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L'actinidia o kiwi è produttivo e decorativo.
Il kiwi o actinidia è produttivo e decorativo, insieme con altre specie di actinidia. Ecco tutti i consigli utili per coltivare le diverse specie

Arrivato e diffuso in Italia dagli anni 80 del secolo scorso, il kiwi o actinidia (Actinidia chinensis) si è ambientato molto bene in Italia, soprattutto nel Lazio e nel Veneto dove viene prodotto su larga scala. In giardino si rivela una pianta apprezzabile sia per la sua bellezza sia per la produzione di frutti, in autunno.

Tutte le specie di actinidia

Il genere Actinidia fa parte della famiglia delle Actinidiacee e comprende circa 40 specie, quasi tutte originarie delle regioni subtropicali e temperate dell’Asia sud-orientale: Nepal, Cina, Corea, Manciuria ecc. Tra queste specie ne troviamo alcune decorative ed eleganti per il fogliame e per il portamento e altre più produttive, per quantità e qualità. Il genere Actinidia può essere suddiviso in due sezioni:

1. Stellate, che comprendono l'Actinidia chinensis, principale specie utilizzata per la produzione di frutti;

2. Leiocarpe, comprendenti l'Actinidia kolomikta e l'A. arguta, principali specie ornamentali.

I frutti dell'A. chinensis possono essere suddivisi in tre tipologie in base al colore della polpa:

1. kiwi verde, molto diffuso; i frutti hanno la buccia marrone scuro con piccoli peli e la polpa è verde brillante, con semi piccoli e neri disposti a raggiera intorno al centro del frutto, la forma è ovoidale o simile ad una patata;

2. kiwi gold, con forma allungata, polpa gialla e buccia liscia.

3. kiwi a polpa rossa e buccia color mattone, tipologia in via di diffusione.

Actinidia chinensis

Introdotta in Europa, precisamente in Francia nel 1897, nel 1904 in Nuova Zelanda fu coltivata per la prima volta. Esistono numerosissime varietà, rendendo oggi possibile non solo l’adattamento della specie a diverse aree climatiche ma anche la produzione di frutti dalle caratteristiche diverse per colore, sapore, consistenza e anche contenuto nutritivo. Tra le cultivar maggiormente diffuse citiamo Hayward, Abbot, Allison, Bruno, Katiuscia, Top star, Tomuri, Matua, Autari, M3.

A fini produttivi, viene propagata attraverso il seme (per ottenere portainnesti) e per il miglioramento genetico, per talea, soprattutto al Centro-Nord Italia, poiché è il metodo più rapido per rigenerare piante danneggiate dal freddo, e per innesto soprattutto al Sud Italia.

Actinidia kolomikta

Actinidia kolomikta è una specie ornamentale, molto usata per coprire muri spogli o vecchi tronchi d’albero ormai morti.

La sua principale peculiarità è quella di produrre foglie colorate, bianco-crema e rosa, e fiori profumati.

Anche questa specie predilige un terreno normale, ben drenato. Il fiore è bianco e il suo periodo di fioritura va da giugno a luglio. Raggiunge un'altezza massima di 5 m; per formare pergole completamente ricoperte deve essere piantata con una densità di 1 piantina al mq (di pergola da coprire). Nelle posizioni più fredde è consigliata una protezione invernale al livello del colletto e su parte del fusto. Si possono utilizzare paglia e sacchi di yuta da lasciare avvolti al legno fino alla fine dell’inverno.

