A partire dal mese di agosto nel Sud più mite, dai maestosi alberi di carrubo incomincia la raccolta delle carrube, che iniziano ad annerire: continuerà fino a dicembre.
I frutti si raccolgono a mano staccandoli con la forbice e lasciandoli cadere sulla rete stesa sotto tutta la chioma. Si fanno poi essiccare in cassette in luogo fresco, asciutto e buio; si conservano in sacchetti di carta per circa un anno.
Le carrube, infatti, necessitano di un intero anno sulla pianta per giungere a maturazione e di 220-250 giorni di sole, compreso quello della stagione estiva. Vengono prodotte dalle sole piante femminili; assomigliano a legumi allungati e appiattiti, nerastri a maturità, con “buccia” crostosa e coriacea, polpa carnosa e dolce, e una fila di piccoli semi lenticolari, bruni, durissimi.
La produzione incomincia non prima di 10 anni dall’impianto.
L’albero di carrubo (Ceratonia siliqua), imponente (fino a 10 m d’altezza e 15 di diametro, quindi non può vivere in vaso) ma a crescita lenta, vive solo in zone miti (temperatura di +8 e +45 °C). In previsione di una discesa sotto zero pacciamate la base delle piante giovani.
Il terreno deve essere povero, asciutto e molto ben drenato, anche sassoso e arido.
Un esemplare maschio deve affiancare 4-5 femmine e ciascuna pianta deve distare almeno 12 m da altri alberi o manufatti.
Si annaffia all’occorrenza solo nel primo anno, mentre si concima ogni anno in novembre e marzo con stallatico secco. Non necessita di potatura (che peraltro non ama) e non ha nemici.
Tra le varietà di carrubo consigliate ci sono Latinissima (molto produttiva, frutto lungo), Racemosa (frutto più corto), Morescona (produttiva e costante).
(Tratto da "Saper fare" - Pubblicato su Giardinaggio 7-8/2014)