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Le nocciole più pregiate sono le Tonda Gentile.

Il nocciolo è un arbusto di dimensioni perfette per la coltivazione in giardino, in quanto normale non cresce oltre i tre metri d'altezza. Si adatta a diverse zone climatiche e conta anche alcune varietà di particolare fascino ornamentale.

 

Il nocciolo (Corylus avellana, della famiglia delle Corylacee) è un arbusto di dimensioni perfette per la coltivazione in giardino, in quanto normalmente non cresce oltre i tre metri d'altezza. Si adatta a diverse zone climatiche e conta anche alcune varietà di particolare fascino ornamentale.

Com’è fatto il nocciolo

Arbusto o alberetto alto e largo fino a 4 m, con corteccia coperta da pellicola marrone-grigiastra con lenticelle. Apparato radicale superficiale ma molto esteso. Rami diritti, con rametti laterali corti, pelosi da giovani e leggermente rossicci. L’arbusto presenta rami che partono dal ceppo e possono raggiungere i 9 m d’altezza: questi flessibili fusti sono stati intrecciati fin dalla Preistoria per produrre manufatti come cesti e gerle.

Foglie decidue ovali-cuoriformi o tondeggianti, di colore verde vivo (rosso vinato, molto decorative, in Corylus atropurpurea), alterne.

nocciolo atropurpurea nocciole
Le nocciole della varietà Atropurpurea hanno cupola e guscio rossi.

Fiori monoici fra gennaio e marzo; quelli maschili pendenti a grappolo (“amenti”) color verde-giallognolo; quelli femminili corti e rossi, sui rami dell’anno. Vita media 60 anni. Impollinazione: anemofila; parzialmente autofertile.

Frutto simile a una “ghianda”, con una “cupola” avvolgente e un guscio legnoso. Nel guscio un seme (“mandorla”) bianco-crema, avvolto in una pellicola prima giallina e poi marroncino-rossastra quando si è seccata. La cupola di C. atropurpurea è dello stesso colore delle foglie, molto lunga e frastagliata, e copre completamente il guscio allungato, il seme è color crema avvolto da una pellicola vinata. Entra in produzione al IV-V anno d’età.

Dove si coltiva

Fra –30 e +35 °C, teme il freddo intenso al momento della fioritura e le gelate tardive quando emette le foglie. Predilige un clima piovoso e fresco in estate; non ama i venti salmastri. In tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia, al sole ma anche a mezz’ombra.

Come si coltiva il nocciolo 

Terreno fresco, non compatto, ma soffice e piuttosto profondo, tendenzialmente calcareo e non troppo umido; tollera suoli argillosi se molto ben drenati. Piantagione in ottobre-novembre (aprile sulle Alpi). Distanza: almeno 4 m da altri alberi o manufatti; se in siepe almeno 3 m sulla fila.

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Gli amenti (fiori maschili) del nocciolo, ben visibili già in gennaio.

La coltivazione in vaso è impossibile, per le radici troppo espanse.

Irrigazione necessaria con regolarità nel primo anno; di soccorso in estate per tutta la vita, 20 l/pianta ogni 15-20 giorni. Una siccità prolungata può provocare un arresto nella crescita della pianta, con precoce defogliamento e la caduta anticipata dei frutti. Le piante soggette a lunghi periodi siccitosi sono più facilmente soggette ad attacchi parassitari e danno luogo a una produzione di frutti qualitativamente scadente. Occorre intervenire con l’irrigazione durante i periodi siccitosi nei mesi di giugno e luglio e quando la pianta manifesti i primi sintomi di sofferenza da carenza idrica.

Concimazione con 2 kg/pianta di letame maturo o 200 g di stallatico secco all’impianto e in novembre ad anni alterni; nei primi 3-4 anni in marzo 100 g d’azoto, in seguito concime organico ad anni alterni (opposti all’autunno).

Forma d’allevamento libera, naturale, oppure ad alberetto (in questo caso eliminare i polloni basali, i rami e i succhioni fino a 1,50 m d’altezza). La pianta tende a rinnovarsi periodicamente formando nuovi fusti che si originano dai polloni. I polloni sono rami basali nati al colletto della pianta che si possono sfruttare per ottenere nuove piante poiché sono provvisti di radici. Nella fase di allevamento si dovranno selezionare da 4 a 6 polloni per formare la struttura principale. Negli anni seguenti i nuovi polloni che si formano alla base vanno eliminati per favorire la crescita di quelli scelti e si farà qualche taglio di diradamento sulla chioma, eliminando i rami troppo vigorosi (succhioni). In questo modo si asseconda la naturale crescita a cespuglio e si otterrà rapidamente la fruttificazione. Quando la pianta raggiunge la maturità, i fusti principali possono iniziare a esaurirsi, perdendo vigore. Si potrà allora iniziare la sostituzione utilizzando un nuovo e vigoroso pollone.

Si applica la potatura di formazione; in novembre-dicembre di rimonda (eliminare anche i rametti più corti di 20 cm). I tagli di potatura del nocciolo nei primi anni di formazione della chioma sono rivolti allo sfoltimento delle sottobranche in numero eccessivo, con particolare riguardo per i rami troppo fitti e vigorosi presenti all’interno del cespuglio.

