Le piante sempreverdi in inverno, oltre a necessitare di una protezione dal maltempo, richiedono cure particolari perché la protezione normale, in alcuni casi potrebbe, rivelarsi insufficiente.
Alberi sempreverdi e arbusti: come proteggerli
Cipressi e tuie, con la loro forma svettante e i rami rivolti verso l’alto, sono gli alberi più esposti alle intemperie, insieme con gli oleandri che hanno invece rami facili a piegarsi e foglie sempreverdi, che si rovinano facilmente con il gelo. Le piogge prolungate accompagnate da vento forte e, ancora peggio, le nevicate aprono irreversibilmente i rami rovinando per sempre la sagoma di queste piante.
Se le dimensioni sono nel raggio d’azione della vostra scala, legate la chioma con il filo di plastica molle, piuttosto stretta ma non troppo, in modo che i rami non si possano aprire nemmeno se vi si appoggia una cospicua coltre di neve.
Tenete comunque a portata di mano una vecchia scopa per liberare, per quanto possibile, le piante dai fiocchi accumulati.
Come curare i gerani
I gerani o pelargoni possono rimanere all’aperto solo nelle zone d’Italia dove la temperatura non scende sotto lo zero: possono tollerare fino a –2 °C se addossati al muro dell’edificio, meglio se rivolto a sud, e se rimangono perfettamente asciutti. In piena terra si possono coltivare solo nel Meridione costiero e lungo la Riviera tirrenica.
I vasi vanno ricoverati in un locale luminoso, soprattutto se non è molto freddo, e con temperatura compresa fra 5 e 8 °C. L’ideale sarebbe una veranda, che simula le condizioni climatiche di una serra.
Il locale va arieggiato di tanto in tanto e le piante vanno sporadicamente bagnate: gli zonali e gli edera sopportano meglio una carenza idrica perché, se il fusto si atrofizza, sono in grado di ricacciare dal basso; gli imperiali e quelli a foglia profumata vanno seguiti, perché hanno un fusto legnoso poco incline al ricaccio. La quantità e frequenza dell’irrigazione dipendono dall’umidità del locale: in una cantina possono sopravvivere quasi all’asciutto, in una veranda luminosa ed esposta al sole serve un bicchiere ogni 10-15 giorni.
Come curare i bonsai da esterno
I bonsai da esterno, per l’esiguità del terriccio a disposizione, sono più delicati rispetto alla specie di dimensioni normali. Quando la temperatura scende sotto i 5 °C, per evitare danni, vanno spostati fra i doppi vetri, in veranda, sul pianerottolo o in una cantina luminosa.
Se non disponete di questi locali, prendete una mezza scatola di polistirolo, infiggete negli angoli quattro bastoncini (vanno bene anche i tutori in legno), due più lunghi e due più corti, in maniera da dare un’inclinazione al tettuccio.
Tagliate un pezzo di plexiglass da copertura o di compensato in modo che debordi rispetto alla cassetta di 5 cm per ogni lato e praticatevi 4 fori agli angoli, attraverso i quali far passare il fil di ferro con cui fissare il tettuccio ai bastoncini.
Ponete uno strato di sabbia nella cassetta, su cui appoggiare i vasetti e colmate gli spazi rimasti con altra sabbia. I contenitori devono essere completamente circondati dal substrato di riempimento, che va ben pressato.
Ricoprite tutto il ricovero con un telo di plastica pesante, da fissare in basso alla scatola mediante puntine da disegno, in modo che non vi penetri il vento gelido. Ponete la costruzione su una mensola oppure, se deve rimanere appoggiata sul pavimento del terrazzo, inserite sotto, da un solo lato lungo, due sassi piatti alti al massimo 2 cm, in modo da accentuare la pendenza per far scivolare l’acqua.