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Myplant & Garden Middle East è il Nuovo salone della filiera florovivaistica che si terrà a Dubai dal 15 al 17 novembre.
Myplant & Garden Middle East è il nuovo salone della filiera florovivaistica che si terrà a Dubai dal 15 al 17 novembre nel Dubai Exhibition Centre

È ufficiale: nasce un nuovo salone florovivaistico, Myplant & Garden Middle East, che si terrà dal 15 al 17 novembre 2025 a Dubai («Periodo perfetto per il business in quelle terre» ha commentato Marco Orlandelli, presidente del Consorzio Myplant, che vi è già sbarcato e conosce bene quel tipo di mercato). Il nuovo salone b2b, costola del Myplant milanese e unica manifestazione dedicata alle filiere del verde ornamentale in Medio Oriente, nato da una fruttuosa collaborazione fra Myplant e Ieg, è stato presentato oggi a Milano, davanti a una nutrita platea di pubblico specializzato.

«Il progetto di Ieg con Myplant prevedeva il potenziamento del salone milanese, la creazione di uno spin-off (Greenscape a Rimini), entrambi già realizzati, e il salto internazionale, che si concretizza oggi – ha spiegato Corrado Peraboni, ad di Ieg –. Lo scopo è offrire nuove occasioni di business e nuovi mercati alle nostre aziende in un territorio ancora non adeguatamente penetrato dalla filiera italiana del verde».

Il mercato potenziale per Myplant Middle East

«Gli Emirati Arabi Uniti (EAU: Abu Dhabi, ʿAjmān, Dubai, Fujaira, Ra's al- Khayma, Sharja e Umm al-Qaywayn) contemplano già 600 aziende italiane presenti nei più svariati settori – ha spiegato Valeria Randazzo, exhibition manager di Myplant –. Inoltre hanno un mercato immobiliare (dove il patrimonio edilizio viene progettato a partire dal verde annesso) in continua crescita; e sono estremamente attenti all’ambiente e al verde pubblico all’insegna della massima ecosostenibilità. L’attenzione al verde di Dubai è parte di una visione di sviluppo strategico emiratino, che si è tradotta nella valorizzazione e preservazione delle risorse naturali – le 8 aree protette coprono il 31% del territorio – con l’obiettivo di proteggere, ripristinare e promuovere gli ecosistemi naturali attraverso iniziative di ricerca scientifica, monitoraggio e tutela del paesaggio.

Inoltre, lo sviluppo delle attività commerciali e residenziali verso le aree desertiche e la concentrazione del turismosoprattutto in ambito costiero (Dubai è una delle mete più visitate al mondo) offrono ampie possibilità all’ingresso di produzioni florovivaistiche: sia come materiale di progetto per lo sviluppo urbanistico, edilizio e infrastrutturale, sia come elemento distintivo nell’organizzazione degli spazi dell’accoglienza, sia come strumento per la creazione di un habitat resiliente al climate change, sia come materia di R&D per l’agricoltura di precisione e le coltivazioni sostenibili all’interno di un quadro di investimenti pubblici in segmenti ad alta intensità di innovazione.

Di contro – termina Randazzo –, hanno attualmente un’autosufficienza alimentare agricola del 13%, ma le autorità emiratine contano di invertire la percentuale entro il 2050».

Tutti questi dati fanno capire quanto spazio per le nostre aziende della filiera florovivaistica e di tecnologia del verde esista in queste terre mediorientali.

La situazione attuale

L’intento di Myplant Middle East è quello di portare in Medio Oriente i prodotti florovivaistici, le tecnologie per realizzare verde all’avanguardia (vertical farm, produzioni indoor, colture idroponiche, verde sostenibile, risparmio idrico ecc.) e naturalmente i progettisti (architetti del verde e del paesaggio) in grado di realizzare le grandi opere attualmente richieste negli EAU. La piazza di Dubai, oltre agli Emirati, serve anche il Nord Africa e l’intera Penisola saudita. «I Paesi del Gulf Cooperation Council – Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman, Qatar – nel 2023 hanno importato circa 390 milioni di dollari di materiale vegetale. Emirati, con 145 milioni, e Arabia, con 130 milioni, guidano la classifica, e il sentiment è positivo per i prossimi anni» ha commentato Randazzo.

