Fragole: il rimedio naturale contro L’INFLUENZA

La fragola, oltre all'ottimo sapore, possiede anche insospettabili proprietà terapeutiche e cosmetiche: scopritele subito

Se volete liberarvi dell'influenza invernale, mangiate fragole in estate! Non è un controsenso: questo frutto infatti, oltre a contenere vitamina C, è ricchissimo di acido salicilico (il principio attivo dell'aspirina) naturale che, anche ingerito fuori stagione, è in grado di rafforzare le difese naturali dell'organismo, allontanando, al momento opportuno, malattie da raffreddamento e infezioni in genere. Come (e meglio) dell'aspirina scaccia reumatismi e artrite e scioglie l'acido urico (causa della gotta). L'abbondanza di minerali (in particolare potassio e zolfo) la rende depurativa e disinfettante dell'intestino e delle vie urinarie, nonché energetica e remineralizzante e, cadendo quasi nel banale, dissetante (per il 90% è acqua) e rinfrescante, grazie alle vitamine (A, gruppo B, C, K) e ai sali minerali (anche calcio, fosforo, magnesio, sodio, ferro, bromo, rame, silicio, iodio, cromo).

I “semini” (dal punto di vista botanico sono i veri frutti, immersi nella polpa rossa che frutto non è) svegliano dolcemente un intestino addormentato; mentre le esigue calorie (33 per etto) non aggravano il bilancio della dieta, né i pochi zuccheri contenuti vietano la golosità dei diabetici: levulosio e fruttosio (zuccheri) sono permessi anche a loro.

Le uniche note dolenti riguardano gli allergici (prendetevela con i semini) e i malati di gastrite o ulcera gastroduodenale (il colpevole è l'acido ossalico con altri acidi organici).

Infine, non è inutile ricordare che gli effetti benefici raddoppiano irrorando la coppetta di fragole con succo di limone, ma si dimezzano condendole con il vino e soprattutto con la temibile e ipercalorica panna montata!

Com'è fatta la pianta di fragola

La fragola è una pianta di aspetto cespuglioso, a portamento più o meno espanso, in grado di vegetare e produrre per diversi anni.

La maggior parte delle varietà presenta la caratteristica di produrre stoloni, lunghi rami sottili e striscianti, i cui germogli, una volta radicati, danno origine a nuove piante.

Le foglie sono trifogliate, picciolate, con margine seghettato. In aprile (oppure per tutta la primavera-estate nelle varietà rifiorenti) produce fiori a 5 petali candidi con vistosi stami gialli, da cui entro un mese circa deriva il frutto (“falso frutto”).

Coltivare le fragole

La fragola si può coltivare sia in pianura (anche in riva al mare) che in collina o montagna, anche oltre i 1.000 m di altitudine: non teme il freddo. Nell’orto è bene creare una sistemazione a prode, con file a un'altezza di 15-35 cm rispetto al piano di coltivazione: così si smaltisce l’acqua in eccesso e si migliora l'arieggiamento delle piante, meno soggette all'attacco di marciumi. Lavorando il terreno si incorporano letame maturo o compost o altri prodotti organici, mentre i concimi minerali si distribuiscono durante la coltivazione.

È meglio utilizzare piantine "certificate sane ed esenti da virus", reperibili presso vivaisti o centri di vendita specializzati.

La pacciamatura con teli di plastica consente un miglior controllo delle infestanti. Vicino alla maturazione, per facilitare la raccolta ed evitare il contatto dei frutti con il terreno, si può distribuire tra le file abbondante paglia trinciata. Le irrigazioni, che devono essere abbondanti, si effettuano per aspersione somministrando poca acqua ma molto spesso, soprattutto in primavera.

La coltivazione in serra consente un sensibile anticipo della produzione. La copertura si effettua tra dicembre e febbraio, a seconda della zona geografica.

È infine possibile coltivarle anche in terrazzo, in pieno sole, fornendo alle piante vasi della profondità di 30 cm, di irrigare molto spesso anche durante l’estate e di concimare con regolarità con un prodotto per piante da orto (es. un concime per pomodori) ogni 7-10 giorni.

Come si raccolgono

Al momento dello stacco, le fragole devono essere ben mature e presentare una uniforme colorazione rossa della buccia. I frutti vanno raccolti con il picciolo, evitando urti o ammaccature che compromettono la conservabilità.

Le foglie si raccolgono da maggio a settembre, in un momento della giornata in cui non siano né bagnate né appassite dal sole cocente. Si sciacquano velocemente e si pongono a seccare, in unico strato, in luogo ombroso e ventilato. Si conservano in vasi di vetro ben chiusi.

Rimedi naturali con le fragole

Chi ha la fortuna di coltivare le piantine nell'orto o sul balcone, ovviamente lontano da fonti d'inquinamento (strade, ferrovie o fitofarmaci), può utilizzarne proficuamente le foglie.

