I tulipani si attendono per 6 mesi, da ottobre ad aprile; poi ogni bulbo produce un solo fiore, che si schiude pian piano, assumendo la tipica forma “a tulipano”, finché poi i tepali (non sono petali) si inclinano verso l’esterno e, a una minima folata di vento, cadono: la sfioritura è in atto, il fiore è finito. E sorge il dubbio: “Ora che si fa?”.
Distinguiamo due situazioni: tulipani in piena terra in giardino, oppure in vaso sul balcone.
Tulipani sfioriti in giardino...
In giardino la libertà sul da farsi è maggiore. Sarebbe bene tagliare lo stelo sfiorito alla base tra le foglie, ma non è indispensabile. È invece obbligatorio lasciare le foglie, finché non diventano completamente secche: servono al bulbo per accumulare nuovamente sostanze di riserva per poi rifiorire l’anno successivo oppure produrre nuovi bulbilli che fioriranno dopo circa 3 anni.
Le foglie, nel frattempo, vanno nutrite spargendo mezza manciata di concime granulare per piante fiorite per ogni bulbo; e naturalmente, se non piove, bisogna annaffiare ogni 10 giorni circa la terra in modo che i granuli si sciolgano. Le annaffiature si interrompono quando le foglie sono per almeno metà ingiallite.
Quando si saranno seccate, si tolgono e ci si dimentica dei bulbi, senza più annaffiare o concimare, lasciandoli tranquillamente nel terreno anche sull’arco alpino.
... e sfioriti in vaso
In vaso molto dipende da se avete o meno un giardino. Infatti, in vaso il tulipano fatica a rifiorire negli anni successivi: magari otterrete 2 fiori su 6 bulbi, e nel frattempo avrete una cassetta da 30 cm occupata per 8 mesi, dei quali solo un mese scarso con fiori. Il consiglio quindi è di piantare questi bulbi in piena terra: nel vostro giardino, o in quello di un parente o amico o vicino di casa, o al limite anche in un’aiuola pubblica abbandonata, in stile Guerrilla Gardener.
Se non avete la possibilità di una piena terra, allora potete buttare i bulbi anche subito dopo la sfioritura, proprio perché non vi daranno più un risultato soddisfacente.
Se invece la possibilità esiste, come prima cosa è obbligatorio tagliare subito lo stelo sfiorito, non foss’altro perché è brutto a vedersi. Poi distribuite il concime come sopra oppure uno liquido per piante da fiore e continuate ad annaffiare una volta a settimana (con il concime). Pian piano le foglie ingialliranno e poi si seccheranno: resistete alla tentazione di farle sparire quando sono ancora mezze verdi, anche se sono orribili; stanno comunque elaborando sostanze nutritive per il bulbo. Quando finalmente si seccano del tutto, levatele e smettete di annaffiare. Attendete altri 15 giorni, poi estraete i bulbi dalla terra, puliteli sommariamente con le mani e metteteli in una cassetta di legno all’ombra ad asciugare. Dopo 7 giorni riponeteli in un sacchetto di carta al buio e al fresco, in attesa della piantagione in piena terra a ottobre.
Se infine volete ostinarvi a tenerli in vaso, trattateli come descritto per la ripiantagione in giardino, solo che in ottobre li rimetterete in vaso. Non rimanete troppo delusi del risultato a primavera: circa un terzo dei bulbi potrebbe rifiorire il secondo anno. Nel terzo anno meno di un quarto, e via discorrendo.
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