In questo video tutorial, girato in collaborazione con Fondazione Bertini Onlus a Mombello, dove è stato realizzato insieme agli utenti psichiatrici un orto ispirato ai principi della biodinamica, l'agronomo dà alcuni consigli pratici sulla coltivazione delle melanzane.
Il terreno per le melanzane
La melanzana dà il meglio di sé in terreni fertili e ben drenati, in posizione soleggiata ma riparata. È bene ricordare che non ama il freddo, i terreni dove ristagna l’acqua e i venti pungenti. Ottima scelta è quella di coltivarla in vasi di 23 cm con del terriccio, o in apposite buste (due piante per busta) analogamente ai pomodori da interno.
Ogni pianta necessita, nelle zone più fredde, di una copertura di plastica – un tunnel o una campana – o di uno schermo dal lato controvento.
Vanno bene anche i suoli sabbiosi e quelli più compatti, dove può dare buoni frutti se è assicurato un perfetto drenaggio dell’acqua. Si può coltivare anche nei terreni sabbiosi costieri, perché è resistente alla salinità del terreno e dell’aria.
Come seminare e piantare le melanzane
A marzo seminare i semi in un vassoio su un letto di terriccio umido proteggendoli con una lastra di vetro coperta di giornali. Mantenete al caldo i vassoi.
Verso aprile-maggio le piantine sono sufficientemente grandi per essere trapiantate in vasi da 23 cm, protette con una campana e innaffiate abbondantemente.
In piena terra si trapianta in piccoli solchetti tracciati a distanza di 90 cm e mettendo le piante lungo la fila a 60 cm una dall’altra, a una profondità di 7-8 cm. Al Nord conviene aspettare i primi di maggio.
Se si dispone di una serra a tunnel il trapianto può essere anticipato a marzo o posticipato di uno o due mesi in estate, allo scopo di estendere il periodo di produzione, e raccogliere i frutti maturi fino ad ottobre.
Le cure colturali per le melanzane
È una pianta esigente riguardo alla temperatura: appassisce sotto i 9-10 °C durante la notte e i 14-16 °C durante il giorno; la temperatura preferita è di 22-26 °C di giorno e di 15-16 °C di notte. Durante la fioritura, temperature al di sopra dei 30-32 °C possono portare alla caduta (“cascola”) dei frutticini. Il seme non germina sotto i 15 °C.
La pianta di melanzane va innaffiata frequentemente. Quando è alta circa 30 cm è bene cimare per favorire la ramificazione.
Collocate un sostegno per ogni pianta sulle varietà di grande sviluppo al fine di conferire maggiore stabilità e impedire o limitare la rottura delle ramificazioni del fusto. I problemi maggiori si verificano quando la pianta inizia a fruttificare nella parte più alta, perché è sufficiente un colpo di vento per danneggiare la vegetazione. La melanzana ha un fusto piuttosto rigido che non ha flessibilità e risulta sensibile anche agli involontari colpi dati durante le operazioni di cura della coltivazione.
Vaporizzate con acqua per allontanare gli afidi, fornite nutrimento liquido ed eliminate il fogliame vecchio.
Altre importanti operazioni colturali che vanno effettuate sono la scacchiatura e la cimatura: con la prima si eliminano i germogli ascellari che sottraggono nutrienti alla pianta, con conseguenti ritardi e riduzioni produttive, in modo da equilibrare il rapporto vegetazione- produzione; con la cimatura si arresta la crescita in altezza delle piante, con un conseguente miglioramento della precocità e della pezzatura delle bacche.
Evitate gli eccessi d’azoto, perché può provocare scarsa fioritura e scarsa allegagione dei frutti, al contrario del fosforo; il potassio favorisce la maturazione.
Ecco il nostro video tutorial sulla coltivazione delle melanzane:
La raccolta delle melanzane
Il raccolto è molto legato alla varietà scelta, al luogo in cui si vive, ai metodi di coltivazione attuati: in linee generali andrà da luglio inoltrato a metà ottobre. Quando i frutti sono lunghi 15-23 cm, turgidi e brillanti, tagliateli con un coltello ben affilato.
La raccolta si effettua scalarmente quando i frutti hanno appena raggiunto il colore tipico della varietà.
Malattie e parassiti delle melanzane
- Afidi, ragnetti rossi, mosche bianche: vaporizzare con una soluzione di acqua e sapone liquido e lavare le foglie con acqua pulita.
- Se i frutti si presentano avvizziti, appassiti o spaccati, ci può essere un problema legato a eccessive innaffiature, dopo un periodo di alternanza di clima secco e umido. Il terreno va tenuto umido ma non fangoso, pacciamando il terreno con letame.