• Per incentivare la diuresi: infondete 10 g di foglie secche in mezzo litro d'acqua bollente per 10 minuti, filtrate, lasciate raffreddare, addolcite con miele di timo o di rosmarino, bevetene due tazze al giorno.

• Per alleviare una leucorrea non patologica: bollite 30 g di foglie secche in un litro d'acqua per 10 minuti, filtrate, fate intiepidire, impiegate il liquido per irrigazioni vaginali giornaliere.

• Per chiudere piaghe e ulcerazioni cutanee: applicate sulla parte per 15 minuti un cataplasma di foglie fresche pestate, ripetete almeno 3 volte al giorno fino a guarigione.

I cosmetici con le fragole

La polpa della fragola è quanto di meglio la nostra pelle possa desiderare: possiede infatti un pH uguale a quello della cute, proprietà questa che la rende assolutamente compatibile con la struttura chimica epidermica, e permette di rafforzarne le difese contro gli agenti esterni. Tutte le maschere vanno eliminate, dopo il tempo di posa indicato, con abbondante acqua tiepida o fredda.

  • Contro la pelle secca: applicate la polpa cruda e schiacciata, per 30 minuti.
  • Contro la pelle grassa: mescolate mezzo bicchiere di succo con mezzo bicchiere di latte scremato, imbevete delle compresse e applicatele per 15 minuti.
  • Per rassodare la pelle del viso: la sera prima di coricarvi mescolate mezzo bicchiere di succo con mezzo bicchiere di latte intero, imbevetene un batuffolo di cotone e picchiettate più volte il viso, sciacquate solo la mattina dopo con acqua di rose.
  • Per tonificare la pelle: ricoprite il viso con la polpa cruda e schiacciata, mescolata a un po' di miele, da mantenere in loco nel più assoluto riposo per 30 minuti.
  • Per schiarire la pelle olivastra: applicate una maschera di polpa cruda e schiacciata, mescolata a un po' di latte intero, da sopportare per 20 minuti.
  • Latte detergente anallergico: applicate succo fresco (ottenuto con la centrifuga) di fragola.
  • Contro il tartaro: una volta a settimana lavatevi i denti con una fragola, schiacciandola sullo spazzolino da denti e strofinandola normalmente.

Storia e leggenda sulle fragole

Si mangiavano fragole fin dalla Preistoria, e in epoca romana Plinio il Vecchio dice che veniva chiamata fragrans, fragrante, per il profumo gradevole e intenso. Oltre che in tavola, i Romani la utilizzavano nelle festività dedicate al dio Adone: quando egli morì, la sua innamorata Venere pianse di disperazione e ogni sua lacrima si trasformò, sulla terra, in cuori rossi, le fragole appunto.

  • Nell'antichità, erano anche uno dei migliori alleati della bellezza delle donne: Egiziane, Greche e Romane si massaggiavano il viso con succo freschissimo per mantenere la pelle giovane. E facevano parte anche della farmacopea dell’epoca: il medico greco Teofrasto (V sec. a.C.) le prescriveva contro i reumatismi, e il collega Dioscoride (I sec. d.C.) ne esaltava le proprietà rinfrescanti e diuretiche; mentre in tempi più recenti (XVIII sec.) il grande scienziato svedese Carlo Linneo guarì dalla gotta mangiando “questo incomparabile bene di Dio”: tutte intuizioni sorprendentemente confermate dalla moderna scienza medica.
  • Altri la amavano per il sapore squisito: nel Rinascimento, re Luigi XIV, avendo una vera passione per questa delizia, la faceva obbligatoriamente coltivare nei giardini di Versailles (pretendendola anche in pieno inverno); il grande bardo inglese William Shakespeare, anche lui golosissimo, la definiva “cibo delle fate”.
  • Nei secoli passati si coltivava solo la fragola selvatica, o fragolina di bosco (Fragaria vesca), ma con la scoperta dell’America lo scenario cambiò radicalmente: arrivarono dal Nord America F. virginiana (1623) e dal Cile F. chiloensis (1712), ambedue con frutti molto più grossi, anche se meno profumati. I botanici ibridatori dell’epoca si misero subito al lavoro, ricavandone varietà (fra cui la famosa F. x ananassa, capostipite di tutte le cultivar oggi in tavola) adatte alla coltivazione, che partì in grande stile in Francia alla metà del XVIII secolo e non si è mai più interrotta.
  • In soggetti predisposti o che hanno alle spalle una storia familiare di allergie, il contatto ripetuto con l'agente allergogeno contenuto nella fragola, può scatenare anche in età adulta e senza alcun sintomo pregresso il ben noto fenomeno allergico, che si manifesta generalmente con prurito e ponfi su tutto il corpo, che scompaiono con la sospensione dell'alimento. I responsabili sono i “semini”: per ritardare questa evenienza, cercate di non masticarli, deglutendoli invece intatti.

 

Fragole: il rimedio naturale contro L’INFLUENZA - Ultima modifica: 2019-07-21T07:43:08+02:00 da Redazione GI