
- Maschera ammorbidente: mescolate una mela grattugiata con un cucchiaio di miele e uno di yogurt naturale, applicate per 20 minuti.
- Maschera contro la pelle secca: applicate per 20 minuti una mela grattugiata interponendo un panno bagnato con acqua calda e strizzato.
- Maschera per dare luminosità: lessate in una tazza di latte una mela sbucciata e affettata, schiacciatela e applicate la purea tiepida per 20 minuti.
- Maschera per decongestionare le palpebre: applicate per 20 minuti mezza mela grattugiata.
- Maschera contro i foruncoli: passateli più volte al giorno con uno spicchio cotto ma non sfatto.
- Dentifricio d'emergenza: utilizzate il succo di una mela matura.