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Fiori di Hibiscus sabdariffa o karkadè.
Un ibisco diverso dal solito: il karkadè viene coltivato ai Tropici, ma si può provare anche in Italia, per ricavarne il tè e molto altro

Roseya argentina o Hibiscus sabdariffa è una specie di ibisco che viene utilizzata anche in cucina, erboristeria e medicina.

È conosciuta nel mondo con tantissimi nomi diversi, fra cui Roselle o Rosella fruit nei paesi anglosassoni, e Karkadè in Egitto, Arabia Saudita e Sudan. Si inserisce fra le oltre 300 specie di Hibiscus presenti in natura, appartenenti alla famiglia delle Malvacee.

In Italia ne è poco diffusa la coltivazione, al contrario di altre specie come l’Hibiscus syriacus e l’Hibiscus rosa-sinensis, che vengono predilette per l’uso ornamentale. Originario della zona tropicale dell’Asia e dell’Africa orientale, oggi è coltivato anche nelle altre aree del mondo aventi un clima simile, ovvero il Centro America e l’Oceania.

L’Hibiscus sabdariffa viene sfruttato per l’alto contenuto di fibre tessili dei suoi steli nella varietà Altissima, ma soprattutto per le numerose proprietà contenute nei sepali dei suoi fiori.

Com'è fatto il karkadè

Si tratta di un’annuale dal portamento a fusto eretto che può superare i due metri di altezza.

Ha foglie glabre alterne e lobate costituite da tre fino a cinque lobi.

I petali sono solitamente chiari, bianchi o con sfumature gialline e caratterizzati da una base rosso vivo; dai sepali si ottiene la maggior parte dei prodotti. Fiorisce in estate, indicativamente da luglio, per poi regalare i frutti rossi e succosi a settembre, periodo in cui vengono raccolti.

Come coltivare il karkadè

  • La Roseya soffre il freddo e ha bisogno di molto sole. Originaria dei Tropici, resiste bene all’umidità delle stagioni calde, ma teme il ghiaccio e la brina.
  • Semina: si adatta a molti tipi di terreno, ma avendone la possibilità va preferito un terreno ricco di humus, e possibilmente composto da limo sabbioso. Il periodo migliore è la prima metà di maggio.
  • Messa a dimora: è la scelta più semplice per la coltivazione in Italia; va effettuata nel periodo di maggio-giugno, avendo cura di lasciare circa 60 cm fra ogni esemplare.
  • Cure: saltuariamente è consigliabile una concimazione con stallatico o fertilizzanti commerciali. Non ha bisogno di altre cure specifiche e resiste bene anche ai numerosi parassiti che la attaccano.
  • Impollinazione: ha fiori ermafroditi, cioè sia con l’apparato femminile sia maschile; l’impollinazione dunque viene effettuata a opera degli insetti come le api.
  • Esposizione: tollera bene le piogge, le temperature medio-alte e il vento; va invece tenuta pulita dalle erbacce e fuori da zone troppo ombreggiate. Allo stesso tempo però non fiorisce se le ore di luce quotidiane sono più di tredici. Durante i mesi invernali, se si vuole provare a mantenerla per più di un anno, è bene posizionarla in un luogo riparato.

Raccolta e utilizzo del karkadè

  • Raccolta: fiorisce fra luglio e agosto già dal primo anno. I frutti saranno pronti circa tre-quattro settimane dopo la fioritura: indicativamente si potranno raccogliere a settembre.
  • Uso alimentare: l’Hibiscus sabdariffa è famoso in particolare per il decotto rinfrescante ottenuto dai suoi petali, ovvero il karkadè; è una bevanda dissetante e dalle proprietà digestive, diuretiche e tonificante. Ha anche un leggero potere lassativo. Il colore rosso rubino è dato dai sepali, utilizzati anche per ottenere tantissimi prodotti: le marmellate e le gelatine sono particolarmente facili da preparare, grazie all’elevata presenza di acido citrico e pectina. I sepali sono edibili anche crudi, e possono arricchire insalate e zuppe. Ultimamente inoltre la roseya è utilizzata anche come colorante alimentare.
  • Usi erboristici e medicinali: le popolazioni che la coltivano le hanno attribuito numerose proprietà. In particolare è stata utilizzata come rimedio per tosse, febbre, ipertensione, disturbi del cuore, dispepsia, e persino cancro. A livello medico è stato provato che le foglie hanno proprietà emollienti. I sepali sembrano essere utili contro molti problemi legati al sangue e alla pressione. Studi recenti hanno inoltre riscontrato un effettivo potere antiossidante e diuretico, nonché un aiuto nella prevenzione di alcune sindromi metaboliche (legate all’obesità e alla resistenza all’insulina).
  • Foglie: i germogli e le foglie giovani possono essere impiegati nella preparazione di insalate. Anche le foglie trovano impiego nella preparazione di integratori.

 

(Foto Colla Vivai, www.collavivai.it © Mariela Manero - Pubblicato su Giardinaggio 9/2012)

Hibiscus sabdariffa o karkadè, coltivazione e utilizzo - Ultima modifica: 2019-06-28T07:30:00+02:00 da Redazione Passione In Verde