- La botrite o muffa grigia si manifesta con un rammollimento dei piccioli che sostengono foglie e fiori, che si ripiegano e appassiscono; si nota una peluria grigia o biancastra nelle zone più molli, che si inumidiscono e marciscono; i frutti si coprono di una sottile muffa biancastra che li fa marcire. Colpisce sotto serra.
- La peronospora provoca all’inizio sulle foglie uno scolorimento, che ingiallisce e poi diventa nerastro, traslucido e argenteo; poi l’annerimento si estende a tutta la foglia, che infine si secca e cade; anche sui frutti appare uno scolorimento e poi un imbrunimento sulla buccia, che corrisponde a lesioni nella polpa (il frutto diventa immangiabile); la pianta può morire.
- Il Pythium aggredisce le radici, provocandone il marciume; la pianta appassisce rapidamente; può apparire una specie di muffa bianca al colletto.
- Per tutte le malattie, le parti colpite vanno eliminate subito e altrettanto immediatamente bisogna irrorare bene le piante con un prodotto antifungino che riporti in etichetta l’impiego contro la malattia in questione.
Ecco il video tutorial sulle malattie delle melanzane
Le varietà migliori di melanzane
● Tonda nera: è una varietà coltivata principalmente per la grandezza dei suoi frutti, dal sapore molto delicato.
● Melanzana Bianca: matura precocemente ed è perfetta per le zone con estati brevi e umide. Ha frutti bianchi cilindrici lunghi circa 18-20 cm. Molto facile da coltivare e ottima in cucina.
● Violetta lunga: varietà primaticcia tradizionale, produce frutti lunghi e lucidi di colore viola, lunghi in media 13-15 cm. È una scelta ottima per gli agricoltori alle prime armi.
● FI Money Maker: varietà primaticcia, produce frutti lisci e lucidi di colore nero e di media lunghezza.
• Black Beauty (o Bellezza Nera): melanzana tonda medio-tardiva dal frutto grosso viola scuro lucente.
• Violetta di Firenze (o Tonda comune o Violetta pallida): dai frutti tondi, enormi con buccia viola chiaro e pochissimi semi.
• Rotonda: bianca sfumata di rosa, precoce, dai frutti grossi e scanalati, con pochi semi.
• Birgah F1: molto precoce, dai frutti grossi, rotondi, viola intenso.
• Bianca ovale (o Bianca a uovo): di medie dimensioni, dolce.
• Violetta lunga napoletana: frutto cilindrico, molto produttiva, precocissima.
• Violetta lunga palermitana: bacca allungata di grandi dimensioni, viola scuro.
• Perlina: mini melanzana, lunga fino a 12 cm e larga fino a 4, ideale per la coltivazione in vaso, da utilizzare per sfiziosi aperitivi o decorazioni.
• Rossa dop di Rotonda: tipica della provincia di Potenza, con forma e dimensioni simili a quelli dei pomodori, colore rosso-arancione, polpa fruttata e leggermente piccante.
• Larga Morada: buccia rosata striata di viola, bacca allungata ma di piccole dimensioni, dal gusto delicato.
Come coltivare le melanzane in vaso
Per ottenere una produzione soddisfacente in contenitore, occorre optare per vasi piuttosto grandi e profondi, possibilmente uno per ogni pianta, con terriccio molto fertile del tipo per ortaggi e con un fondo di argilla espansa per ridurre il rischio di ristagno idrico radicale.
Le piantine di melanzana si collocano nei vasi da fine aprile in poi al Nord, da inizio aprile nel Sud e nelle zone di mare; nel giro di un paio di mesi dal trapianto le piantine di melanzana cominceranno a produrre i primi frutti.
Sono consigliate le piante innestate, che risultano molto più robuste; sono più costose ma la resa è decisamente più alta e molto minore è il rischio di perdita degli esemplari soprattutto nelle prime fasi di crescita.
La melanzana spinosa
La chiamano melanzana spinosa, ma della melanzana non è neppure parente: Sechium edule è invece una Cucurbitacea come la zucca e il melone. Si tratta di un ortaggio di origine sudamericana, chiamato anche 'chayote' e lingua di lupo.
Il Sechium edule è un ortaggio ovale verde, che diventa giallognolo da maturo. Il chayote è commestibile, come anche le sue foglie e le sue radici, che alla fine della primavera possono essere cucinate come si fa con gli asparagi, lessate e passate al burro per servirle con le uova e il parmigiano.
Il frutto si utilizza in cucina come le melanzane e le zucchine, fritto e condito con sale (indispensabile a causa del sapore molto dolciastro), stufato o bollito e condito come un'insalata.
Ricco di vitamina C, pare abbia efficacia nella cura dei calcoli renali. I semi della melanzana spinosa si reperiscono facilmente su internet.