Difficile pensare a un balcone o un giardino senza gerani. Eppure, negli ultimi anni il geranio ha visto un calo di popolarità: il parassita Cacyreus marshallii o farfallina del geranio ha creato molti problemi. Oggi, che è noto e riconosciuto, può essere combattuto fin da maggio, evitando così che si diffonda sulle piante, dove le sue larve verdi divorano fiori e foglie e perforano i fusti.
Curiosità sul geranio o pelargonium
Originario del Sud Africa, il geranio (Pelargonium) fu introdotto in Europa dai mercanti olandesi che commerciavano con le Indie Orientali.
Il nome comune "geranio" viene dal greco gerànion, cioè "becco di gru" per la particolare forma che assume il frutto. Il nome Pelargonium, con lo stesso significato, fu dato due secoli fa quando la pianta era già nota e diffusa con il suo nome più comune.
Varietà di geranio
Ogni anno appaiono nuove varietà di geranio classico (zonale), peltato o parigino (ricadente) e imperiale o grandiflorum (fiori grandi con petali spesso arricciati, che si aprono subito sopra le foglie senza formare i lunghi steli tipici dello zonale).
Le varietà con fiori chiari e con foglie variegate preferiscono una posizione ombreggiata nelle ore più calde. I gerani con fiore a stella, di origine australiana, sono molto belli ma un po' più delicati e temono molto i ristagni idrici.
Sono in corso sperimentazioni per ottenere gerani gialli o azzurri, due colori per ora assenti.
Come coltivarlo
Il geranio si acquista generalmente in aprile-maggio, già in fiore, dal momento che il costo è modesto e non vale la pena di riprodurlo da seme.
Le piante vanno trasferite subito in contenitori più grandi oppure in ciotole profonde, con terra ricca e fertile. Più avanti vi spieghiamo come fare il rinvaso.
Richiedono concimazione abbondante per tutta la stagione e acqua solo quando il terreno si è asciugato per evitare marciumi alle radici.
Hanno bisogno di pieno sole; è normale verso metà luglio, quando le temperature superano anche di notte i 24 °C, assistere a un periodo di stasi, con una ripresa della fioritura dopo la metà di agosto quando il clima si rinfresca.
I gerani superano bene l'inverno in serra o veranda, sopra i 6 °C, come vi spieghiamo più avanti.
Il rinvaso del geranio
Le piante si invasano in contenitori profondi, singoli o in gruppi a distanza media di 25-30 cm secondo le varietà.
Marzo, con l’alzarsi delle temperature, è il periodo ideale per effettuare questa operazione, e lo rimane fino ad agosto. L’ideale è scegliere già un vaso abbastanza capiente per la pianta adulta, in modo da essere la dimora definitiva.
Nell'inserirlo nel nuovo vaso è importantissimo che venga interrato fino a sotto il colletto, che deve invece rimanere sopra terra: se viene posto troppo in basso il rischio è di causare il marciume del gambo, esposto a un’umidità eccessiva (quella del terriccio), mentre se posto troppo in alto le radici potrebbero rimanere scoperte.
Ecco il nostro video tutorial sul rinvaso del geranio:
Malattie e parassiti
• Buchi sui fusti? Sono provocati dal parassita Cacyreus marshallii, un lepidottero molto dannoso di cui si può vedere anche la farfallina, piccola e marrone. Da combattere con prodotti bio contro i lepidotteri.
• Il fusto si annerisce alla base? Marciume da ristagno idrico, non curabile. L'acqua non deve mai ristagnare nel terreno e nel sottovaso.
• Niente fiori? Probabilmente c'è poco sole oppure la pianta non è sufficientemente nutrita. Concimare con prodotti ad alto titolo di azoto.
• Fusti lunghi, foglie pallide? Scarsità di luce, frequente in serra in inverno. Potare e creare migliore illuminazione.
Da abbinare a...
• In vaso con il geranio è bene non mettere nulla: si tratta di una pianta molto esigente dal punto di vista nutritivo. Meglio accostare altre piante, ma in vasi diversi, e con le medesime esigenze di luce e di sole: un classico è la petunia, classica o nelle nuove versioni ricadenti. Quelle a fiore piccolo, come le Calibrachoa, sono particolarmente durevoli e resistenti in fioritura.
• Sempre per le affinità di esposizione soleggiata, si può pensare alla lantana nana, alle daliette e crisantemi per la seconda parte dell'estate e ai fiori stagionali come la dimorfoteca, le roselline e il penstemon.
Come riprodurre il geranio
Per ottenere nuovi esemplari, è sufficiente prelevare alcuni rametti e interrare un nodo. La moltiplicazione per talea avviene facilmente, soprattutto verso metà agosto, collocando uno stelo sano lungo 15-20 cm in un vasetto con terra fertile e sabbiosa, da conservare in inverno in ambiente luminoso sui 15 °C.
Guardate qui il nostro video sulle talee di geranio:
Recidete i rametti, che non devono essere troppo esili, con tagli netti e obliqui, ed eliminate eventuali fiori o infiorescenze; recidete anche le foglie più basse.
Se prelevate un intero rametto per avere un numero maggiore di talee, potrete ottenerne tante quanti i nodi presenti: per ognuno di essi tagliate a circa uno o due centimetri di distanza sia sopra sia sotto, obliquamente nel primo caso, orizzontalmente nel secondo.
Quando avrete ottenuto un numero adeguato di nuove future piantine, potete procedere a posizionarle nei nuovi contenitori: piccoli alveoli, vasetti, a patto che vi sia un foro nella parte sottostante che permetta la fuoriuscita dell’acqua in eccesso. Altrettanto importante è che il terriccio sia morbido, leggero e arricchito con agriperlite o sabbia di fiume; questo prolungherà la permanenza dell’umidità che aiuterà l’attecchimento delle nuove radici.
Interrate la talea fino al nodo, da cui nasceranno i nuovi peli radicali. Sarà poi sufficiente una leggera pressione per fissarli. Non è necessario adoperare polveri radicanti o altri prodotti.
Ultimate l’operazione con una bagnatura delicata, in modo da non scalzare le piantine dal terreno. Un utile consiglio è quello di ricoprire le talee con uno strato di TNT, ovvero il tessuto non tessuto. Questo materiale contribuirà a mantenere l’umidità e allo stesso tempo le proteggerà da eventuali piogge forti o altri problemi. Dovrete poi annaffiare direttamente il telo, controllando ogni tanto che il terriccio sia effettivamente umido.
I gerani aromatici, odorosi, profumati
I gerani odorosi si differenziano dagli altri per una capacità più accentuata di emanare una fragranza più piacevole per noi quanto più sgradevole per molti insetti. In particolare, vengono apprezzati per essere in grado di allontanare le zanzare.
Rispetto alle altre cultivar, i gerani odorosi hanno infiorescenze più piccole, ma ugualmente belle.
Da rimarcare è la grandezza delle piante adulte: oltre ad avere una profumazione più marcata, anche la dimensione è maggiore rispetto ai classici gerani.
L'inverno del geranio
A metà dell'autunno, circa metà novembre nel Nord Italia, il geranio va in letargo. Per conservare i gerani da un anno all’altro, è necessario riporli in un ambiente freddo e luminoso a una temperatura di 6-10°C.
Sono assolutamente da evitare le stanze riscaldate perché la pianta continuerebbe e a vegetare, allungando esili germogli che andrebbero poi ritagliati in primavera.
I vasi contenenti le piante non devono ricevere acqua. Consigliabile effettuare una leggera potatura dei gerani prima di ritirarli e una più energica a marzo.