C’è un insetto minuscolo che si accomoda in un gran numero di esemplari sulla terra delle piante in vaso, destando grande allarme e fastidio negli appassionati di piante: si tratta del moscerino nero del terriccio o moscerino del substrato o moscerino dei funghi.
Che cos’è il moscerino nero del terriccio
Questo insetto appartiene alla famiglia degli Sciaridi, che rientra nell’ordine dei Ditteri (come le mosche), e che comprende oltre 1700 specie difficili da distinguere. Sono moscerini lunghi 1-8 mm, di colore scuro (incluse le ali) o, a volte, bruno o giallastro.
Ogni femmina depone 100-200 uova nel terriccio molto umido, da cui in 3 giorni schiudono larve che si nutrono di funghi oppure di materiale organico in decomposizione, di origine animale o vegetale, ad alto tenore in acqua. Dopo 3 settimane diventano adulte (moscerini alati) ed emergono in superficie: rimangono nei pressi del terriccio continuando ad alimentarsi di funghi e materia organica in decomposizione.
Quali piante attacca
Tutte le piante in vaso coltivate stabilmente in interni o in serra, e anche le colture idroponiche. Raramente colpisce le piante che vivono all’aperto tutto l’anno.
Come si manifesta e che danno provoca
Il moscerino nero del terriccio ama gli ambienti umidi e impregnati d'acqua e di solito, da adulto, si posiziona sulla superficie del terriccio, alla base delle piante, soprattutto se il substrato tende a essere troppo bagnato. Ce ne si accorge proprio perché si notano svolazzare sotto la pianta numerosi moscerini che compiono brevissimi voli nei pressi per poi riappoggiarsi sul terriccio. Le larve invece si sviluppano nel substrato, dove non sono visibili.
Gli adulti non causano alcun danno alle piante perché non si nutrono di tessuti vivi. Le larve possono invece danneggiare le piantine molto giovani, appena nate, perché rovinano le radicole appena formate, impedendo la crescita delle giovani piante e portandole anche a morte. I danni sulle radicole permettono anche l’ingresso di funghi parassiti, come Fusarium e Pythium, contribuendo all’esito letale per le plantule. Sulle piante adulte, invece, non esercitano alcun danno.
Come si previene e si elimina
Per evitare che compaia il moscerino nero del terriccio evitate di innaffiare eccessivamente: il terriccio non deve rimanere impregnato d’acqua e non bisogna annaffiare prima che si sia ben asciugato in superficie. Controllate l’umidità ambientale in serra: se è eccessiva, crea il substrato ideale per il moscerino. Soprattutto in serra, mantenete la temperatura ambientale al di sotto dei 24 °C. Non utilizzate terricci economici (i cosiddetti “primo prezzo”) perché facilmente contengono materiali indecomposti graditi ai moscerini.
Una volta instaurato, il moscerino non se ne va da solo, a meno di non lasciar seccare completamente il terriccio (e far morire la pianta coltivata). Per combatterlo, in primo luogo riducete le annaffiature e/o l’umidità ambientale. Cospargete il substrato con la vermiculite, un prodotto inerte che rende difficile la deposizione delle uova da parte delle femmine del moscerino. Disponete nei vasi attaccati le strisce adesive gialle che catturano gli adulti, attratti dal colore. Spruzzate sul terriccio un prodotto a base di olio di Neem, oppure il Bacillus thuringiensis. Se nessuna di queste misure dà i risultati sperati, travasate la pianta in un altro vaso eliminando con delicatezza la gran parte del terriccio umido e sostituendolo con nuovo terriccio di qualità; buttate il vecchio terriccio e lavate con acqua e candeggina (10:1) il vecchio vaso.