Fragole, come coltivarle in giardino o nell’orto

A partire dalle varietà consigliate, passando per la preparazione del terreno e l'impianto, fino alle cure di coltivazione, le malattie e la moltiplicazione

La coltivazione delle fragole è facile anche per chi è alle prime armi: la pianta è rustica e seguendo pochi consigli può essere coltivata in giardino, nell'orto e perfino in vaso sul balcone.

La fragola è comunque una coltura di lunga durata, nel senso che, se nella coltivazione industriale le piante vengono sostituite ogni anno per ridurre il rischio di malattie e virus, nella coltivazione familiare si possono mantenere in loco le piantine anche 3-4 anni. In seguito saranno sempre meno produttive, ed è conveniente eliminare il fragoleto e rifarlo in un'altra area.

Le varietà di fragole

Le varietà di fragola si suddividono in unifere, che danno frutti grossi una sola volta l’anno, e rifiorenti, che producono frutti più piccoli dalla primavera fino all'autunno.

Oggi esistono sul mercato più di 600 varietà di fragole, che maturano dalla primavera fino a tutta l'estate assicurando un continuo rifornimento alle nostre tavole. Le varietà più coltivate in Italia fanno capo a due specie: la Fragaria vesca, cioé la “fragolina di bosco” che cresce allo stato spontaneo, e la Fragaria x ananassa. Tra le prime, le più diffuse sono la Regina delle Valli e la Alpina, gustose e profumatissime.

Le seconde, le fragolone giganti che oggi troviamo in commercio, sono nate nel secolo scorso, grazie agli incroci tra fragole della Virginia e del Cile. Ne sono state selezionate cultivar adatte a ogni zona italiana.

Nelle zone costiere, oltre alle validissime Chandler, Tethis, Parras e Pajaro, si segnalano Camarosa (frutti gradevoli, di buona consistenza ed elevata pezzatura), Miranda (produttiva, di colore aranciato e medie caratteristiche gustative), Tudla (interessante per rese produttive e precocità).

In Pianura Padana, accanto ad Addie (varietà storica adatta per l’orto e la serra), si consigliano Carezza (elevate caratteristiche gustative), Don (a ciclo medio-tardivo e pezzatura elevata), Miss (precoce), Onda (intermedia).

Nelle zone appenniniche, prealpine e alpine orientatevi verso Elsanta, con frutti di ottima qualità, Idea, tardiva con la tipica colorazione rosso chiaro, e Marmolada, intermedia di notevole produttività.

Sempre valide le vecchie Belrubi, allungata e di ottime caratteristiche gustative ma con elevata sensibilità ai marciumi, e Honeoye. Tra le cultivar rifiorenti meritano la coltivazione Selva e Seascape.

La fragola selvatica, o fragolina di bosco, originaria dell'Europa e della Siberia, cresce nei boschi, nelle radure e nei luoghi erbosi, fino a 1800 m di altezza. Viene coltivata soprattutto in Trentino e il periodo di raccolta va da giugno a settembre. È estremamente profumata e aromatica, ottima anche per insaporire piatti di carne.

L'ambiente giusto per le fragole

Si coltiva in tutta Italia, sia in pianura (anche in riva al mare) che in collina o montagna, pure oltre i 1.000 m di altitudine.

Predilige temperature comprese fra 20 e 25 °C, condizioni di moderata ventosità e buona esposizione al sole. Nel periodo invernale presenta ottima tolleranza alle basse temperature, mentre in fase di fioritura è particolarmente sensibile ai ritorni di freddo, causa principale di aborti fiorali e produzione di frutti deformi.

Buona è l'adattabilità al terreno, che deve comunque garantire un buon drenaggio (sono a rischio i suoli argillosi o compatti non adeguatamente sistemati), discreta fertilità e pH compreso tra 5,5 e 7.

Gli unici due fattori di rischio sono il terreno calcareo, che può causare problemi di clorosi, e le temperature estreme, dal gelo alle brinate fino al caldo eccessivo.

La preparazione del terreno

Coltivare le fragole richiede una preparazione del terreno piuttosto accurata. Si effettua una vangatura profonda 20-30 cm, seguita dall'affinatura e dal livellamento del letto di coltivazione, necessari per predisporre la pacciamatura e facilitare il trapianto. La sistemazione a prode dell'impianto, con file poste a un'altezza di 15-35 cm rispetto al piano di coltivazione, consente un buono smaltimento delle acque in eccesso e migliora l'arieggiamento delle piante, meno soggette così all'attacco di marciumi.

Al momento delle lavorazioni si può somministrare concime organico, come letame maturo o compost o altri ammendanti organici. I concimi minerali vanno distribuiti parte all'impianto e parte in copertura.

