C’è un alieno, giunto in Italia nel 1998, che devasta le calancoe ricoverate in luogo protetto durante l’autunno-inverno: è una farfalla che si chiama Duponchelia fovealis, un lepidottero che mangia gli apici e i rametti delle piantine.
Gli adulti assomigliano alle falene, sono lunghi 10-12 mm e hanno ali grigio oliva. Le uova minuscole sono prima biancastre e poi si arrossano. Ne nascono larve (bruchi) color bianco-crema con testa nera e macchiette nere lungo il corpo, che è lungo circa 3 cm. Infine, le crisalidi, di colore marrone, sono lunghe circa 1 cm e sono contenute in bozzoli sericei che avvolgono gli apici dei rametti.
Ogni femmina depone circa 200 uova sulla pagina inferiore delle foglie. I bruchi mangiano foglie, germogli, boccioli e fusti. In locali protetti o serre riscaldate le larve sfarfallano in 30 giorni.
Quando ricoverate le calancoe per l’inverno controllate una volta a settimana il rovescio delle foglie per eliminare le uova, ma anche gli apici e i fusti per togliere i bruchi prima che facciano gravi danni.
Se l’infestazione è massiccia, vengono distrutti tutti i germogli fiorali e nell’anno successivo non si avrà nemmeno un fiore.
In caso di dubbio sulla presenza, o di presenza conclamata, è consigliabile irrorare le calancoe con piretro (3 volte a distanza di 7-10 giorni) bagnando bene anche le pagine inferiori delle foglie, oppure con Bacillus thuringiensis, scegliendo un prodotto commerciale attivo contro i Lepidotteri.
Oltre alle calancoe, la farfalla attacca anche ciclamini, begonie, gerbere, poinsettia, capsicum, impatiens, limonium, euforbie, rose e il peperone.