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Ciclamino a petalo arricciato.
Mille colori dei fiori, mille disegni delle foglie, mille taglie della pianta: il ciclamino è un passe-par-tout che decora dal davanzale al giardino

Chi non ha mai acquistato o allevato una pianta di ciclamino in vaso nella sua vita? È diventato uno dei simboli dell’autunno, ma non solo, visto che ci accompagna anche per tutto l’inverno e sino alle soglie della primavera: da settembre a marzo ci regala ben 6 mesi di fioriture ininterrotte, il tutto per una cifra di 3-12 euro a pianta, a seconda della taglia e del luogo d’acquisto.

DOVE acquistarlo

Cominciamo proprio da quest’ultimo. Le piante da supermercato o discount hanno una qualità inferiore, e per questo costano molto meno. Significa che possono durare 6 mesi così come 2 settimane, perché magari hanno un marciume radicale latente che provoca un vero e proprio “colpo apoplettico”: vediamo la pianta con le foglie e i fiori abbassati, la bagniamo pensando che abbia sete e lei, anziché rialzarsi, va ancora più giù. Non si rialzerà più, anzi foglie e fiori verranno via in blocco tirandoli, perché appunto è in atto un invisibile marciume delle radici.

Ecco perché consigliamo sempre di spendere qualche soldo in più in un garden center o dal fioraio o al mercato rionale: i fornitori sono molto più affidabili e le piante di miglior qualità, per cui costano un po’ di più.

Quattro TAGLIE di ciclamino

Poi c’è il capitolo “taglia”. In assoluto i ciclamini più convenienti sono quelli di taglia mini o midi: costano il giusto, sono ancora più semplici da tenere e fioriranno per 6 mesi.

Quelli nani, deliziosi per la miniatura, in proporzione costano quasi quanto un mini, ma sono più difficili da tenere: hanno così poco terriccio che si asciugano subito, ma bisogna stare attentissimi a non annegarli; vanno bene se abbiamo la costanza di controllarli tutti i giorni per dare poche gocce d’acqua al bisogno.

I maxi sono strepitosi, ideali per creare una vistosa scenografia sul balcone o terrazzo, ma sconsigliati per la piena terra in giardino da Firenze in su perché gelano a 2 °C. Infatti sono estremamente delicati nei confronti del freddo e dell’acqua: sono molto turgidi, e gli abbondanti liquidi interni si ghiacciano già vicino allo zero. Inoltre hanno bisogno di molta acqua per mantenere il turgore, ma al tempo stesso è facile eccedere e dare il via a un marciume radicale autoprodotto. Se aggiungiamo che sono decisamente costosi, li possiamo consigliare solo ai più esperti nel mantenimento.

ciclamino
Nei vivai e garden center il ciclamino occupa intere serre.

FORME e colori diversi

Il prezzo invece non varia in base alla diversità di forme e colori: se ci facciamo caso, già le foglie hanno disegni diversi da una pianta all’altra, con il verde chiaro più o meno esteso e a volte sconfinante nel grigio argento, e talora sono arricciate o ondulate. Ma sono i fiori a variare maggiormente: accanto alle tinte classiche monocolori, adesso ci sono i bicolori sul margine o picchiettati, e poi i petali frangiati, e da qualche anno anche quelli rivolti all’ingiù anziché all’insù come di norma, o con un doppio giro di petali movimentati. Possiamo quindi portare a casa ciclamini insoliti e bellissimi per una modica cifra, anche in questo caso creando un’intera balconata di fiori diversi ma sempre della stessa specie.

Come SCEGLIERE la pianta di ciclamino

Il momento dell’acquisto, nel caso del ciclamino più che per altre specie, è fondamentale. Scegliamo una pianta ricca di boccioli ma con pochi fiori già aperti, e soprattutto accertiamoci che i colori siano integri, senza macchie o ingiallimenti né sui petali né sulle foglie. Controlliamo anche, se possibile, la pagina inferiore della foglia, che deve apparire liscia e pulita. Tastiamo il terriccio: deve essere appena umido, non secco né fradicio. Annusiamo il dito che l’ha tastato: non deve odorare di muffa o stantio. Infine tastiamo o guardiamo il colletto del tubero, cioè il punto d’inserzione di foglie e fiori: deve essere ben asciutto, senza mollezze o marciumi.

Sono piccoli accorgimenti necessari soprattutto se acquistiamo al supermercato, ma anche nel garden center o nel vivaio perché potrebbe esserci ugualmente un soggetto più debole: se abbiamo scelto male, ce ne accorgeremo dopo 2 settimane, quando si verificherà l’irreparabile, cioè la repentina morte della piantina.

