Quando il navigatore vi porterà al maestoso ingresso del complesso (Palazzo e Giardino) di Varignana (www.palazzodivarignana.com), e avrete lasciato la macchina in uno degli ampi parcheggi, preparatevi alla grande bellezza: superato un centinaio di metri in dolce salita, vi si aprirà un panorama mozzafiato. Infatti, davanti al Palazzo storico situato sul punto più alto della tenuta, si stende a perdita d’occhio l’intera pianura bolognese orientale, incantevole di giorno e spettacolare di notte con le luci urbane che tessono un fitto ricamo nel buio.

Sarete abbagliati inizialmente da questa visione, ma poi, pian piano, nella vostra visuale rientreranno anche le numerosissime piante che popolano il Giardino – di recente creazione –, scelte in modo da risultare interessanti in ogni stagione. E che meraviglia quando scoprirete, attraverso la visita guidata allo spazio verde, le piante alimentari, dall’olivo allo zafferano passando per gli alberi da frutto! Se poi decideste di fermarvi, magari per un aperitivo, magari a pranzo o a cena, magari nella carrozza ristorante del treno d’epoca assegnato ai Re d’Italia, o magari per la notte, o magari per approfittare della goduriosa Spa o della scenografica piscina, sarà un’esperienza unica e indimenticabile!
L’imponente Palazzo Bargellini-Bentivoglio
Nella località collinare di Varignana, a 30 minuti da Bologna e a 15 minuti da Castel San Pietro Terme, il primo insediamento data al X secolo d.C., quando venne fondato il Castello attorno al quale si sviluppò un borgo fortificato con una chiesetta e una torre. Nel 1705 il Conte Orazio Bargellini fece erigere il Palazzo omonimo, castello di campagna dalle quattro tradizionali torri, costruito a opera di Francesco Angiolini, uno dei più famosi architetti della Bologna settecentesca. Il palazzo passò poi nel 1794 alla potente famiglia bolognese dei Bentivoglio, divenendo Palazzo Bargellini-Bentivoglio.

Nel 2005 un “visionario illuminato”, il manager internazionale Carlo Gherardi decise di restaurare – rispettandone la natura storica – il Palazzo: «proprio per rendere omaggio a una terra bellissima, con meravigliosi colli e ricca di memoria custodita nei millenni, a partire dall’antica Roma con la sua Via Emilia e con le sue colline dove all’epoca si coltivava l’olivo oltre che la vite». Oggi Palazzo Bentivoglio è dedicato al ricevimento (congressi ed eventi fino a 850 posti) e presta alcune stanze al ristorante fine dining Il Grifone. Merita un ingresso per ammirare gli stucchi, gli affreschi, gli arredi, ma anche la scalinata, il loggiato, le volte dei soffitti, i decori parietali e i rivestimenti di stoffe e broccati.
L’edificio storico è circondato da un borgo contemporaneo costruito in pietra, secondo un’architettura coerente e armonica con il paesaggio circostante. Le strutture sono collegate da corridoi sotterranei o eleganti stradelli interni, creando una borgata di cinque eleganti complessi abitativi dall’arredo contemporaneo che racchiudono 134 camere (268 posti letto). Completano l’ospitalità le cinque ville immerse nel verde a garantire una privacy completa.

Il Giardino e il suo labirinto insolito
«È anche qui – dice Gherardi –, che risiede il senso della rinascita di Palazzo di Varignana, un progetto che parla di recupero e di rigenerazione: di edifici storici, di terreni e casali rurali abbandonati e relative colture, come quella dell’olivo e della vite. Queste, grazie a un’importante opera di riqualificazione dei terreni agricoli, sono tornate a disegnare i profili dei colli circostanti il Resort, dove nascono oggi i nostri prodotti agricoli di eccellenza a km 0 e che siamo orgogliosi di portare in tutto il mondo». Infatti oggi attorno al nucleo abitativo si stendono 650 ettari di terreni agricoli che producono ortaggi e frutti protagonisti dei piatti dei ristoranti del complesso. E non solo: altri 30 ettari di terreno sono suddivisi tra vasti spazi verdi, parchi, fonti d’acqua e panorami mozzafiato, dando vita al Giardino di Varignana.

