buganvillea vaso
La buganvillea vive bene in giardino al Sud e in vaso al Nord.
Appariscente ed evocativa di estate e di vacanze, la buganvillea si coltiva anche in vaso nel Nord Italia con qualche piccolo trucco che la aiuta

Simbolo del Sud Italia costiero, della Grecia, della Spagna e del Mediterraneo in genere, la buganvillea (Bougainvillea glabra) è perfetta per i giardini delle zone più calde, ma si adatta bene anche a vivere in vaso nel Nord Italia, regalandoci un angolo esotico anche in città.

Non è rampicante, e i fiori sono bianchi

Tecnicamente, è una pianta sarmentosa, cioè produce lunghi tralci che però non si arrampicano, ma vanno indirizzati e parzialmente legati al supporto. In realtà, i tralci sono muniti di uncini (attenzione, incontrarli è molto doloroso!) alle ascelle delle foglie, con i quali se incontra un sostegno vi si aggrappa. È una semi-sempreverde (perde le foglie in inverno nelle zone fresche/fredde), con lunghi tralci legnosi (fino a 3 m) coperti di foglie cuoriformi color verde brillante (esiste anche una varietà a foglie screziate di bianco, più delicata), lunghe 10-12 cm.

I fiori appaiono tra giugno e settembre all’apice dei rami: sono quasi invisibili e di color bianco crema, ma ognuno di essi è circondato da una foglia detta “brattea”, grande e coloratissima, a simulare un falso fiore con 3 petali, di colore viola-fucsia nella specie, rosse, arancio, gialle o bianche nelle varietà floricole. La fioritura ha una lunga durata (almeno 2 mesi).

Tanto, tanto sole per la buganvillea

Teniamola in pieno sole, in un punto riparato dal vento. È infatti sensibile al freddo: a seconda delle specie e varietà, 0-7 °C rappresentano il limite termico inferiore sopportabile, con punte inferiori solo se il terriccio è completamente asciutto e solo per pochi giorni; non c’è invece limite alla calura e sopporta i venti salmastri. Al Nord va coltivata in vaso da ricoverare a metà ottobre in un luogo fresco (max 18 °C) e molto luminoso, senza correnti d’aria fredda: ideale una stanza luminosa ma priva di riscaldamento, oppure un pianerottolo lontano dal portone dell’edificio.

Un vaso accogliente

Diamole un contenitore in plastica o legno nel Nord, in plastica o terracotta nel Sud, di diametro 28 cm per una pianta alta 30 cm, 50 x 50 x 50 h cm per una pianta di 120 cm. Rinvasiamola ogni anno in 1-2 misure in più finché la pianta è giovane, poi ogni 2-3 anni fino alle dimensioni massime raggiungibili, dopodiché ricambiamo il terriccio superficiale grattandolo ogni primavera e aggiungendone di nuovo. Il substrato ideale è metà terriccio per arbusti da fiore o per rosai e metà humus di lombrico, e sul fondo uno strato di 4 cm di argilla espansa come drenaggio. In un contenitore di dimensioni adeguate può vivere per una ventina d’anni, se ben curata. Forniamole sempre un traliccio sul quale arrampicarsi, indirizzandovi i tralci.

Cure in contenitore per la buganvillea

In vaso dobbiamo distribuire acqua copiosa e frequente da maggio a settembre, ma solo su terriccio asciutto; media o scarsa nei restanti mesi, a seconda della temperatura a cui sverna. Se in inverno vive in una stanza fresca annaffiamola un pochino ogni 15 giorni. Concimiamola da aprile a settembre, ogni 15 giorni, con un prodotto liquido per piante fiorite nell’acqua d’irrigazione.

In febbraio potiamo drasticamente i rami più deboli e accorciamo di circa 1/3 i rami principali. La potatura a ottobre, per ridurne le dimensioni prima di ricoverarla in luogo protetto, è sconsigliata.

Possiamo moltiplicarla per talea di ramo dell’anno precedente, prelevata in maggio-giugno e posta in un vasetto con torba e sabbia umide, lasciato a mezz’ombra per tutta l’estate.

Nel terriccio del vaso deve essere infisso un traliccio sul quale far arrampicare la pianta, indirizzandovi i tralci e legandoli morbidamente con un laccio man mano che crescono; la salita su un supporto esterno fisso comporta che, se d’inverno il vaso va spostato in interni, i tralci vanno tagliati anzitempo per staccare l’esemplare.

Per la buganvillea vale il detto “testa al sole, piede all’ombra”: copriamo la base con una tegola o con portulacche, campanule, alisso, lobularia, santoreggia ecc.

Tutti i nemici della buganvillea

  1. Se in inverno la pianta si spoglia, perdendo tutte le foglie che però non sono secche, ma flosce e appassite, il luogo in cui è ricoverata è troppo freddo. Spostiamola in un punto più caldo oppure copriamola con un telo di non tessuto. Se invece le foglie si seccano prima di cadere, la pianta ha bisogno d’acqua: in inverno basta mezzo litro d’acqua ogni 15 giorni per un vaso di dimensioni grandi.
  2. Se notiamo piccoli “gusci” biancastri o marroni infissi lungo il fusto e i rami, e se la pianta assume un aspetto nerastro e appiccicoso, la causa sono le cocciniglie. Trattiamo subito tutta la pianta con un prodotto anticocciniglia, ripetendo il trattamento dopo 7-10 giorni e fino a disseccamento degli scudetti.
  3. Se le foglie scoloriscono, prendono un aspetto bronzeo e poi cadono, e fra i rami appaiono sottili ragnatele, si tratta del ragnetto rosso, frequente se la buganvillea viene tenuta in appartamento. Bisogna assolutamente aumentare l’umidità ambientale: poniamo uno strato di ghiaia nel sottovaso, da tenere sempre coperta con un dito d’acqua; spostiamo la pianta in una stanza più fresca; vaporizziamo giornalmente il fogliame. Trattiamo subito con un acaricida, ripetendo il trattamento ogni 10 giorni fino alla scomparsa dei ragnetti.
  4. Se le foglie presentano piccoli moscerini bianchi e, quando le urtiamo, questi si sollevano tutti insieme, si tratta della mosca bianca delle serre, che si manifesta d’inverno su esemplari conservati in ambiente troppo umido e caldo. Arieggiamo il locale durante le ore più calde; trattiamo con un insetticida a base di piretro.

Coltivarla in giardino

Può vivere in piena terra solo al Sud (ma addossiamo una stuoia alla base della pianta se si prevede gelo o neve), su un terreno leggero, molto fertile e ben drenato (drenaggio di 5 cm di ghiaia sul fondo della buca), con pH neutro. Poniamola accanto al supporto sul quale farla arrampicare, fissando, nei primi anni, i tralci nella direzione desiderata; deve essere solido, perché dovrà reggere il peso dei tralci fogliosi. Forniamo acqua abbondante e regolare nel primo anno dall’impianto durante la primavera-estate, poi regolare ma non abbondante in autunno-inverno; negli anni successivi non è necessario bagnare. Concimiamo in autunno e in primavera con un prodotto granulare a lenta cessione per arbusti da giardino.

Buganvillea, la “RAMPICANTE” coloratissima - Ultima modifica: 2023-07-05T06:33:16+02:00 da Elena Tibiletti