In autunno ci siamo ricordati di piantare i bulbi a fioritura primaverile? Se sì, adesso è il momento della loro strepitosa fioritura: in marzo fioriscono narcisi e giacinti, decisamente vistosi, ma anche una serie di bulbi minori per dimensioni, e altrettanto protagonisti se li abbiamo sparsi in gran numero in giardino e nei vasi. Si chiamano crochi, muscari, chionodoxa, scilla, bossolo dei dadi, si comprano in autunno, in buste che ne contengono da 10 a 20 circa, perché sono piccoli (diametro e altezza massimi 2 cm), di costo decisamente contenuto. Si interrano, appunto, tra la fine di settembre e la metà di novembre, sia in vaso (5-8 bulbi in un vaso da 18 cm di diametro) con terra per piante da fiore e un buon drenaggio di argilla espansa sul fondo, sia in giardino in un punto soleggiato e indisturbato. Solo in vaso vanno annaffiati durante l’inverno se non piove per più di 20 giorni: tendenzialmente possiamo quasi dimenticarcene, finché, ai primi di marzo, si compie il miracolo.
Il primo è il CROCO
Crocus vernus schiude i boccioli anche a fine gennaio, perfino sotto la neve, ma è più facile che inizi la fioritura a fine febbraio-inizio marzo. I colori? Bianco, lilla, rosa, giallo, viola, anche screziati fra di loro. In un vasetto di 18 cm di diametro ce ne stanno 5: si possono creare vasetti o ciotole di soli crochi, oppure composizioni in un vaso conico molto profondo, dove piantarli a strati, abbinando il croco a tulipani, narcisi, muscari, scille, chionodoxe per una fioritura multicolore.
Poi c’è il MUSCARI
I muscàri come il croco, prima fioriscono e poi mettono le foglie. I fiorellini, minuscoli, sono portati da piccole spighe blu in Muscari comosum, azzurro intenso in M. armeniacum, ma azzurri, viola o bianchi nelle cultivar. Vi segnaliamo Muscari botryoides ‘Album’ che ha fiori bianchi e profumati. Le spighe si ergono per 15 cm, ma ogni bulbo ne produce anche 3 per volta, e in un vaso da 18 cm se ne pongono fino a 12: un piccolo tappeto blu. M. comosum in natura è così spontaneo che… è il gustoso lampascione pugliese!
CHIONODOXA, la più piccola
Parente dei giacinti e simile alle scille, la chionodoxa produce steli di fiori azzurri, bianchi o rosa. Le specie più utilizzate sono Chionodoxa luciliae (7-20 cm d’altezza) con steli di 14 cm nei tre colori; C. forbesii (fino a 30 cm) e C. sardensis, entrambe con fiori dall’intenso blu genziana. Si utilizzano anche come fiore reciso, ma principalmente si lasciano inselvatichire piantandole in grandi masse. In un vaso di 18 cm ci stanno fino a 12 bulbi.
SCILLA, non è un giacinto
La fioritura della Scilla sybirica assomiglia vagamente a quella del giacinto, perché la forma dei fiori è la stessa, ma non sono riuniti in pannocchia: lo stelo, alto 20 cm, li porta penduli e radi, di colore azzurro, viola o bianco. Scilla mischtschenkoana produce steli con pochi fiori a campana larga di colore bianco celeste venati di azzurro. In una ciotola da 20 cm possiamo mettere ben 15 bulbi di scilla.
BOSSOLO DEI DADI, il più curioso
Si chiama bossolo dei dadi perché il fiore ricorda questo oggetto dell’antichità: Fritillaria meleagris, alta 20-25 cm, porta in effetti dei fiori molto curiosi. Si tratta di piccole campanule a petali quadrettati porpora o bruni o bianchi venati di verde. È l’ultima della serie dei piccoli bulbi a sbocciare, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, e in un vasetto da 18 cm avremo fino a 10 fiori.
In casa? Meglio di no
Per fiorire, tutti i bulbi hanno bisogno di “sentire l’inverno”, cioè il freddo, per almeno 30 giorni. Dopodiché, portandoli al caldo in casa, subiscono la sollecitazione a fiorire. È il procedimento che si attua per forzarli alla fioritura per Natale. Tuttavia, in marzo, quando stanno per fiorire, portare in casa il vasetto significa accelerare anche la sfioritura: anziché durare un paio di settimane, le spighe fiorali appassiranno in 4-5 giorni. Se non resistiamo al vasetto fiorito sul tavolino, almeno rimettiamolo fuori per la notte.
Cosa fare quando sfioriscono?
A differenza degli altri bulbi più grossi, questi bulbi minori possono essere “dimenticati” nel vaso (che però rimane vuoto nella bella stagione: si può far scomparire in cantina fino a novembre, dopo avergli messo un cartellino con l’indicazione del bulbo che contiene), dove continuano a fiorire per oltre 10 anni. Subito dopo l’appassimento, tagliamo gli steli sfioriti ma lasciamo le foglie finché non si seccano, e continuiamo a bagnare e, una volta al mese, a concimare con un prodotto liquido per piante da fiore nell’acqua d’annaffiatura.
In alternativa e se abbiamo un giardino, quando le foglie si sono seccate, possiamo togliere i bulbi dal vaso, pulirli con uno straccio e riporli in un sacchetto di carta in cantina. In autunno li ripianteremo ai piedi di un albero caducifoglio, o della siepe, o sul bordo di un’aiuola, dove si naturalizzeranno e fioriranno quasi per sempre.
Comprare bulbi in fiore
Dall’inizio di febbraio fino a tutto aprile è facile trovare in vendita i giacinti in vasetto quadrato, già pronti per la fioritura. È una buona idea per avere un fiore profumatissimo a disposizione in casa per circa una decina di giorni, anche se, a conti fatti, un singolo giacinto fiorito costa quanto una confezione da 3 bulbi extra…
Una volta portato a casa, mettiamolo in un vasetto di ceramica (o in una tazza da colazione) per evitare che si rovesci quando lo stelo si allunga, e bagniamolo poco ma spesso: anche tutti i giorni, se il pochissimo terriccio è asciutto.
Non rinvasiamolo, né concimiamolo: non ce n’è bisogno, per 10 giorni di fioritura.
Al termine, se abbiamo un giardino tagliamo lo stelo appassito, svasiamolo e interriamolo in un’aiuola. Se non lo abbiamo, perché non piantarlo in un’aiuola cittadina sotto casa? Tanto in vaso non rifiorirà mai più: diamogli un’altra chanche nel verde pubblico!