DOVE metterla

Arrivati a casa, non facciamoci tentare dall’idea di tenere il ciclamino in casa, a meno che non abbiamo una stanza a 12 °C, che sarebbe la temperatura ideale: un pianerottolo, una veranda fredda, l’intercapedine fra i doppi vetri di una finestra purché rivolta a nord o ovest, un ripostiglio senza riscaldamento…

Se non l’abbiamo, la piantina deve stare fuori, sul davanzale, sul balcone, sul terrazzo o in giardino in vaso o in piena terra (solo da Firenze in giù). In settembre e ottobre, da Sud a Nord, mettiamola all’ombra; da novembre a febbraio spostiamola al sole; in marzo riportiamola all’ombra: ha bisogno di molta luce, ma il sole è nocivo quando è caldo, provoca un appassimento da calore che non viene risolto annaffiando, ma solo al tramonto.

Da novembre a febbraio, poi, occhio alle previsioni meteo: se per la notte o l’intera giornata seguente si prevede una minima sotto 2 °C, teniamo pronti i teli di tessuto non tessuto per avvolgerlo se rimaniamo attorno a 0 °C; altrimenti spostiamo il vaso in casa contro la portafinestra o sul pianerottolo rimettendolo fuori appena la temperatura torna sopra 2 °C.

ACQUA e concime

Altro tasto delicato è quello dell’acqua: dato che il tubero marcisce facilmente, non annaffiamo mai direttamente il terreno, piuttosto tastiamolo delicatamente e, quando tende ad asciugarsi, somministriamo nel sottovaso abbondante acqua tiepida priva di calcare. Dopo un quarto d’ora, svuotiamo il sottovaso e lasciamo sgocciolare il vaso per 5 minuti. Nel sottovaso in settembre e ottobre poniamo uno strato di argilla espansa o ghiaia che, trattenendo una minima quantità d’acqua, garantisce l’umidità ambientale necessaria all’intera pianta, che non tollera invece le nebulizzazioni; togliamolo da novembre. Vale sempre la regola aurea di non lasciar mai asciugare completamente il terriccio, e al tempo stesso di non inzupparlo mai.

Si diceva che il ciclamino fiorisce per 6 mesi: dobbiamo però aiutarlo concimando ogni 15 giorni con un prodotto liquido per piante da fiore nell’acqua d’annaffiatura, utilizzando metà dose rispetto alle indicazioni in etichetta.

ciclamino cesto
Il ciclamino si usa anche per comporre decorazioni da balcone.

Le cure di ROUTINE per il ciclamino

Un certo ricambio del fogliame che ingiallisce e si secca è fisiologico, come pure l'avvizzimento dei fiori dopo la fioritura. Foglie e fiori ammalorati si strappano afferrando il gambo il più vicino possibile alla base vicino al tubero e ruotandolo finché si stacca dal punto di distacco naturale, la cui cicatrice guarisce spontaneamente in tempi rapidi. Se viceversa rimangono sul tubero, o se rimane un pezzo di gambo, facilmente marciscono fino talvolta a contaminare il tubero stesso. Puliamo mensilmente le foglie con un pennello asciutto e morbido, senza impiegare il lucidafoglie, che sul ciclamino causa antiestetiche macchie brune.

All’arrivo della PRIMAVERA…

Quando la produzione di boccioli termina, all’incirca in marzo, a causa dell’arrivo del caldo nemico del ciclamino, arriva il momento di ridurre progressivamente la quantità d’acqua fornita. Anche le foglie iniziano a ingiallire, da aprile in poi, e questo è il momento di mandare la piantina al meritato riposo. Portiamola dunque in cantina (o in un altro luogo fresco, asciutto e ombroso), coricando il vaso su di un fianco, bagnando con un dito d’acqua una volta al mese fino a tutto agosto.

Sono soprattutto i tuberi midi e maxi a sopravvivere da un anno all’altro e a rifiorire, mentre i mini e i nani non ce la fanno, seccandosi.

