ciclamino vaso
Il ciclamino si affloscia subito dopo l'acquisto?
Quando il ciclamino appassisce subito dopo l'acquisto, significa che avete sbagliato qualcosa: ecco l'elenco degli errori

Tutti pazzi per il ciclamino fra settembre e gennaio! Ma, a volte, il ciclamino trionfante stramazza nell'arco di una settimana... Perché? Perché avete sbagliato qualcosa... Quasi sempre, tranne che in un caso... Ecco i 7 errori da evitare, più 1 inevitabile.

  1. Tenere in casa il ciclamino. Si tratta di una pianta da esterni, che sta bene fra 1 e 15 °C: ama il freddo, altrimenti non fiorirebbe adesso! Se lo mettete in casa, entro 3 settimane al massimo, pur annaffiandolo, reclinerà foglie e fiori, e buonanotte...
  2. Annaffiare il ciclamino sul terriccio. Il vaso va dotato di un sottovaso, ed è in questo che si annaffia. Se bagnate il terriccio, bagnate anche il tubero e la base di foglie e steli fiorali, e favorite l'attecchimento della muffa grigia o Botrytis, nemico n. 1 del ciclamino.
  3. Annaffiare troppo poco il ciclamino. Non esiste un calendario prestabilito di annaffiature. Si annaffia quando il terriccio, tastato col dito in superficie, è asciutto, possibilmente prima che le foglie incomincino a essere morbide (segnale di siccità). Se addirittura si sdraiano verso il basso, così come gli steli fiorali, è probabile che la pianta stia morendo di sete. Ricordatevi che, se l'esemplare sta in pieno sole, oppure se la giornata è stata ventosa, il terriccio si asciuga più in fretta. Indicativamente, un giorno sì e uno no tastate il terriccio e decidete se annaffiare. La dose è di mezzo bicchiere per i ciclamini taglia mini o midi e un bicchiere per quelli maxi.
  4. Annaffiare troppo il ciclamino. Se bagnare troppo poco causa danni, bagnarlo troppo ne causa di più. Non annaffiate MAI se il terriccio è ancora bagnato o umido. Rischiate di far partire un irreversibile marciume radicale.
  5. Tenere fuori il ciclamino con il gelo o la neve. Abbiamo detto che fino a 1 °C il ciclamino sta benissimo. Ma da 0 °C in giù, oppure se nevica, la pianta gela. Lo sappiamo, è seccante, ma con i ciclamini bisogna tenere d'occhio il meteo: quando è prevista una discesa a zero o sotto, oppure nevischio anche con 1 °C sopra zero, i vasetti vanno ritirati in una stanza senza riscaldamento, e rimessi fuori non appena la temperatura/perturbazione passa. In mancanza, va bene anche la soglia della porta finestra o l'androne buio dell'edificio, purché sia per poche ore. Se lo lasciate fuori, le foglie e i boccioli si lessano e addio...
  6. Rinvasare il ciclamino. Se l'intento è di avere il vasetto singolo da settembre (ottobre, novembre ecc.) a marzo, lasciate in pace la piantina. Non ha bisogno di essere rinvasata, perché non ha bisogno di una piazza d'armi, ha già quanto gli serve. L'unico caso in cui potete rinvasare è quando volete creare una cassetta o una ciotola con 3 piantine insieme (tutte della stessa taglia, però!).
  7. Lasciare gli steli sfioriti. Seppure di lunga durata, a un certo momento la corolla colorata appassisce e cade. Rimane lo stelo al cui apice la "pallina" presto si ingrossa, mentre lo stelo si arrotola verso il basso: la pianta sta formando il frutto con i semi. Se li lasciate sulla pianta, questa impegnerà tutte le sue energie a fruttificare, e ciao ciao fioritura... Gli steli sfioriti vanno staccati impugnandoli alla base e ruotandoli finché non si staccano.

Più un accidente, inevitabile

In genere il ciclamino appena comprato è sempre molto bagnato: il terriccio è quasi fradicio. In questo caso è buona norma aspettare ad annaffiare finché, come detto prima, il substrato non si sia asciugato. Tuttavia, anche se non bagnate poco dopo (e se non bagnate troppo in generale), capita che, entro 7-10 giorni, foglie e fiori si affloscino. La prima tentazione è quella di bagnare a dismisura, pensando che si tratti di sete. Ma foglie e fiori non si rialzano. E magari l'acqua rimane nel sottovaso. Allora ci si insospettisce, e finalmente si tasta il terriccio: inzuppato! E foglie e fiori restano miseramente appassiti, anzi, i gambi ora appaiono traslucidi, e se si toccano si sfaldano, come marciti. Foglie e fiori non si rialzeranno più, e non ne verranno prodotti di nuovi, perché il tubero è marcito. La colpa è di un'annaffiatura eccessiva nel punto vendita, dove l'asfissia radicale è stata complicata dall'instaurazione di funghi agenti del marciume radicale. In sostanza, potete buttare via la pianta con l'intera zolla di terra (il vaso invece, se lo lavate con acqua e candeggina al 10%, potete riutilizzarlo, e l'ambiente vi ringrazia). Il consiglio, a monte, è quello di scegliere le piante in un punto vendita affidabile: garden center o vivaio, lasciando perdere il supermercato, discount, banchetto non autorizzato a bordo strada ecc.

 

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Ciclamino, 7 errori da evitare (+ 1 inevitabile) - Ultima modifica: 2021-11-07T06:57:59+01:00 da Elena Tibiletti