In autunno si lavora la terra dell’orto, in modo che sia pronta e accogliente in primavera. Vi spieghiamo passo per passo come si fa.

Man mano che le coltivazioni nell’orto si esauriscono, a partire da settembre e fino a dicembre, quindi in autunno, da Nord (settembre e ottobre) verso Sud (novembre e dicembre), è necessario preparare la terra ad accogliere le nuove produzioni di primavera.

Bisogna cioè effettuare la lavorazione del terreno già durante questi mesi, non appena una coltura finisce. Non rimandate questi lavori, perché, facendoli in autunno-inizio inverno, farete metà della fatica richiesta in primavera: durante l’inverno, infatti, saranno il gelo e le intemperie a lavorare al posto vostro.

Lavorare la terra dell’orto: cosa fare in autunno

Man mano che le colture si esauriscono, il primo passo consiste nell’eliminare con cura ogni residuo delle parti aeree e radicali delle piante, soprattutto se durante la stagione sono state attaccate da malattie e parassiti. Rastrellate tutto ciò che cade sul terreno o vi rimane infisso, ed estirpate tutte le radici. Raccogliete il materiale nel bidone dei rifiuti organici oppure nella compostiera (in questo caso ponete solo materiale sano, senza funghi né parassiti animali).

Poi spargete uniformemente un buon concime granulare a lenta cessione per orto o, ancora meglio, lo stallatico secco o il letame maturo o il compost autoprodotto. Se il terreno è stato analizzato in laboratorio, e sono state evidenziate carenze, oppure se manifesta evidenti squilibri (es. terreno pesante o troppo sciolto), questo è anche il momento adatto per aggiungere le sostanze correttive, da spargere con uniformità nei dosaggi opportuni.

Quindi vangate tutta la superficie, se l’orto è di piccole dimensioni, oppure passate con la motozappa o con la fresa, su superfici medio-grandi, fino a 20 cm di profondità. In questo modo smuovete la terra e al tempo stesso fate penetrare le particelle di concime e di additivi di correzione.

Questa serie di lavorazioni va eseguita entro la metà di dicembre, o comunque fintanto che la terra risulta apribile.

Dopodiché potete riposarvi per tutto l’inverno: saranno il gelo, la pioggia e la neve a lavorare per voi, spezzando le zolle e permettendone la nutrizione. Così, in marzo avrete un terreno pronto per la semina.

Lavorare la terra dell’orto: cosa fare in primavera

Tra la metà di febbraio nel Sud e la metà di marzo nel Nord potete completare la lavorazione: le zolle, rese friabili dal maltempo invernale, vanno semplicemente rastrellate o fresate (a seconda dell’estensione dell’orto) per sbriciolarle e uniformare il letto di semina.

Se pensate di seminare o trapiantare subito dopo, è il caso che prima eliminiate, durante la rastrellatura, le malerbe già spuntate.

Altrimenti potete effettuare una falsa semina: appena il letto è pronto, irrigate come se aveste già seminato. Entro 15 giorni spunteranno numerose malerbe, che potete eliminare a mano (scerbatura) o con la fresa. Ripreparate il letto di semina e finalmente seminate per davvero: avrete la metà di malerbe del solito.

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