Tutti i grandi giardini botanici del Nord Europa, dall'Irlanda alla Germania, hanno una serra alpina: si tratta di ambienti in cui vengono ricreate le condizioni estive delle nostre montagne; tra queste, la più importante è la serra nei giardini londinesi Kew Gardens.
Molte sono le specie spontanee delle nostre Alpi coltivabili in giardini freschi, meglio se in roccaglie che costituiscono l'ambiente ideale per gran parte delle specie. Abbiamo scelto per voi le specie più interessanti.
1) Campanule (Campanula spp.): reperibili in moltissime varietà diverse per altezza e dimensione nonché per colore dei fiori, vanno coltivate in mezz'ombra, evitando l'esposizione al sole nelle ore centrali della giornata. Il suolo deve essere ben drenato, ma non bisogna far asciugare il terreno dato che detestano l'aridità. In autunno, concimarle con un prodotto a lenta cessione; in primavera-estate bisogna nutrirle regolarmente con un concime granulare per piante da fiore.
2) Splendide e facili anche le aquilegie (Aquilegia spp.); crescono su terreno fertile, umido ma ben drenato. Va collocata in una zona ben soleggiata o semi ombreggiata; si moltiplicano attraverso il seme, o per divisione del cespo tra ottobre e marzo.
3) Molto curiosa è la Carlina acaulis; si tratta di una pianta spinosa che forma capolini durevoli, utilizzati anche essiccati. Spontanea sui monti in Italia, anche in alta quota, in natura è specie protetta e non va né raccolta né estirpata; è diffusa nei prati di montagna, al pieno sole, dove sa resistere in inverno al gelo intenso. Cresce sul suolo calcareo, anche in piccoli spazi di un giardino roccioso. I fiori sono molto pungenti e sbocciano in estate; i capolini dei fiori sono costituiti da squame che si aprono a stella con tempo secco e si chiudono con l'umido, per questo i francesi chiamano questa pianta "barometro". Si può reperire nei vivai alpini.
4) I gigli delle Alpi: in giardino e in terrazzo possiamo coltivare due tipi di gigli, il giglio martagone (Lilium martagon, dai tipici fiori rosso intenso, rosa pallido o porpora, riuniti in una infiorescenza a racemo terminale in 3-5 fiori, e il giglio rosso (Lilium bulbiferum) dai larghi fiori rosso-arancione. Il bulbo va piantato in autunno, a una profondità di circa tre volte la loro altezza, non amano il trapianto. Si sviluppano bene in un suolo ricco, umifero e permeabile. Si possono reperire on line e nei vivai alpini.
5) La clematide alpina (Clematis alpina) è una piccola pianta perenne, rampicante a foglie caduche, che a inizio estate produce graziosi fiori dai petali lilla. Comune nei boschi montani, tollera il suolo calcareo e siliceo poco ricco di nutrienti, non troppo umido.
6) Le genziane (Gentiana) hanno dei bei fiori blu (ma anche di altri colori), sono tipiche delle Alpi; fioriscono durante l'estate. Oltre che nei boschi, possono essere coltivate nei giardini rocciosi freschi, usando un substrato ben drenato e fertile.
7) Delphinium (spennella), una pianta che teme il caldo, si trova bene in zone fresche o fredde. Raggiunge un'altezza variabile fra 50 e 200 cm, mediante la lunga spiga fiorale che emette in giugno-agosto, con piccoli ma numerosi fiori nelle tinte classiche dal bianco al rosa, all'azzurro, al blu e al viola, ma anche rosse o gialle.
8) Stella alpina, la più famosa, a cui abbiamo dedicato un approfondimento speciale.
Dove creare un giardino alpino
Il giardino alpino roccioso è un tipo di allestimento riservato ai luoghi in cui l'estate non è arida né afosa. La posizione scelta deve garantire la circolazione dell'aria e il substrato deve essere ben drenato. Lo stile dovrà essere ispirato alla natura selvaggia dei monti, con un assortimento di piccole conifere e piante perenni collocate tra le pietre.
La parte più importante della progettazione di un giardino alpino consiste nella collocazione di pietre e massi. Le pietre dovranno essere aggiunte a strati, collocando in basso quelle più larghe, mentre gli altri strati dovranno avere pietre di misura decrescente; servirà, oltre che a dare maggiore stabilità al giardino, a farlo sembrare più naturale.