… e al ritorno dell’AUTUNNO

All’inizio di settembre, svasiamo il tubero, liberiamolo dal vecchio terriccio con delicatezza e controlliamo che sia sodo e sano. Laviamo e asciughiamo il vasetto, e procediamo al rinvaso, tenendo presente la regola che il ciclamino fiorisce meglio in poco spazio. Sul fondo poniamo 1 cm di argilla espansa di drenaggio, ricoprendola con due dita di terra per acidofile, indi aggiungiamo un terriccio per piante da fiore addizionato di un pugno di terra per piante verdi, e adagiamo il tubero (attenzione al verso!), che deve rimanere per metà affiorante: se è completamente interrato, marcisce perché necessita di una certa esposizione all’aria.

Collochiamo il vaso all’esterno, per esempio sul balcone, e all’ombra, riprendendo a innaffiare con regolarità, con sottovaso ma senza ristagni. All’apparizione delle foglie, iniziamo a concimare settimanalmente con un fertilizzante liquido per piante da fiore. I primi fiori potranno apparire già a novembre, se non è troppo freddo, altrimenti la fioritura vera e propria avverrà a marzo, protraendosi fino a maggio.

Tutti i NEMICI del ciclamino

I peggiori nemici sono i funghi, che possono attaccare la parte aerea o quella ipogea (tubero e radici) e che, quasi sempre, danno un esito infausto. Colletotrichum provoca lesioni brunastre sulle foglie e sui gambi, seguite da disseccamento, mentre Fusarium oxysporum cyclaminis attacca il tubero (marciume radicale) provocando l’appassimento improvviso della parte aerea. La muffa grigia (Botrytis cinerea) invece si manifesta con marciumi e muffe che partono dalla base delle foglie e dei fiori per scendere poi al tubero. Tutte le malattie fungine vengono causate dall’errata annaffiatura (direttamente sul terriccio) o dalla scarsa aerazione ambientale, e si combattono, oltre che correggendo le tecniche sbagliate, rimuovendo le foglie colpite, tagliando con un coltellino affilato la parte di tubero marcita, e trattando la pianta e il terriccio con rame. Gli strumenti utilizzati vanno accuratamente disinfettati dopo l’operazione.

Tra i patogeni animali, è rimediabile l'attacco da parte del ragnetto rosso, che si manifesta mediante ragnatele al di sotto delle foglie, che scoloriscono. Si eliminano le foglie malate e si spruzza più volte a distanza di una settimana l’acaricida chimico. È invece incurabile l'infestazione da acaro del ciclamino, che provoca la comparsa di polvere grigia sulla pagina inferiore di foglie stentate e indurite: la pianta va eliminata, soprattutto se si possiedono altri ciclamini sani.

Identikit del ciclamino COLTIVATO

Il ciclamino coltivato, Cyclamen persicum o ciclamino di Persia, è stato oggetto di lunghe selezioni varietali e manipolazioni genetiche, che lo hanno trasformato in una pianta ornamentale tanto priva di profumo quanto vistosa nei giganteschi fiori multicolori, talora con petali a bordi frangiati, e nelle decorative foglie cuoriformi arabescate, anche con margine frastagliato. Inoltre, il ciclamino coltivato esiste in tutte le misure: alle piante maxi, in vasi di 13-18 cm di diametro, si sono aggiunte le mini, simili ai ciclamini spontanei, che prosperano in vasetti di soli 6 cm di diametro, le nane in vasetti da 3-4 cm, e le midi, in vasi da 8-10 cm.

Attenzione: tutta la pianta, dal tubero ai fiori, è velenosa per ingestione. Difficile mangiarsela, ma con bambini e animali domestici non si sa mai…

Come MOLTIPLICARLO

I tuberi più grossi (oltre 10 cm di diametro) si possono dividere per ottenere nuove piante. Procediamo quando le foglie si sono seccate. Prepariamo due vasetti con un buon drenaggio e un fondo di metà torba e metà sabbia. Estraiamo il tubero dal vaso, cercando di eliminare tutto il terriccio che vi è attaccato. Appoggiamo il tubero su un piano, individuiamo due germogli e, con una lama affilata e pulita, tagliamolo in due parti, ciascuna con una gemma. Cospargiamo i tagli con polvere di rame. Invasiamo le due porzioni, orientando la gemma verso l’alto e facendo in modo che non venga coperta da terra: poniamo i mezzi tuberi per 1-2 cm al di sopra della superficie del terriccio.

Per approfondire

PIANTE DA TERRAZZO E DA BALCONE
I consigli dell'esperto per terrazzi e balconi fioriti
38984 - Ultima modifica: 2023-08-16T18:20:21+02:00 da Elena Tibiletti
Ciclamino, tutto quello che avreste voluto sapere - Ultima modifica: 2023-09-03T06:01:37+02:00 da Elena Tibiletti