Giugno è il mese in cui la fornitura di acqua dovrebbe raggiungere il suo picco massimo, sia nel giardino, che nel terrazzo e nell’orto. È già caldo, e le piante sono in pieno sviluppo: ricordate, che irrigare tanto non serve se poi non attuate altre strategie per ridurre l’evaporazione e migliorare l’assorbimento. Nell’orto, per esempio, fate come me: create piccole conche alla base degli ortaggi a cespo o fossette ai piedi di pomodori, melanzane, piselli e fagioli, per far defluire rapidamente l’acqua verso le radici. Mantenete il terreno sarchiato e protetto da pacciamatura ove possibile; vi consiglio di azionare l’impianto a goccia nelle prime ore del mattino, quando la terra è fresca.
Giugno su balconi e terrazzi
Se riscontrate nelle acidofile come rododendri, azalee e gardenie, degli imbrunimenti lungo i margini delle foglie o un ingiallimento diffuso, significa che il valore di acidità nel terreno non è corretto. È molto probabile che continue irrigazioni con acqua di rubinetto (generalmente calcarea) o di pozzo, abbiano modificato il pH della terra. È bene intervenire subito, aggiungendo torba o solfato di ferro al terriccio.
Alcune piante da fiore che avete messo nei vasi in marzo, come il Myosotis (non ti scordar di me) e alcune viole, terminano la fioritura con l’arrivo del caldo estivo. Potete allora trapiantare nei vasi del balcone le stagionali come le petunie, le zinnie e i tageti. Per balconi e davanzali all’ombra vanno meglio gli Impatiens (fiore di vetro).
Giugno in giardino e nell’orto
- In queste settimane può essere molto utile portare all’esterno le piante verdi anche quando piove, per lavarle nel modo più naturale.
- Annaffiate e tagliate il prato con regolarità, rastrellandolo sempre con cura.
- Tagliate i fiori appassiti per prolungare le fioriture, rifilate le siepi e predisponete le bulbose e le erbacee a fioritura annuale.
- Iniziate a raccogliere frutta e ortaggi da consumare subito o conservare.
Ricacci sugli alberi
Ora è oltremodo facile osservare lungo i fusti o alla base degli alberi alcuni giovani getti che tendono a ricoprire il tronco. Si chiamano ricacci e si presentano soprattutto sulle piante che hanno subito una consistente potatura di mantenimento. È una reazione naturale della pianta che, avendo mantenuto un consistente apparato radicale, mostra la sua vigoria facendo spuntare nuovi rami in punti insospettati del tronco. I ricacci vanno però eliminati perché sottraggono linfa alla chioma e snaturano la forma della pianta. Per farlo è bene usare attrezzi affilati, cesoie o roncola e, mi raccomando, rigorosamente disinfettati.
Governare le rampicanti
E le rampicanti? Quelle si sviluppano a vista d’occhio! Controllate allora la tenuta delle grate o dei tralicci di sostegno e provvedete a legare le piante nella direzione voluta. Scerbate subito le infestanti che spuntano nei loro vasi: portano via nutrimento e spazio alle radici della pianta e danno una sensazione di trascuratezza e abbandono. C’è tanto da fare e non c’è tempo da perdere!