Una pianta acquistata in perfetta salute vivrà molto di più. Ecco i segnali di buona salute e quelli di malessere o malattia.

Se imparate ad acquistare bene le piante, risparmierete soldi e guadagnerete in autostima, perché le vostre piante vivranno più a lungo.

Dopo aver visto dove acquistarle (perché non tutti i punti vendita sono uguali), ora vediamo quale singolo esemplare scegliere: deve essere perfettamente sano. Poi, anche il trasporto a casa e l’attesa della collocazione a dimora richiedono alcune attenzioni.

Infine, occhi aperti quando acquistate piante da frutto, per non perdere anni di produzione.

Come scegliere una pianta sana

Quale singolo esemplare scegliere fra tutti quelli in assortimento? Vivai e garden center, di norma, mettono in vendita piante sane e belle. Tuttavia, può capitare che – in mezzo a tanti esemplari – ve ne sia qualcuno meno consigliabile, a volte perfino con qualche patologia in atto, o semplicemente “meno in forma”. Esistono parametri ben precisi che garantiscono di portare a casa un soggetto in perfetta salute, anziché uno che ha già qualche problema, che poi si acuirà con il cambio di collocazione, che stressa sempre i vegetali.

Una pianta perfettamente sana ha un aspetto vivace, un colorito intenso e uniforme sia nel fogliame sia nei fiori, un portamento tipico della specie, un turgore uniforme in tutte le sue parti.

Scendendo nel particolare, tutte le parti aeree (fusti, foglie e fiori) non presentano seccumi né macchie di alcun tipo o colore; né recano parassiti animali (dalle uova, che possono essere bianche o gialle, ma sempre di dimensioni millimetriche, agli adulti di afidi, mosca bianca, cocciniglie sia cotonose sia a scudetto, fino alle ragnatele prodotte dal ragnetto rosso o alle intaccature delle foglie determinate dall’oziorrinco).

Il soggetto prescelto deve quindi essere esaminato con cura, a partire dalla base della pianta, per verificare che non abbia foglie o bocci secchi, né compaiano macchie nere (sintomo di marciumi radicali) o cocciniglie, salendo lungo i fusti, fino alle foglie, che vanno anche rovesciate per ispezionarne la pagina inferiore, spesso nido di parassiti, e ai fiori, che devono essere numerosi e ben formati (naturalmente se nell’epoca di fioritura).

Il fogliame di una pianta sana

Osservate il fogliame: non deve presentare accumuli di polvere, segnale di una lunga permanenza nel locale o nel vivaio, durante la quale avrà sviluppato un ammasso di radici disposte a spirale (la cosiddetta “circuitazione”) che poi sarà molto difficile sbrogliare, o addirittura potrà aver contratto qualche patologia. Diffidate di esemplari da fiore da esterni (per es. le primule o le viole) posizionati in inverno vicino al punto di riscaldamento: anche se fossero lì da un solo giorno, avrebbero già sofferto per il calore eccessivo e secco, meglio cercarne altri localizzati fuori dal raggio d’azione dell’aria calda. Lo stesso ragionamento si applica durante l’estate agli esemplari posizionati sotto il flusso dell’aria condizionata: acquistarli e portarli in 5 minuti da 25 a 40 °C significa vederli tracollare in poche ore.

Esaminate attentamente la forma delle foglie: deve essere quella originaria, tipica della specie, non rifilata per eliminare eventuali parti secche. Valutate anche l’inserzione delle foglie sul fusto o sui rami: troppe cicatrici, magari fresche, indicano una drastica pulizia per togliere il fogliame disseccato o danneggiato.

Non acquistate piante con fogliame troppo pallido o allungato, o con portamento esile e “sforzato”: sono sintomi che indicano scarsità di luce o di concime, quindi esemplari piuttosto deboli. Scartate tutti i soggetti con macchie o puntini sulle foglie, ragnatele, decolorazioni, bruciature, insetti, marciumi, seccumi diffusi, chiazze nere alla base o emananti cattivo odore dal terriccio. Una certa quantità (non oltre un terzo) di foglie danneggiate (spezzate o con buchi secchi) è tollerabile solo nei sempreverdi: il loro fogliame dura talmente a lungo (anche tre anni), che in quel lasso di tempo qualche accidente può capitare, senza che leda la vitalità complessiva della pianta. No agli esemplari che non appaiono ben saldi nel loro substrato.

Il vaso di una pianta sana

Passiamo al controllo del vaso: il terriccio non deve presentare radici affioranti né fuoriuscenti dal foro di drenaggio sotto il contenitore (tollerabili solo nelle annuali); la terra deve essere libera da muschio e piante infestanti (segno di lunga e trascurata permanenza in vivaio) e deve produrre un buon odore (tipico della terra stessa); non deve presentarsi staccata dal bordo del vaso (indice di siccità eccessiva di cui soffrono anche le radici), né inzuppata da un’eccessiva annaffiatura. Un contenitore particolarmente sporco, magari con muschi o altri tipi di incrostazioni indica un’età matura. Un terriccio pieno di muschio in superficie tradisce un eccesso d’irrigazione, che potrebbe anche aver compromesso l’apparato radicale (i sintomi potrebbero manifestarsi di lì a poco). Viceversa, un substrato troppo secco o addirittura staccato dal vaso e in un unico blocco manifesta una carenza d’irrigazione che potrebbe rivelarsi fatale.

Se possibile, bisognerebbe anche svasare l’esemplare, specialmente se si tratta di un arbusto o di un piccolo albero, per osservare l’apparato radicale: questo deve presentarsi ben sviluppato, armonico, inodore, turgido e di colore bianco. Radici molto ridotte, spezzate, avvolte a circolo secondo le dimensioni del vaso (“circuitazione”), nere, marroni o gialle, molli o addirittura maleodoranti devono subito indurvi a riporre la pianta, per sceglierne un’altra in migliori condizioni. Durante l’esame delle radici osservate anche il terriccio, che non deve contenere uova (gialle, 2-3 mm di diametro), larve (bianche o grigie, lunghe fino a 1 cm) o adulti (“vermi” bianchi o gialli, coleotteri neri) di insetti parassiti.

Acquistare piante in sconto

Infine, farsi o non farsi tentare dalle offerte? Gli sconti di fine stagione in genere riguardano succulente con fogliame o fusto imperfetti (con macchie da ustioni solari, tagli o chiazze secche nelle foglie: data la durata di foglie e fusti, permarranno per anni o per sempre) oppure piante al termine della fioritura, e possono effettivamente essere considerevoli. L’affare vale la pena se si è certi, per le grasse, di sopportare le imperfezioni e, per gli arbusti e quelle da fiore, non solo di riuscire a mantenere la pianta, ma anche di farla rifiorire. Se siete principianti o, finora, pollici neri, meglio lasciar perdere: l’autostima non ne uscirebbe rafforzata… A tanto maggior ragione il discorso vale per le piante che vengono regalate perché ormai invendibili: solo un super esperto è in grado di rimetterle in forze almeno fino a recuperare un aspetto decente!

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