Begonia elatior
Begonia elatior
Foglie e fiori più grandi o più piccoli accomunano le begonie che permettono di avere colore ininterrotto in vaso fino a ottobre

Quante sono le begonie coltivabili? A fronte di circa 1.500 specie di Begonia esistenti, alte da pochi centimetri a 3 m, erette o pendenti, quelle coltivabili sono meno di una cinquantina, suddivisibili fra begonie da interni e da esterni, le prime coltivate per le foglie dai colori incredibili, le seconde per la ricca e continua fioritura su balconi e terrazzi, che le rende vere campionesse di bellezza e durata.

3 begonie da balcone

  1. begonie tuberhybrida
    Begona x tuberhybrida

    La più “antica” è Begonia x tuberhybrida (begonia tuberosa) è una perenne da tubero, alta fino a 40 cm e larga fino a 30 cm, con grandi foglie cordate a margine dentato, color verde bottiglia o sfumate di bronzo; da maggio a ottobre produce grandi (fino a 15 cm) fiori multicolori (mancano le gradazioni del blu) semplici o doppi e anche screziati. Oggi non si trova più in vendita come pianta già pronta, ma solo come tubero in primavera.

  2. È stata sostituita, all’inizio del Millennio, da B. elatior, una rizomatosa perenne alta fino a 50 cm e larga altrettanto, dalle foglie color verde scuro, carnosette, ricca di fiori più piccoli (max 8 cm), semplici o doppi, nelle tinte tipiche del genere: bianco, giallo, rosa, arancione, rosso. È comunissima, fra le specie più reperibili come piante da balcone in tutti i negozi di fiori, inclusi i supermercati.
  3. begonie boliviensis
    Begonia x boliviensis

    Infine, una decina d’anni fa è arrivata anche B. boliviensis, altra rizomatosa perenne alta e larga fino a 60 cm, caratterizzata rami allungati e poi ricadenti, foglie piccole, allungate, asimmetriche, con margine seghettato e a volte maculate, verde medio, e fiori anch’essi più piccoli ma penduli e soprattutto numerosissimi, tendenti ad avere colori pastellati e non pieni: la stessa ‘Bonfire’ la prima varietà arrivata, ha un rosso scarlatto quasi traslucido. Si trova nei migliori punti vendita, perché rimane ancora una pianta “preziosa”, sia perché gli esemplari in vendita sono ibridi floricoli migliorati (e quindi si paga la R&S che sta dietro), sia perché è meno facile delle altre da tenere.

Come si coltivano

Queste begonie amano temperature comprese fra 20 e 28 °C, ma sopportano anche 40 °C. Soffrono invece quando la colonnina scende: B. elatior e B. boliviensis incominciano a cedere a 15 °C e perdono la parte aerea a 12 °C, mentre la tuberosa arriva a 10 °C, dopodiché i tuberi vanno estratti dai vasi, ripuliti con la spazzola, lasciati asciugare e conservati in luogo fresco, asciutto e buio, per poi ripiantarli alla fine di marzo nel Nord Italia (e a inizio mese nel Sud) a 10 cm di profondità.

Tutte tollerano i venti salmastri. Nel Sud vanno messe all’ombra, nel Nord a mezz’ombra.

Sono tutte specie che devono stare larghe: serve un contenitore in plastica, del diametro di 26 cm per una pianta; le tuberose si possono coltivare anche in cassetta (max 3 tuberi per lunghezza 40 cm). Sul fondo ci vuole un ottimo drenaggio (3 cm di ghiaia) e si riempie con metà terra da giardino e metà terriccio universale o due terzi di substrato per piante da fiore e un terzo di universale.

Non sono piante da risparmio idrico: richiedono tutte acqua media/abbondante e regolare (almeno due bicchieri a giorni alterni) tra maggio e settembre, moderata e regolare in marzo-aprile; scarsa/nulla nei restanti mesi. Vanno anche concimate da aprile a settembre ogni 15 giorni con un prodotto liquido per piante da fiore nell’acqua d’irrigazione.

B. elatior e B. boliviensis sono piante perenni, oltre che entrambe da esterni. Significa che circa dalla metà di aprile a quella di ottobre devono stare sul balcone, mentre nei restanti mesi vanno ricoverate in casa. L’ideale sarebbe una stanza fresca a 15 °C, tipo un pianerottolo, una veranda rivolta a nord, un ripostiglio con finestra. Possono svernare anche a 20 °C, ma in questo caso è facile che cadano preda del ragnetto rosso, a causa del caldo secco: preveniamo vaporizzando ogni giorno il fogliame e annaffiando con un bicchiere d’acqua ogni 5 giorni. E se ci facciamo tentare da una B. elatior in marzo, siamo consci che nel Nord Italia dobbiamo tenerla in casa e facilmente perderà i boccioli: sarebbe meglio acquistarla da metà aprile in poi.

Attenzione: un appassimento improvviso è determinato dal marciume radicale, conseguente a un eccesso d’acqua e a un drenaggio scarso.

RIPRODURRE LE BEGONIE

Le begonie tuberose sono le più semplici: in marzo, quando ci accingiamo alla nuova piantagione, si divide il tubero tagliandolo in due parti, ciascuna con almeno 2-3 occhi (gemme).

La B. elatior si può riprodurre per talea di foglia: preleviamone una grande e robusta, incidiamo leggermente la nervatura principale sulla pagina inferiore, tagliamola per il largo a fettine di 3 cm di larghezza e appoggiamole su sabbia e torba ben umide, in modo che la nervatura incisa sia a contatto col substrato.

Sia la precedente sia la B. boliviensis infine si riproducono per talea di ramo, meglio se non fiorito, inserita in un vasetto con torba e sabbia umide.

LA BEGONIETTA CLASSICA

Begonie boliviensis
Begonie boliviensis

Begonia semperflorens è una perenne coltivata come annuale, alta e larga 20 cm, con radici rizomatose, piccole foglie cuoriformi, succulente, di colore verde intenso, bronzo o rosso porpora; produce fiori piccoli ma numerosissimi, semplici, semidoppi o doppi, da aprile a ottobre, di colore bianco, rosa, salmone, rosso.

Perde la parte aerea a 5 °C e i rizomi non resistono sotto 0 °C; se si desidera conservarla, nel Nord Italia va ricoverata in una stanza fresca (8-15 °C).

Si coltiva in vaso di plastica o terracotta, di diametro di 18 cm per una pianta oppure in ciotola o cassetta (max 3 piante per diametro/lunghezza 30 cm); se conservata, si rinvasa ogni anno in marzo in due misure in più.

Per approfondire

PIANTE DA TERRAZZO E DA BALCONE
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