Il Giardino è nato dal progetto del paesaggista Antonio Perazzi che, disegnando muretti, terrazze, scale, fontane e una maestosa piscina, ha creato dal nulla uno spazio verde in cui campagna, natura e tratti formali si fondono con irresistibile spontaneità. Nella zona più vicina al borgo abitato, Perazzi ha ricreato un Giardino formale, in cui le geometriche stanze tematiche, che si aprono una nell’altra, sono divise armoniosamente da siepi di Ginkgo biloba, carpini (Carpinus betulus) e filari alberati di acero (Acer campestre): nelle stanze prosperano innumerevoli rose, graminacee, ciliegi ornamentali e cornioli (Cornus mas). Mentre vi perdete nella bellezza e nei profumi, vi consigliamo di alzare di tanto in tanto lo sguardo verso il panorama planiziale e il paesaggio circostante che vi offrirà scorci suggestivi, oltreché selfie da invidia.

Proprio al di là di un pergolato di meli ornamentali e rose, si apre il labirinto vegetale (Labirinto Carlico), ideato da Sandro Ricci che nel 2015 ha progettato l’armoniosa unione del Giardino con l’esistente parco di venti ettari. È un labirinto decisamente inconsueto: anziché essere realizzato con bosso, bambù, ligustro, lauroceraso, pittosforo – le specie più comuni – Ricci ha intercalato le nuove siepi di ilatro sottile (Phillyrea angustifolia) al ricco frutteto esistente, per un abbinamento davvero curioso.
Più in generale, il Giardino avvolge su ogni lato quella che era un tempo la casa padronale, e comprende, oltre alle numerosissime erbacee perenni, tanti alberi e arbusti mediterranei, copiose fioriture di ginestre (Spartium junceum) e profumatissimi cespugli di osmanto (Osmanthus fragrans). Da segnalare la collezione di querce creata da Perazzi, per un totale di 100 esemplari con 76 specie diverse, uno dei patrimoni arborei più importanti in Italia, e i 7 olivi (Olea europaea) secolari provenienti dall’Italia meridionale e perfettamente acclimatati sulle colline bolognesi intorno al borgo.
Infine, il Palazzo e il Giardino di Varignana fanno parte del prestigioso network Grandi Giardini Italiani (www.grandigiardini.it), a partire dal preesistente Giardino di Villa Amagioia, già inserito nel network e acquistato da Varignana nel 2015.

Frutteto, oliveto, vigneto, orti e zafferano
Ma Palazzo di Varignana è una storia che parla principalmente di recupero e di rigenerazione: di edifici storici, di terreni e casali rurali abbandonati, e anche di colture antiche che si erano perdute, facendosi portavoce di una filosofia i cui valori fondanti sono tradizione, territorio, eccellenza e salute. Così nel 2015 non poteva non nascere l’azienda agricola, grazie agli allora 350 ettari (che oggi sono 650) di terreni vocati all’agricoltura, stesi fra Varignana e Castel San Pietro Terme.
Vedrete olivi a perdita d’occhio: 242 ettari di varietà autoctone, perfettamente adattate al clima locale, dalle quali vengono ricavati oli extravergini d’oliva (3 monocultivar e 2 blend) tra i più riconosciuti e premiati in Italia (si fregiano anche della Denominazione Comunale d’Origine da parte del Comune di Bologna) e nel mondo.
E poi 57 ettari di vigneti, con uve prevalentemente autoctone, che danno vita a 5 vini d’eccellenza (fra cui Chardonnay, Sangiovese e Pinot Nero).

Ancora, 3000 mq di orti che alimentano i diversi ristoranti interni, un ampio orto terrazzato dedicato alle piante aromatiche (ben 42 specie diverse), un frutteto con meli, peri, albicocchi, ciliegi e mandorli, un vasto campo coltivato a goji (Lycium barbarum), e una originalissima e rara (soprattutto nel Nord Italia) produzione di zafferano.
La preziosa spezia è coltivata nell’Orto Giardino di Rio Rosso, un suggestivo giardino degli aromi che gode di un magico senso di immersione nel verde. La droga viene estratta dai 3 stimmi contenuti nel fiore di Crocus sativus, bulbo della famiglia delle Iridaceae. Gli stimmi dello zafferano contengono oltre 150 sostanze aromatiche volatili, componenti l’olio essenziale ricco di carotenoidi che gli conferiscono il tipico colore giallo-oro. Il prodotto di Varignana è raccolto a mano, essiccato lentamente e rappresenta una specialità di grande qualità.
Per i golosi: in loco oppure online è possibile acquistare l’olio, il vino, le deliziose confetture, i genuini succhi di frutta, le bacche di goji, i sali aromatizzati con le erbe officinali e i pregiati pistilli di zafferano, nonché il miele e i prodotti dell’alveare, dato che a Varignana ci sono pure le api, felicissime di bottinare in una zona pressoché incontaminata.