Se abbiamo un muro, anche di un intero edificio, o una recinzione, una pergola, un gazebo o quant’altro non ci piaccia vedere nudo, la vite americana risolverà rapidamente il problema: è la pianta ideale per coprire grandi superfici senza alcuna cura, ottenendo una copertura densa e uniforme, spettacolare soprattutto in autunno quando il fogliame si arrossa prima di cadere. Ovviamente, però, in inverno il sostegno rimane completamente a vista. Inoltre, fra ottobre e novembre può rendersi necessaria la raccolta delle foglie cadute: teniamone conto.
Vite americana, non canadese
Spesso confusa con la vite canadese (Parthenocissus tricuspidata o Ampelopsis t.), se ne distingue per le foglie, che nella vite americana (Parthenocissus quinquefolia) sono pentalobate, cioè costituite da 5 foglioline unite al centro. È una pianta rampicante molto robusta e rustica, velocissima nella crescita con la quale riesce a coprire intere pareti, pergolati, graticci e facciate, senza bisogno di essere legata perché è dotata di viticci terminanti con ventose, “autoportanti”. Le foglie sono belle ed eleganti, formate da 5 lobi allungati con margini dentellati, color verde bottiglia durante la bella stagione e poi arrossate da rosso fuoco fino a un porpora chiaro in autunno prima di cadere. Da settembre in poi regala anche i frutti, bacche blu molto decorative che perdurano fino a inizio inverno. Derivano da fiorellini gialli insignificanti, che compaiono in aprile-maggio.
I frutti, anche se invitanti, non vanno consumati perché sono velenosi per l’uomo e gli animali domestici (non per gli uccelli): contengono infatti acido ossalico, tossico. Occhio a bambini e cani!
Come coltivarla
Preferisce terreni ben concimati, freschi e profondi, ma si adatta a quasi tutti i tipi di substrato (non ama quelli acidi). Vive benissimo in tutta Italia, dal mare alle Alpi, senza alcuna precauzione, in esposizioni che, almeno per qualche ora al giorno, possano godere dei raggi diretti del sole, ma sopporta anche l’ombra. Va annaffiata nel primo anno dopo l’impianto, poi la pianta si affranca e solo nelle esposizioni in pieno sud e in Mezzogiorno può essere necessaria qualche irrigazione di soccorso in estate nei 3-4 anni successivi. Due volte all’anno, a inizio e fine inverno, concimiamola con stallatico secco o concime granulare per giardino.
E se diventa troppo ingombrante? Niente paura: sopporta una potatura in inverno, anche drastica se necessario, ricrescendo poi molto rapidamente. Se la coltiviamo intorno a un albero vivo, dovremo contenerne molto la crescita per evitare che, con la sua vigoria, soffochi la pianta.
Può rovinare i muri
Spesso ci interroghiamo se la vite americana possa rovinare i muri. Sì, il suo unico difetto è quello di aggrapparsi in un abbraccio che lascia i segni. Se vogliamo coprire una parete, dobbiamo sapere che se un giorno decideremo di togliere la rampicante, dovremo rifare l’intonaco. Solo l’intonaco, però: questo rampicante è sì rigoglioso ed esuberante, ma non ha la forza, per esempio, del glicine che, nel tempo può creare problemi di staticità alle strutture sulle quali cresce.