«Analizzando solo gli EAU – ha proseguito Randazzo –, l’import florovivaistico nel 2023 si è assestato a 145 milioni di dollari, in costante aumento rispetto ai 79 mln del 2020 e ai 116 del 2022. I Paesi Bassi sono il primo partner commerciale (>28% dell’import), seguiti dal Kenya (>22%). Ecuador (>8%) e Cina (7%) si contendono il terzo gradino del podio, a grande distanza dai primi due Paesi. Colombia, Thailandia, Spagna, India, Francia e Stati Uniti chiudono la top ten. L’Italia invece si piazza al 13° posto, dopo Etiopia e Sudafrica, perché, pur essendo l’Italia il terzo esportatore a livello mondiale con oltre il 5% delle quote, il suo ruolo negli EAU è ancora marginale, con un export stimato poco sopra al milione di dollari (pari allo 0,8% dell’import florovivaistico emiratino). Dunque il prodotto italiano ha grandi potenzialità di penetrazione nei mercati emiratini, in linea con le esigenze dettate dalle strategie di sviluppo in atto in quei territori».

Caratteristiche tecniche

Myplant Middle East sarà un evento annuale: per il primo anno è prevista la partecipazione di 70 aziende di settore, europee (a partire da quelle italiane) ed extraeuropee, distribuite su 5000 mq in due padiglioni del complesso Nord del Dubai Exhibition Centre all’interno di Expo City, l’area – con 45mila mq di verde e 10mila km di piste ciclabili – che ha ospitato Expo Dubai 2020. I 9 macrosettori espositivi comprendono vivai, fiori, decorazione, macchinari, tecnica, vasi, servizi, landscape e arredi.

Si sta alacremente lavorando per definire gli stringenti protocolli logistici di trasporto e soprattutto di certificazione fitosanitaria.

Le operazioni di scouting e incoming di buyer e operatori saranno organizzate in collaborazione con agenzie internazionali come Ice: «Stiamo conducendo un’intensa attività promozionale – ha affermato Valerio Soldani, direttore Ice Dubai –. Parallelamente ci proponiamo come hub per le aziende che vorranno inserirsi nel Sistema Paese che abbiamo creato. Gli Emirati offrono un trend in crescita dell’agricoltura e del verde, precisi piani governativi, cospicui investimenti e una crescita della domanda dei prodotti esposti a Myplant».

I plus dell’evento

Il target della nuova manifestazione è rappresentato da committenti pubblici, catene distributive, progettisti, operatori e sviluppatori del Real Estate e dell’urbanistica, import-export manager, landscape designer, realizzatori di spazi verdi, mondo dell’accoglienza e dell’ospitalità.

Myplant & Garden Middle East punterà anche sugli operatori delle filiere del Verde Sportivo: un’occasione importante per le imprese del settore di presentarsi in un territorio oggetto di grandi piani di sviluppo per lo sport outdoor e confinante con l’Arabia Saudita che ospiterà i mondiali di calcio nel 2034, realizzando 15 nuovi stadi e un piano di grandi interventi urbanistici e infrastrutturali.

Infine, Myplant & Garden Middle East si terrà in contemporanea all’ottava edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo organizzata dall’Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Dubai e l’Ufficio ICE di Dubai. La rassegna si ispirerà al tema del legame tra benessere e gusto, con lo sguardo rivolto alla sostenibilità ambientale, alle tecnologie sostenibili per la coltivazione, alle pratiche agricole innovative: temi in linea e sinergia con le proposte espositive e culturali di Myplant Middle East.

Intanto, in attesa della prima edizione mediorientale, l’appuntamento più immediato sarà a Rho-FieraMilano con il Myplant italiano dal 19 al 21 febbraio 2025, dove sicuramente verranno presentati ulteriori aggiornamenti sulla trasferta di Dubai.

Myplant Middle East, florovivaismo a Dubai - Ultima modifica: 2024-09-19T22:39:21+02:00 da Elena Tibiletti