La ginestra, pianta selvatica vigorosa, adatta perlopiù a suoli sassosi e aridi, merita di essere più apprezzata. In realtà, in ogni terreno, ma sempre in posizioni soleggiate, le ginestre danno ottimi effetti decorativi e danno quel tocco in più al rock-garden, armonizzandosi molto bene con altri arbusti da fiore. Scopriamo quanto sia importante metterla a dimora in marzo e come coltivarla al meglio per godere appieno dei suoi colori solari, che possono trasmetterci ottimismo e voglia di fare.
La ginestra di Spagna
I vivaisti, nel corso degli anni, hanno selezionato molte specie di ginestra adatte ai giardini per l’abbondanza dei fiori e dei colori.
La più famosa è la ginestra di Spagna (Spartium junceum) e, a differenza della maggior parte delle specie di ginestra, che sono a portamento folto ed eretto, i suoi ramoscelli sono flessibili e presentano un fogliame rado perché le foglie sono molto strette, di un verde bluastro. Direttamente sui rami si trovano i fiori grandi, giallo vivo, profumati, che appaiono a inizio estate.
Piantatela in marzo in posizione isolata ed evidente (vedrete che spettacolo, più avanti!) e sappiate che richiede manutenzioni davvero minime.
La ginestra dei carbonai
La ginestra dei carbonai (Cytisus) è una pianta molto rustica e diventa alta quasi 1 metro. Fiorisce anch’essa tra maggio e giugno ed è disponibile in un’infinita gamma di varietà. Molto ricercati dalle api buongustaie, i suoi fiori sono color giallo sole e risultano disposti su lunghi rami che restano di un verde brillante anche in inverno. Metterne uno o più esemplari in giardino rappresenta anche un bel modo per aiutare le api, che oggigiorno sono sempre più minacciate.
A bassa manutenzione
Salvo lo Spartium che in natura cresce in terreni calcarei, le ginestre e i citisi sono piuttosto accomodanti e si accontentano di una comune terra da giardino purché non troppo umida.
Il mio suggerimento (una volta individuato il loro posto all’interno del giardino) è quello di fare comunque attenzione alle dimensioni finali: se è pur vero che sopportano bene le potature (ed è quindi possibile ridurre l’ingombro se la crescita diviene eccessiva compatibilmente con lo spazio a disposizione e la struttura del giardino stesso), intervenite solo se strettamente necessario e sempre dopo la fioritura, mi raccomando!
Vi consiglio di mettere a dimora le ginestre proprio in marzo, facendo attenzione a non disgregare troppo la zolla di terra che circonda l’apparato radicale, e di innaffiare abbondantemente dopo la piantagione. In un secondo momento, le innaffiature possono essere diradate anche notevolmente, anche perché sono piante che tollerano la siccità.