Per la moltiplicazione, oltre che attraverso i polloni si può procedere per propaggine in autunno. Scegliere un ramo giovane e flessuoso, che si possa curvare fino a toccare il suolo per metà lunghezza. Preparare il terreno in modo tale che sia senza grumi. Fissare il ramo al suolo con un picchetto. Tenere il terreno umido e pacciamato. Dopo 15 mesi, verificare la radicazione e, in caso di buona radicazione, staccare il ramo dalla pianta d’origine. Estrarre il nuovo individuo radicato e rinvasarlo o porlo a dimora direttamente in terra.

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Pianta di nocciolo.

Fra i nemici del nocciolo c'è il balanino (o verme della nocciola, Curculio nucum), che si può combattere con insetticidi biologici (Beauveria bassiana) oppure zappettando i primi 20 cm di terreno sotto i rami in inverno per esporre al gelo le larve svernanti oppure arieggiando la chioma con la potatura verde.

9 varietà di nocciolo da frutto consigliate

  1. Tonda di Giffoni (frutto medio, ottimo, impollinata da Mortarella, Camponica, Riccia di Talanico).
  2. Tonda Romana (medio-grosso, ottimo, impollinata da Nocchione);.
  3. Tonda Gentile delle Langhe (poco adattabile fuori dalla zona geografica, grosso, ottimo, impollinata da Camponica)
  4. Camponica (grosso, ottimo, impollinata da Mortarella e S. Giovanni)
  5. Mortarella e S. Giovanni (allungato, buono, impollinate da Camponica)
  6. Nostrale e Siciliana (medio, ottimo tostato, impollinazione a vicenda).
  7. Corylus avellana ‘Atropurpurea’ (molto decorativa, medio-piccolo, allungato, buono, molto serbevole, impollinata da Tonda).

Nocciole, frutti simili alle ghiande

I frutti crescono in gruppi di 2-4 e hanno quasi l’aspetto di una “ghianda”, con una “cupola” avvolgente, più o meno larga e frastagliata in cima, simile a foglie, e con un guscio (“pericarpo”) legnoso. Questo contiene una “mandorla” (seme) bianco-crema, avvolta in una pellicola prima giallina e poi marroncino-rossastra quando si è seccata. Sono molto apprezzati dalle bestiole del bosco, alle quali bisogna contenderli: sfamano infatti durante l’inverno topi e scoiattoli, ma sono graditi anche da colombacci, ghiandaie e fagiani.

I frutti possono essere a maturazione precoce (già a metà agosto) oppure tardiva (fine settembre) a seconda della varietà. Vanno raccolti quando il guscio ha già assunto un certo color nocciola e si stacca dalla cupola senza difficoltà, semplicemente facendo una leggera pressione con il dito. Si fanno asciugare disponendoli su stuoie in un luogo ventilato e ombroso per almeno una settimana.

nocciolo nocciole
Nocciole in fase di produzione.

Industrialmente, la raccolta avviene con una macchina scuotitrice, prelevando poi i frutti caduti dai teli stesi nel noccioleto. I frutti maturi, infatti, presentano un peso superiore e un livello di umidità più basso: considerata la forte tendenza dei frutti ad assorbire l'umidità dal terreno, occorre che la raccolta sia tempestiva ed eseguita a più riprese per impedire il deterioramento e garantire la qualità dei frutti.

Nocciola, la più amata dai Romani

Gli estimatori delle nocciole si rintracciano a partire dall’epoca classica, quando Greci e Romani se ne rimpinzavano in piatti dolci come il croccante, ma anche salati come la selvaggina, e ambientavano poi nei noccioleti numerose scene di vita pastorale. Catone il Vecchio ne consiglia la coltivazione nell’orto, dando la preferenza ai famosi noccioli di Avella (Campania), che hanno fornito il nome scientifico alla specie, Corylus avellana. L’amore a prima vista da parte di queste antiche civiltà verso il tondo frutto scaturisce, oltre che dal sapore inimitabile, anche dalla facilità di digestione, che si acuisce tostando leggermente il seme.

Un etto di nocciole sgusciate (625 kcal) contiene il 63% di grassi e il 16% di proteine, mentre gli zuccheri sono l’1,8%, a fronte di un deciso contenuto di fibre (6,7%), fondamentali per attivare le funzioni intestinali. Oltre a un interessante contenuto in vitamina A (30 mcg), spiccano il potassio con 466 mg, il fosforo con 322, il calcio con 150 e il ferro con 3,3 mg.

La nocciola è la più digeribile e leggera tra tutta la frutta secca oleosa: offre un rifornimento di energia a lunga durata mediante gli abbondanti grassi; favorisce le funzioni vitali e stimola il metabolismo grazie allo iodio; provoca un leggero rialzo della pressione; è consigliata ai diabetici, perché abbassa la glicemia; in passato veniva raccomandata contro l'impotenza.

Può però dare luogo a fenomeni di intolleranza alimentare o di vera e propria allergia: spesso la responsabile è la buccia, che si può eliminare facilmente ponendo per 15 minuti le nocciole sgusciate in forno a 60°, strofinandole poi una per una tra le mani.

Nocciolo: coltivarlo in giardino e raccogliere le nocciole - Ultima modifica: 2020-09-29T07:44:59+02:00 da Redazione GI