ulivo
L'ulivo ha una storia plurimillenaria.
La simbologia legata all’ulivo che adorna la domenica delle Palme ha motivazioni storiche e leggendarie molto profonde e plurimillenarie

Ramoscelli di ulivo benedetti che si regalano in tutte le parrocchie. Inizia così la Domenica delle Palme, un’importante festività che dà il via alle celebrazioni per la Pasqua e segna l’inizio della Settimana Santa. Pasqua, come sapete, cambia data ogni anno, in quanto è la domenica successiva al primo plenilunio di primavera, ovvero la prima notte di luna piena seguente all’equinozio primaverile. Ma vi siete mai domandati perché proprio l’ulivo viene adoperato nelle celebrazioni? Cari lettori, le ragioni che tutt’oggi ci portano a utilizzare virgulti di Olea europaea risalgono sin dalla notte dei tempi…

Ulivo nella storia

Si narra infatti, che già gli antichi greci consideravano l’ulivo una pianta sacra e la adoperavano per fare le corone per gli atleti vincitori delle Olimpiadi. Per i Romani, l'ulivo era simbolo insigne per uomini illustri, invece nel mondo ebraico era simbolo di giustizia e di sapienza. Nella religione Cristiana questo piccolo alberello mediterraneo vanta di una simbologia ricchissima! La più antica è quella citata proprio nell'Antico Testamento: lo troviamo infatti tra il becco della colomba che ritorna da Noè dopo il diluvio, per annunciargli che la Terra e il Cielo si sono riconciliati. Il ramoscello d'ulivo è dunque simbolo della rigenerazione (se ci badate, quando per qualsiasi ragione, muore un ulivo, dalla base del tronco riparte sempre un pollone, un nuovo getto per intenderci!) perché, dopo la distruzione causata dal diluvio, la terra torna a fiorire e a rinascere.

Nel Vangelo

Nel Nuovo Testamento, possiamo trovare molti episodi legati a questa pianta. Nel Vangelo secondo Giovanni si ricorda che Gesù fu acclamato dalla folla festante al momento del suo ingresso nella città di Gerusalemme che agitava foglie di palma unitamente a ramoscelli di ulivo. E ancora, nell'Orto del Getsemani: il luogo è quello in cui il Nazareno, ha trascorso le sue ultime ore di vita dopo l’Ultima Cena e il tradimento di Giuda. In aramaico, la lingua parlata al tempo di Gesù, “Getsemani” significava frantoio. Pensate che nel 1681 questo lembo di terra sul Monte degli Ulivi, appena al di fuori dalle mura di Gerusalemme, è stato acquistato dalla Comunità francescana, che poi nel 1848 vi ha creato un giardino spirituale. Visitarlo è qualcosa di unico, dalla forte carica emozionale.

 Ulivo in Italia

Nel nostro Stivale, dove le coltivazioni di ulivi abbondano, è tradizione che sia proprio questo il fuscello a essere benedetto e a ricordare le palme che i fedeli sventolavano a Gerusalemme, e che, una volta portato a casa, nel giorno di Pasqua, adorni la tavola imbandita per far festa. C'è un altro motivo, a dir la verità, per cui l'ulivo è una pianta venerabile.Dal suo frutto, le olive, viene ricavato l'olio. La miscela di olio d'oliva e balsamo è il Crisma, usato nelle liturgie cristiane dal battesimo all'estrema unzione, dalla cresima alla consacrazione dei nuovi sacerdoti.

Per approfondire

OLEA
Trattato di olivicoltura
39133 - Ultima modifica: 2023-08-30T10:05:25+02:00 da Elena Tibiletti
Ulivo delle Palme, un patrimonio storico - Ultima modifica: 2024-03-21T06:02:54+01:00 da Elena Tibiletti