Coltivare l'Actinidia chinensis

  1. L’Actinidia chinensis, meglio nota come kiwi, si adatta a ogni clima e tollera sia il caldo estremo sia i rigori del gelo. I frutti, però, temono le gelate autunnali, mentre i germogli temono quelle primaverili. Si tratta di una pianta particolarmente sensibile al vento: un consiglio per la sua coltivazione è quindi quello di mettere a dimora le piante in zone poco ventose o utilizzare appositi frangivento. Pianta ideale per la pianura, dove cresce rapidamente, il kiwi non ama il vento di mare.
  2. Sarà bene evitare le zone colpite in estate da forte vento asciutto e cercare di mantenere una elevata umidità ambientale, con pacciamatura del terreno intorno alle radici e frequenti irrorazioni di acqua anche sulla chioma. Sono particolarmente utili in estate anche per “raffreddare” il terreno e la vegetazione, altrimenti c’è il rischio di vedere bruciature sul fogliame che perde la sua turgida bellezza, uno degli ottimi motivi per regalarsi questa pianta generosa, ottima anche nei giardini pensili: il suo apparato radicale, infatti, rimane piuttosto superficiale, sottile e fittamente ramificato, e per questo è particolarmente sensibile all’aridità e al caldo.
  3. Piantate il kiwi in autunno o a fine inverno, acquistando le piantine presso un vivaio serio che possa darvi consigli utili legati all’andamento climatico della vostra zona. Le gelate tardive sono particolarmente dannose per i germogli neonati a fine inverno: se c’è questo rischio, piantate gli esemplari in una posizione esposta a sud, ben soleggiata, in modo da ridurre al minimo la persistenza della brina.
  4. Essendo un arbusto lianoso, è consigliabile allevarlo su di un supporto, come nel caso della vite. Le piante non vanno poste troppo in profondità e il colletto d’innesto deve rimanere al di sopra del livello del suolo. Predisponete una robusta struttura di pali e fili per sostenere la vegetazione oppure utilizzate una pergola con portanti sufficientemente solidi da sostenere il peso della vegetazione. Per un risultato estetico e produttivo è consigliabile avere almeno 3 esemplari femmina più un esemplare maschio, da far salire sulla pergola.
  5. In giardino e in terrazzo potete farlo crescere su pergole e grigliati. Attenzione: lo sviluppo è rapido e impetuoso, non accostate il kiwi da frutto ad altre rampicanti delicate, come le clematidi, perché rischierebbe di soffocarle rapidamente.
  6. La pianta del kiwi richiede un’irrigazione molto abbondante ed è per questo che è necessario predisporre un impianto ad hoc.
  7. La coltivazione deve avvenire su di un terreno sciolto, profondo, ricco di sostanza organica e a pH neutro. Assicuratevi che non sia calcareo: in quel caso, prima dell’impianto miglioratelo con apporti di torba e terriccio per azalee o rododendri, e predisponete un’irrigazione con un sistema di filtraggio dal calcare se avete acqua “dura” nella rete idrica. L’ideale è disporre di un pozzo con acqua a pH neutro.
  8. Per quanto riguarda la concimazione è consigliabile la distribuzione di letame ben maturo o stallatico pellettato nel tardo autunno o a fine inverno, ogni anno; durante la stagione primaverile ed estiva non occorrono altre concimazioni.
  9. I frutti si formano sui rami dell’anno, non sul legno vecchio; dopo la raccolta, a fine autunno o fine inverno, si eliminano i rami che hanno portato i frutti accorciandoli severamente a poche gemme. Non effettuate la potatura tardivamente perché altrimenti c’è una forte perdita di linfa: si dice che la pianta “piange”.
  10. Potete togliere parte delle foglie da metà estate in poi per lasciare i frutti ben esposti al sole e favorire una maturazione precoce.
  11. Quando viene il momento della raccolta, staccate qualche frutto e apritelo: se i frutti hanno i semini già tutti neri, il frutto è praticamente maturo. I frutti si raccolgono a metà autunno, ma in clima buono, possono rimanere sui rami fino a gennaio.

Malattie e parassiti dell'actinidia

I kiwi sono danneggiati da fisiopatie causate da gelo, grandine, vento, clorosi ferrica; e da malattie tra cui batteriosi che provocano tumori radicali, attacchi fungini che provocano marciumi radicali e muffa grigia.
Inoltre, tra i problemi riscontrati, è utile ricordare che ci sono insetti come Metcalfa pruinosa, Ceratitis capitata, che possono danneggiare seriamente la pianta, la prima imbrattando gli organi vegetali di melata e favorendo lo sviluppo di fumaggini, la seconda provocando ingenti danni ai frutti. Da non dimenticare anche numerosi acari appartenenti a diverse specie responsabili di danni alla pianta.

Per approfondire

IL PICCOLO FRUTTETO
Come piantare e curare il frutteto familiare
29469 - Ultima modifica: 2019-10-09T20:23:27+02:00 da Elena Tibiletti
Kiwi o actinidia: 11 consigli per coltivarlo - Ultima modifica: 2019-10-16T07:39:18+02:00 da Redazione Passione In Verde