Alcune farfalle sono molto comuni in Italia, e sono anche fra le più belle. Eccole, per imparare a riconoscerle e poterle poi attrarre in giardino
Il territorio italiano è formato da aree geografiche profondamente diverse l'una dall'altra per clima e vegetazione, questa varietà paesaggistica ospita tantissime specie differenti di farfalle, tra le quali alcune che hanno un vastissimo areale e che si possono trovare molto facilmente in giro per lo Stivale, imparare a conoscerle e riconoscerle può facilitare la scelta di piante che vogliamo utilizzare per creare il nostro giardino a misura di farfalla.
Tra le farfalle più comuni e facili da vedere e riconoscere in Italia troviamo:
Aurora:Anthocharis cardamines, è una farfalla molto piccola, ha un apertura alare che varia dai 38 ai 48 mm, la femmina è più piccola del maschio, le ali sono di colore bianco, nel maschi la porzione esterna delle ali presenta una macchia di colore arancione, mentre nella femmina i bordi delle ali sono arrotondati e presentano un contorno nero. Nella cultura popolare Aurora è il nome di un'elfa della Luce regina del regno degli elfi e delle tenebre. Questa farfalla è diffusa in tutta la zona temperata euroasiatica, fino al Giappone. L'habitat consiste in pascoli, prati e boschi umidi, radure, rive dei fiumi, fossi, argini, paludi e stradine di campagna.
Vulcano:Vanessa atalanta, i colori che caratterizzano questa farfalla sono un marrone bruno molto scuro, le ali nella parte anteriore presentano una striscia arancione e un bordo con puntini bianchi, mentre quelle nella parte inferiore sono sono bordate di arancione e due piccole macchie indaco. Ha un'apertura alare tra i 45 e i 55 mm, è un lepidottero appartenente alla famiglia Nymphalidae, diffuso nelle zone temperate di Eurasia e Nord America.
Occhio di pavone: Aglais io, chiamata anche Vanessa io, è una ben nota e colorata farfalla della famiglia Nymphalidae, abitante delle zone temperate dell'Europa e dell'Asia, in Italia è abbastanza comune in quasi tutte le regioni, la si può incontrare in boschi, campi, prati, pascoli, parchi e giardini, dalla pianura sino ai 2500 metri. Ha un'apertura alare che va dai 60 ai 70 mm, come evidenzia il nome su tutte e quattro le ali sono presenti macchie multicolore a forma di occhio, il termine tecnico per definire è ocelli, questi disegni sulle ali servono allo scopo di mimetizzare la farfalla, facendo apparire dei grandi occhi di un animale feroce al fine di far scappare i predatori della farfalla, il colore di fondo passa da un marrone mattone nella parte superiore delle ali al marrone brunastro nella parte inferiore, che le rende perfettamente mimetiche sui tronchi di albero quando tengono le ali chiuse. Il suo epiteto specifico fa riferimento a Io, sacerdotessa di Giunone dalla leggendaria bellezza.
Cavolaia maggiore: Pieris brassicae, è una specie paleartica, diffusa in tutta Italia, in Europa e Africa Settentrionale compresa. Raggiunge anche i massicci dell'Himalaya. In alcuni casi è migrante, per esempio in Gran Bretagna. Si può trovare in tutte le aree fiorite ed è particolarmente frequente nei giardini, dal livello del mare fino a 2200 m; in Italia può raggiungere i 2300 m di quota. Ha un'apertura alare che va dai 5,5 ai 7 mm. Le ali sono bianche, l'apice esterno anteriore presenta un'area scura in entrambi i sessi, nella femmina comunque è un pochino più chiara e presenta anche due macchie rotonde.
Cavolaia minore: Pieris rapae, detta anche rapaiola, apertura tra i 50 e i 60,5 mm, il colore delle ali è bianco, nei maschi il bordo delle ali superiori è nero, le femmine hanno un tono più tendente al giallo e presentano due macchioline nere sulla parte superiore delle ali. E' la specie più diffusa dall'Europa all'Africa del Nord e in Giappone. Alcuni esemplari sono stati introdotti in Nord America. Rinvenibile anche in Australia. Diffusa in tutta l'Italia. È uno dei lepidotteri diurni più comuni e lo si può trovare su terreni incolti, giardini, aree fiorite in genere, ma anche ai bordi delle strade. La fascia altimetrica va dal livello del mare fino a 2000 m di quota in Europa centrale; in Italia si spinge fino a 2300 m.
Vanessa del cardo: Vanessa cardui, è una farfalla migratoria ed è solita passare gli inverni solo nella fascia tropicale e a volte nelle aree meridionali del Mediterraneo più calde come la Sicilia, ma in primavera, e talvolta nuovamente in autunno la vediamo spostarsi dal Nord Africa e dal Mediterraneo all'Europa meridionale e centrale fino ad arrivare alla Gran Bretagna nei mesi di maggio e giugno. I colori dominanti delle sue ali sono l'arancione e il marrone scuro, nella parte esterna anteriore presentano alcune macchioline bianche, l'apertura alare di questa farfalla non supera i 60 mm ed è possibile osservarla fino ai 1600-1800 metri di quota.
Navoncella:Pieris napi, è presente in tutta Italia, isole comprese, dal piano alla montagna. Le sue ali bianche presentano venature di colore grigio.
Macaone:Papilio machaon, abbastanza comune nelle zone di campagna se non c'è troppo inquinamento, è facile confonderla con la Podalirio perché sono molto simili. Ha una livrea che richiama le più variopinte farfalle esotiche, le ali sono giallo ocra con macchie e venature nere, le ali posteriori terminano a coda dose si possono notare due macchie blu con al centro due punti rossi contornati di azzurro. Ha un'apertura alare di 80 mm. Se le si vuole attrarre in giardino è consigliabile piantare piante di: buddleia, caprifoglio, lantana, biancospino, carota.
Podalirio:Iphiclides podalirius, la sua livrea giallo pallida si distingue da fasce trasversali bruno-nerastre, a forma di V dirette verso l'angolo dell'ala anteriore. In alcuni esemplari il colore di fondo può essere bianco e le fasce di colore nero. Le ali posteriori hanno delle macchie ocellate arancioni e azzurre e le code sono piuttosto allungate e scure, ricordano le punte delle code di rondine. Ha un'apertura alare tra i 6,5 e gli 8 cm.
Tutte le farfalle hanno un ciclo vitale che va dai 2 agli 8 mesi.
Per attirare le farfalle nel proprio giardino è fondamentale non utilizzare nessun tipo di diserbante, il giardino deve essere privo di inquinamento.