L’innesto a triangolo richiede mano ferma e molta precisione nell’intaglio. Ecco come si fa.

Gli innesti vengono molto utilizzati in frutticoltura perché sono un comodo sistema per liberarsi di varietà che non soddisfano, oppure per coltivare molte varietà diverse in poco spazio, per creare un ramo che funga da impollinatore, o per riprodurre varietà irreperibili in vivaio.

Di solito deve essere rispettata la specificità, cioè gli innesti sono compatibili solo fra piante della stessa specie (ma di diversa varietà), però esistono eccezioni fra albicocchi e susini, che appartengono allo stesso genere (Prunus) ma a specie diverse (P. armeniaca e P. domestica).

Esistono numerosi tipi di innesti, dai più semplici ai più complessi: l’innesto a triangolo appartiene a questi ultimi perché richiede una perfetta precisione nell’intaglio e una totale corrispondenza fra portainnesto e nesto (o marza).

Innesto a triangolo: come farlo

L’innesto a triangolo si attua fra aprile e maggio. Prima però bisogna verificare che la pianta sia “in succhio”, cioè che la corteccia si stacchi facilmente dal legno sottostante, cosa che avviene di norma alla ripresa vegetativa quando la pianta cresce.

Si sega un ramo o una pianta anche non troppo giovane, rifinendo il taglio con il coltello o con la roncola. Si intaglia un bordo del portainnesto fino a estrarre un triangolo rovesciato (con punta verso il basso) della lunghezza di 4 cm. Le pareti del triangolo sul portainnesto devono essere perfettamente lisce e senza gobbe o incavi.

Dalla parte centrale di una marza (il rametto della varietà che volete innestare) si ricava un segmento. Nella parte inferiore del segmento tagliate un analogo triangolo, lungo circa 4 cm, a maschio (mentre sul portainnesto deve essere a femmina).

Attenzione: i tagli triangolari sia sull’innesto che sul portinnesto devono risultare a misura perfetta poiché l’aderenza deve essere completa.

Poi si appoggia il nesto al portainnesto premendo. Quindi, se si effettua un secondo innesto ed eventualmente un terzo (se la sezione del portainnesto è ampia), operazione peraltro difficile perché si deve stare molto attenti a non staccare il precedente, si aspetta la fine del lavoro per effettuare la legatura con la rafia (preferibile al tubetto di plastica, che aderisce meno). Infine si spalma il mastice e si legano i cartellini con la varietà.

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