L'impianto delle fragole

Nelle rotazioni colturali la fragola segue normalmente altre colture ortive, come le Leguminose (pisello, fagiolino ecc.), mentre è sconsigliato l'avvicendamento a Solanacee (peperone, melanzana, pomodoro ecc.) e la monosuccessione, causa sovente di stentato sviluppo vegetativo e mortalità delle piante. Si può consociare a diversi ortaggi, come spinaci, cavoli e lattuga.

È consigliabile l'utilizzo di materiale "certificato sano ed esente da virus", reperibile presso vivaisti o centri di vendita specializzati, evitando l'impiego di piante autoprodotte da stoloni, a maggiore rischio fitosanitario.

fragole
Scegliete fragole certificate esenti da virus.

Dalla Val Padana in su i trapianti si svolgono a luglio, mentre nel Centro-Sud la messa a dimora avviene in agosto-settembre. È importante evitare trapianti troppo profondi, causa di marciumi del colletto, e assicurare una buona copertura dell'apparato radicale.

I sesti d'impianto devono essere di 40-50 cm sulla fila e di 80-100 cm tra le file.

Le cure in coltivazione

L'impiego della pacciamatura, effettuata utilizzando teli di PET nero, consente un miglior controllo delle infestanti. In prossimità della maturazione, per facilitare la raccolta ed evitare il contatto dei frutti con il terreno, si può procedere alla distribuzione tra le file di paglia trinciata.

Le irrigazioni, che devono essere abbondanti, si effettuano per aspersione somministrando poca acqua ma molto spesso, soprattutto dopo il trapianto e poi in primavera, in vista della produzione dei frutti. Superata la crisi del trapianto, l'irrigazione può avvenire per infiltrazione laterale in base al fabbisogno.

Alla fine dell'inverno e al momento della ripresa vegetativa si elimina la vecchia vegetazione, possibile fonte di infezioni fungine o parassitarie.

L'uso del tunnel consente un sensibile anticipo della produzione. La copertura con teli di materiale plastico trasparente viene generalmente effettuata tra dicembre e febbraio, a seconda della zona geografica.

È infine possibile la coltivazione delle fragole anche in terrazza, in pieno sole, avendo l’accortezza di fornire alle piante vasi della profondità di almeno 30 cm, di irrigare molto spesso anche durante l’estate e di concimare con regolarità con un prodotto per piante da orto (es. un concime per pomodori) ogni 7-10 giorni.

Malattie e parassiti delle fragole

Particolarmente pericolosi sono gli attacchi di muffa grigia, un fungo patogeno che manifesta la sua azione a carico di fiori e frutti, e trova ideali condizioni di sviluppo in presenza di elevate umidità ambientali. Si controlla adottando ampi sesti d'impianto, utilizzando varietà tolleranti e curando l'arieggiamento dei tunnel. Nell’orto si possono approntare semplici strutture protettive nei confronti della pioggia.

L'oidio è una crittogama assai diffusa in serra. La scelta di varietà tolleranti e, nei casi più gravi, l'applicazione di prodotti specifici a bassa persistenza come lo zolfo costituiscono una buona difesa nei confronti del patogeno.

La comparsa di fitofagi come afidi o cicaline può essere controllata utilizzando estratto di piretro.

Moltiplicazione delle fragole

Le fragole si possono riprodurre agevolmente anche da soli. Attenzione: questa pratica è utilizzabile solo se si parte da piante madri perfettamente sane, prive di malattie fungine o di virosi, altrimenti si propagherà un fragoleto malato già in partenza.

Quando vedrete che gli stoloni - ovvero le nuove ramificazioni - sono diventate abbastanza lunghi e su di essi vedete le prime nuove foglioline spuntare, potete aiutare quest'ultime a radicare interrandole leggermente. Questa operazione non è sempre necessaria, in quanto spesso tendono a farlo autonomamente.

Le piantine nuove sono pronte per essere separate dalla madre quando hanno ben attecchito e hanno almeno due foglioline: potete dunque procedere al taglio degli stoloni che fanno da collegamento fra le piante. Aiutandovi con gli attrezzi più adatti prelevate i nuovi esemplari avendo cura di non rovinarne le foglie e le radici; nel tempo che trascorre fra questa operazione e il travaso prestate attenzione a mantenerle umide, aiutandovi con un contenitore con terriccio o altro materiale bagnato.

Per approfondire

ORTO FACILE
per tutti, tutto l'anno
31474 - Ultima modifica: 2020-04-17T16:00:52+02:00 da Elena Tibiletti
Fragole, come coltivarle in giardino o nell’orto - Ultima modifica: 2020-05-13T08:04:00+02:00 da Redazione Passione In Verde