Le formiche sono fra gli ospiti indesiderati più fastidiosi: non perché possano trasmettere particolari malattie, ma per motivi igienici e di ribrezzo che suscitano nel momento in cui infestano un deposito di cibo o brulicano numerosi in un ambiente domestico. In mancanza di meglio, possono comportarsi da detritivore, cibandosi di sostanza organica morta: ecco perché capita di notare il passaggio in locali privi di residui alimentari, come il bagno, la stanza da letto o il garage. Senza contare che, almeno le specie di taglia maggiore, possono mordere con le robuste mandibole: non veicolano patologie, ma il morso è doloroso, anche se si risolve nell’arco di poche ore.
Se la loro presenza in giardino può essere più o meno tollerabile, all’interno dell’abitazione è sempre sgradita e va eliminata con prontezza, per evitare che gli insetti possano nidificare, ingrandendo e perpetuando nel tempo il problema.
- Quali sono: le specie più frequenti in Italia sono Lasius niger (il formicone nero), L. flavus (formica color arancio, più piccola), Formica rufa (la formica rossa, protetta in alcune regioni italiane perché a rischio di estinzione), Crematogaster scutellaris (con il corpo nero e la testa rossa), Linepithema humile (formica argentina, che scaccia in genere le specie nostrane).
- Quali oggetti attaccano: in giardino tutte le piante che sono infestate da afidi o da cocciniglie o da psille, insetti che producono una sostanza zuccherina (la melata) di cui le formiche sono ghiotte, dando vita a un andirivieni sui vegetali infestati. Se entrano negli ambienti domestici, possono attaccare ogni genere di derrata alimentare nel suo luogo di conservazione (cantina, magazzino, dispensa, armadietti ecc.), ma anche i bidoni delle immondizie.
- Come si manifestano: sotto forma di lunghe file di minuscoli insetti in movimento incessante da un punto all’altro del giardino o del terrazzo o in casa, in base a dove è dislocato il nido. Costruiscono i nidi nella terra, spesso alla base di piante o sotto piastre, pietre o altre protezioni, o nelle fessure tra muro e pavimentazione o tra la pavimentazione, dato che prediligono posti secchi riparati dalla pioggia e dall’umidità.
- Che danno provocano: direttamente nessuno sulle piante, perché le formiche si nutrono di sostanze zuccherine (semi, melata prodotta da afidi, psille e cocciniglie ecc.) e di residui alimentari. Tuttavia, prendendosi cura di afidi, psille e cocciniglie, ne favoriscono la sopravvivenza e la diffusione. Nel caso della presenza del nido all’interno di un vaso o vasca, non danneggiano direttamente le radici, ma il nido vi preme contro e gli spazi vuoti che creano all’interno del terriccio portano a un suo inaridimento molto più rapido del normale, quindi aumenta il fabbisogno d’acqua della pianta. Solo nel caso di un’infestazione nel frutteto, se le formiche raggiungono i frutti (per esempio susine, albicocche, frutti di bosco) sono in grado di svuotarli dalla polpa in poche ore, lasciando solo la buccia. Il loro andirivieni è fastidioso soprattutto quando sotto gli alberi o i rampicanti sono posizionati il tavolo e le sedie ove sostare, perché qualche insetto può cadere sulle persone. Sono tutte dotate di robuste mandibole con cui possono mordere (soprattutto se s’infilano sotto i vestiti, sentendosi in trappola), senza però inoculare veleni attraverso il morso: questo è doloroso nell’immediato, ma in poche ore passa senza lasciare tracce. In casa invece un’infestazione brulicante presso le riserve di cibo costringe a eliminarle in blocco, e a ripulire bene il mobile o la superficie dove l’alimento si trovava, verificando anche quelli limitrofi dove potrebbero essersi nascosti anche solo pochi esemplari in grado di attirarne poi altri, rinfocolando l’infestazione.
- Quando si manifestano: in natura le formiche operaie si svegliano in primavera, dall’inizio di marzo in poi, fuoriuscendo dai nidi in cerca di cibo. Fra luglio e settembre, le formiche alate (maschi e femmine) sciamano per accoppiarsi; i maschi subito dopo moriranno d’inedia, mentre le femmine fecondate costituiscono nuovi formicai dove divengono regine, riattivando il ciclo della specie. L’attività cessa all’aperto con l’arrivo del freddo, mentre fra le mura domestiche riscaldate dura per tutto l’anno.
- Come si prevengono e si eliminano: in giardino incrementare i nemici (uccelli, rospi, lucertole, ragni e galline nane), oppure traslocarlo appoggiandovi sopra un vasetto di cotto o di plastica capovolto, nuova dimora per la colonia intera, permettendo di trasportarla in altro luogo; per impedire la risalita lungo i tronchi degli alberi da frutto alla ricerca degli afidi, rivestire la corteccia con l’apposito nastro biadesivo o spennellarla con vischio per insetti o con un impasto di fuliggine e olio di lino; per creare barriere utilizzare sostanze pulverulente come litotamnio, polvere di gesso e cenere, o annaffiare la zona con un decotto di assenzio. In terrazzo interrompere la scia con le polveri naturali elencate o catturare gli insetti con le apposite trappole adesive da vaso; se il nido è in un vaso, svasare la pianta rimovendo delicatamente dal terriccio le formiche (soprattutto la regina), mentre il formicaio, che spesso rimane nel contenitore, va traslocato in campagna, poi il vaso va lavato, rinvasandovi la pianta con terriccio nuovo misto a litotamnio. In casa sigillare ogni fessura che funga da accesso; seguendo le piste si può individuare ciò che le attrae (derrate alimentari, piante infestate da afidi, ecc.) e renderlo inaccessibile o eliminarlo; spugne imbevute d’acqua zuccherata poste sui luoghi di passaggio permettono di catturarne molte (solo operaie), mentre l’infestazione cessa con la morte della regina nel nido: utilizzare esche apposite, costituite per esempio dai coperchi dei barattoli di vetro contenenti una miscela di miele o melassa e lievito fresco, che causa la morte delle operaie, delle larve e, poi, della regina; oppure mescolare borace e zucchero in parti uguali, o borace (5%) e fegato macinato, o acido borico, piretro e pepe (1:1:1); se si reperisce il nido e la collocazione lo consente, cospargerlo di talco che soffoca gli insetti. Esistono poi appositi prodotti chimici formichicidi, in formulazione spray o in polvere, da spruzzare o cospargere lungo le scie e sui nidi: sono risolutivi, ma utilizzabili solo in assenza di bambini o animali domestici, e comunque si tratta di sostanze chimiche sparse per casa, i cui vapori raggiungono anche le persone che vi abitano; rappresentano quindi una soluzione non ecologica e potenzialmente dannosa. In alternativa, è di gran lunga preferibile usare le trappole a base di spinosad, meno nocive per uomini, bambini e animali domestici e in grado di trasferire le sostanze tossiche nel nido attraverso le stesse formiche operaie.