calceolaria
La calceolaria o pantofolina si distingue per la curiosa forma dei fiori.
La calceolaria o pantofolina produce fiori caratteristici a forma di babbuccia. Coltivarla è facile, a patto di non farle mai mancare l'acqua

Questo, purtroppo, è un classico esempio di pianta “usa e getta” perché, pur essendo una perenne, la calceolaria (o pantofolina) difficilmente supera l’inverno in appartamento e comunque di rado rifiorisce la primavera successiva.

È meglio acquistarla in marzo-aprile e godere della sua lunga, ininterrotta fioritura (fino a settembre-ottobre) durante la bella stagione.

La forma a “pantofolina” dei fiori la rende unica e le corolle maculate fanno assomigliare i fiori alla bocca di un leopardo.

Richiede veramente pochissime cure, fra cui quella indispensabile consiste nel bagnarla in modo che non arrivi mai ad appassire.

Com’è fatta la calceolaria

La calceolaria (Calceolaria x herbeohybrida, appartenente alla famiglia delle Scrofulariacee) è una pianta erbacea perenne, ma coltivata come annuale, alta fino a 20 cm; ha foglie medie, cuoriformi, ruvide, di colore verde chiaro.

I fiori hanno la caratteristica forma a babbuccia (i due petali sono fusi alla base e poi morbidamente staccati tra loro, come un cuscinetto a mezzaluna), di colore giallo, arancio, rosso, marrone, anche bicolori o zebrati o screziati o picchiettati, e compaiono tra marzo e ottobre.

Al genere Calceolaria appartengono oltre 400 specie utilizzabili per il giardino roccioso, le aiuole e i vasi.

Dove e come si coltiva in 5 mosse

  1. Proviene dalle Ande cilene e da noi si coltiva per lo più in vaso, di plastica, di diametro 16 cm per una pianta alta 20 cm. Se sopravvive, si rinvasa ad anni alterni, con un substrato formato da parti uguali di terriccio universale, humus e sabbia. Vuole un buon drenaggio sul fondo del vaso.
  2. Gradisce l’esposizione ai raggi diretti del sole, che non causano bruciature; resiste anche a mezz’ombra. Sopporta fino a 10 °C e tollera fino a 30 °C, ma valori superiori ai 25 °C provocano una riduzione della maculatura delle corolle, che possono diventare di un colore uniforme. Tra maggio e settembre gradisce stare all’aperto, in posizione piuttosto soleggiata.
  3. Somministrate acqua dalla primavera all’autunno con regolarità, appena prima che il terriccio si asciughi in superficie. In inverno ogni 10-15 giorni, con una quantità moderata d’acqua. È molto sensibile agli stress idrici ed è utile vaporizzare la chioma, soprattutto in estate, quando ama anche l’aria fresca e in movimento.
  4. Concimatela da aprile a ottobre, ogni 10 giorni, nell’acqua d’annaffiatura con un prodotto liquido per piante da fiore. Una volta al mese aggiungete un integratore a base di ferro, per mantenere vivide le zebrature. Per prolungare la fioritura eliminate regolarmente i fiori appassiti.
  5. Si riproduce da seme in seminiera in autunno.

Malattie e parassiti della calceolaria

  • Se notate gruppi di insetti minuscoli, verdi, alla base dei fiori o sui germogli, si tratta degli afidi.
  • Se, urtando la pianta, si solleva una nuvola di insetti bianchi, che subito dopo si posano nuovamente, sono gli aleurodidi o mosche bianche delle serre.
  • Se le foglie si scolorano e assumono un aspetto bronzato e ci sono sottili ragnatele tese nel fogliame, è un attacco di ragnetto rosso.
  • Se sono le foglie basali che ingialliscono e appassiscono, la pianta è collocata in un luogo troppo caldo.
  • Se al centro tra le foglie e gli steli fiorali compare una sorta di muffa bianco-grigiastra, è la muffa grigia; aerate la pianta e utilizzate un anticrittogamico a base di rame.
Calceolaria o pantofolina, dai fiori inconfondibili - Ultima modifica: 2020-01-04T07:22:44+01:00 da Redazione GI