Sagra della patata, della ciuiga, della noce

    tre sagre: patata, ciuiga e noce

    26/10/2019 - 11/11/2019 Tutto il giorno

    Nella splendida valle che circonda le Terme di Comano, tra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, Riserva Biosfera Unesco, tre occasioni per cogliere appieno la assoluta compenetrazione tra il prodotto tipico e il contesto di produzione: dai borghi (ben due “Borghi più belli d’Italia” dei 4 assegnati al Trentino sono qui) con i loro volt in pietra, le loro pievi e i castelli, alla natura mai come in questo caso “incontaminata”. Il primo elemento che accomuna i tre appuntamenti è la unicità dei prodotti e la peculiarità del luogo di provenienza: il Lomaso per la patata di montagna Montagnina, il Banale per la Ciuìga, salame con le rape presidio Slow Food, e il Bleggio per la sua noce. Solo qui si coltivano e producono, solo qui si possono acquistare.

    Appuntamenti che divengono poi splendido pretesto per scoprire un territorio straordinario, fa parte della Biosfera Unesco, una valle prodiga di biodiversità ma anche di testimonianze storiche e di utilizzi secolari del territorio, tutta da vivere e visitare partendo proprio dai Sentieri del Gusto. Sulle tracce dei tre prodotti tipici (patata del Lomaso, noce del Bleggio e Ciuiga del Banale, e recentemente anche il latte, di Fiavè) sono nati altrettanti percorsi, di cui godere a piedi o in bicicletta, che prevedono una bacheca di inizio sentiero in cui è narrata la storia del prodotto e su cui viene descritto il sentiero e segnalato il percorso. Lungo il percorso sono messi in evidenza i luoghi di produzione, i produttori da cui acquistare i prodotti e i luohi storici legati al prodotto stesso.

    Sagra della Patata

    Festa della Patata, Campo Lomaso e Dasindo, 25-27 ottobre

    Tre giorni di festa, dal 25 al 27 ottobre, tra Campo Lomaso e Dasindo, zone di produzione della patata Montagnina. Declinata in tanti piatti da assaporare durante le raffinate cene sotto i vòlti oppure interpretata in sfiziosi menu dalle associazioni locali. E ancora, porte aperte alla Copag a Dasindo, la Cooperativa di produttori agricoli giudicariesi che associa oltre 100 coltivatori di patate e ortaggi. Inoltre degustazioni e visite al castello Villa di Campo.

    Le Montagnine sono coltivate esclusivamente su terreni e in ambiente di montagna, tra i 600 e 900 m. A fronte di una produzione limitata in quantità, viene premiato il gusto. Coltivate secondo un protocollo di autodisciplina dei coltivatori trentini, sono ancora le vecchie e tradizionali varietà rintracciabili tra questi monti più di un secolo fa. Conservate al naturale senza l’ausilio di trattamenti anti germoglianti vengono proposte anche nelle varietà precoci e tardive, così da soddisfare il consumatore da autunno a primavera.

    Sagra della Ciuiga, San Lorenzo in Banale, 1-3 novembre

    Mai come quest’anno, la regina delle sagre, grazie al premio ricevuto lo scorso luglio al Senato, durante la cerimonia di consegna del marchio “Sagra di Qualità”, che la vede tra le prime 21 sagre di eccellenza del Paese.

    Così, dal 1° al 3 novembre torno l’appuntamento goloso e folkloristico che celebra il presidio Slow Food, capolavoro di norcineria contadina, nelle antiche ville di San Lorenzo in Banale dove vòlti, cantine e solai, ospitano gli stand gastronomici e mercatini di produttori e artigiani. La ciuìga diventa il piatto principale, servito con puré di patate e capussi (cavolo-cappuccio) come vuole la tradizione, o in altri sfiziosi abbinamenti.

    Presidio Slow Food, la ciuìga arriva da una storia contadina di povertà e sopravvivenza montanara, nella seconda metà dell’800. Prodotto unicamente in questo borgo è infatti un capolavoro di norcineria della storia antica e, come spesso accade, retaggio della sapienza contadina che, per ovviare alla povertà e scarsità di materie prime, recupera, aggiunge e mescola materie prime “povere”, creando un gusto finale unico e raro. Composto da carne suina e rape, il prodotto dall’800 a oggi ha avuto una sua evoluzione.

    Il salame nasceva allora dagli scarti della carne di maiale (testa, cuore e polmoni) in proporzione del 20% circa. Il resto erano rape cotte tritate. Per dare colore veniva aggiunto il sangue di maiale, ma anche aglio e pepe nero per rendere il sapore piccante, unico e inconfondibile. Le rape venivano coltivate dopo la trebbiatura del grano e maturavano in autunno. Ecco perché la ciuìga veniva tradizionalmente prodotta e affumicata a inizio inverno, quando il calendario prevedeva il raccolto ma anche l’uccisione del maiale e la lavorazione appunto degli insaccati. La tradizione vuole che il salume, dopo l’affumicatura, si restringesse assumendo una forma strana, quasi fosse una pigna. E proprio ciuìga si chiama la pigna nel dialetto locale.

    Oggi il recupero della tradizione passa attraverso una nobilitazione del prodotto, invertendo la proporzioni tra carne e rape: 70% di carne suina scelta e il 30% di rape. La ciuìga si può consumare subito dopo l’affumicatura, mentre è ancora fresca. La sua preparazione è semplicissima: si fa bollire in acqua per circa 15-20 minuti dopo averla bucherellata. Nella tradizione locale la ciuìga cotta è abbinata alla patata lessata (preferibilmente cotta con la buccia) e cicoria tagliata molto finemente.

    Festa della Noce, Cavrasto, 10-11 novembre

    Due giorni di festa per le vie di Cavrasto, dove gli antichi vòlti vengono trasformati in botteghe per tutti i prodotti del territorio. La noce diventa protagonista unica del menù del pranzo collettivo della domenica, ma anche delle degustazioni offerte dai produttori locali che la propongono al naturale o trasformata in torte, pagnotte, nocino o salame alle noci.

    Le noci, coltivate sul soleggiato altipiano fin dal 1500, si distinguono per il gusto gradevole, quasi speziato, il guscio sottile e facile da rompere, per le dimensioni ridotte e soprattutto per l’insolita forma allungata, tale da farle sembrare quasi rettangolari e un gusto dalla tipica nota speziata. La raccolta, circoscritta alla zona del Bleggio, comincia nella seconda metà di settembre e si esegue ancora a mano. Queste caratteristiche, unite alla cura con cui ancora oggi i contadini coltivano gli alberi di noce, ne raccolgono i frutti e li preparano per la vendita, hanno permesso alla noce del Bleggio di ricevere il riconoscimento di Presidio Slow Food. Le noci si acquistano direttamente dai contadini.

    Vengono impiegate per la torta di noci, il pane alle noci, il liquore Nocino e l’originale Noceto, salame con le noci del Bleggio (unico produttore Salumificio Salizzoni di Cavrasto nel Bleggio). Queste caratteristiche, unite alla cura con cui ancora oggi i contadini coltivano gli alberi di noce, ne raccolgono i frutti e li preparano per la vendita, hanno permesso alla noce del Bleggio di ricevere il riconoscimento di Presidio Slow Food.

    Per informazioni

    Campo Lomaso e Dasindo, San Lorenzo in Banale, Cavrasto

    Comano , Trento, - Italia

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