I tulipani, grazie anche al loro breve ciclo vitale accompagnato da una prorompente fioritura, hanno da secoli spazio nei balconi per la coltivazione in vaso, o in giardino per bordare aiuole o piccoli percorsi, o ancora recisi, in un vaso, per colorare l’interno delle nostre case.
Tulipani, come sono fatti
Si tratta di bulbi di medie dimensioni che iniziano a vegetare non appena le rigide temperature invernali lasciano spazio ai tepori della primavera. La pianta produce generalmente dalle tre alle cinque foglie a forma lanceolata, di un verde glauco e dall’aspetto carnoso.
Queste si dispongono ad avvolgere, come fossero dei mantelli, un unico e prezioso stelo fiorale, che tende a svettare sopra la massa di foglie, probabilmente consapevole della sua essenziale bellezza. Recentemente sono state create anche delle varietà il cui stelo si dirama per produrre più fiori, ma di norma ogni bulbo di tulipano produce una sola corolla.
I fiori, di dimensioni ragguardevoli, sono spesso descritti nei cataloghi dei bulbi come fiori dalla corolla singola o doppia, a forma di coppa o di sfera, frastagliati sui margini, a forma di giglio o di pappagallo, o ancora dai petali allungati che nel complesso formano il disegno di una stella. La parte basale dei petali è spesso di un colore più scuro o più chiaro rispetto al resto del fiore, che crea così un piacevole contrasto. Per la scelta dei colori ci si può dunque basare su una gamma di tonalità e variegature praticamente infinita, che i coltivatori continuano a incrementare ogni anno attraverso l’ibridazione, per offrirci una scelta sempre più vasta.
La storia dei tulipani
La coltivazione dei tulipani ha avuto origine in Asia e in Medio Oriente molti secoli fa ed era già largamente diffusa nella Turchia del XIV secolo, dove i sultani amavano decorare le aiuole dei loro harem e delle loro residenze con questi fiori.
Il nome tulipano pare proprio che derivi dal termine olandese “tulband”, che vuol dire “turbante”, per la forma del fiore che ricorda effettivamente un copricapo ottomano. Attorno alla metà del XV secolo dalla Turchia vennero poi inviate in dono all’Olanda alcune varietà di bulbi di tulipano, che furono coltivate con successo e in seguito ibridate tra loro per creare nuove cultivar.
Da qui a breve i tulipani iniziarono a spopolare, diventando non solo dei fiori molto pregiati da coltivare in giardino, ma assumendo il ruolo di veri e propri status symbol per chi li possedeva. In pochi anni si assistette a quella che può essere definita come una vera e propria “febbre dei tulipani”. Tutti, anche commercianti poco appassionati alla botanica, erano alla costante caccia del fiore dalle forme e dalle tonalità più stravaganti, da acquistare e da rivendere al prezzo più alto. Verso la metà del XVI secolo un singolo bulbo di Semper Augustus, una varietà di tulipano rosso le cui screziature bianche furono ottenute infettando il bulbo con un virus della pianta del tabacco, venne venduto per la somma di 6.000 fiorini: l’equivalente dello stipendio di dieci anni di lavoro di un artigiano e di molto superiore a un quadro di Rembrandt che pochi anni dopo venne acquistato per la cifra di 1.650 fiorini.
Tale frenesia dei tulipani portò molta gente a indebitarsi e a vendere bulbi che non erano ancora stati selezionati, creando così la prima bolla speculativa di cui si ha memoria, che generò nel 1636 una delle più grandi crisi economiche della storia.
Dove mettere i tulipani
I tulipani sono ideali da coltivare in aiuole sia con disegni geometrici sia per masse di fioriture più informali.
Possono essere associati a piante annuali o biennali, o in alternativa messi a dimora sotto grossi cespugli spoglianti che durante le prime fasi della primavera non avranno ancora emesso il nuovo fogliame, permettendo così di apprezzare la fioritura delle nostre bulbose.
Crescono bene anche in vasi e piccoli contenitori o addirittura alcune specie botaniche possono essere naturalizzate in un prato.
Quando e come piantare i tulipani
Il periodo per mettere a dimora i bulbi dei tulipani è l’autunno, prima che inizino le gelate, così da permettere alle radichette di formarsi e di ancorarsi al suolo, e lontano dagli ultimi tepori estivi che indurrebbero la pianta a emettere le foglie che verrebbero bruciate poi dal freddo, con inevitabili conseguenze sulla fioritura primaverile.
Infatti, i bulbi dei tulipani in Italia, se protetti da un buono strato di terra, non temono i rigori dell’inverno: vanno posizionati a una profondità circa doppia della loro altezza, rivolti con la punta verso l’alto.
Prediligono i terreni fertili, ben drenati con esposizioni in pieno sole e al riparo dai forti venti. Si possono migliorare le condizioni del suolo aggiungendo stallatico maturo per aumentare il quantitativo di componente organica, che darà maggior vigore alla fioritura primaverile. Potrete invece incrementare il drenaggio addizionando sabbia al terreno: aspetto di fondamentale importanza in quanto i bulbi tendono a soffrire dei marciumi dovuti al poco arieggiamento del terreno. Non sono indicati i terreni troppo pesanti e con una componente di argille preponderante. Se coltivati in vaso, evitate di lasciare dell’acqua stagnante nei sottovasi. Il pH ideale del terreno sarà compreso tra valori di neutralità o debolmente alcalini.
I bulbi in giardino si accontenteranno dell’acqua piovana, mentre per i bulbi nei vasi è opportuno innaffiare una volta ogni due settimane per tutto il periodo invernale; le irrigazioni andranno intensificate a primavera quando dal terreno spunteranno le prime foglie.
Per tenere lontani i roditori (topi, arvicole) - ghiotti di questi tuberi - affiancatene altri per loro tossici: i narcisi sono ideali.
Come conservare i bulbi di tulipani
Una volta terminata la fioritura potrete lasciare i bulbi in terra, aspettando che tornino a fiorire l’anno successivo.
Tale pratica non è consigliata per le cultivar che, a differenza delle specie botaniche, possono non rifiorire se lasciate nel terreno. Vi converrà dunque aspettare che le foglie siano appassite prima di dissotterrare il bulbo (all’incirca sei settimane), pulirlo da eventuali parti secche o dall’eccesso di terra e aspettare che si disidrati parzialmente prima di essere riposto in un luogo buio e ben ventilato, dove le temperature non superino i 20 °C.
Tulipani, le specie botaniche
Tra le specie botaniche più note ci sono Tulipa forsteriana, T. greigii e T. kaufmanniana. Quest’ultima specie, insieme a T. tarda, possiede dimensioni più contenute e può essere coltivata anche nei giardini rocciosi.
Tra le specie da coltivare liberamente in un prato, che quindi si adattano bene agli sfalci regolari, vi è T. sprengeri.
Tulipani, come moltiplicarli
I tulipani durante la stagione vegetativa producono i bulbilli (bulbi di dimensioni più ridotte) posti in basso e lateralmente al bulbo principale. Per propagare le vostre piante vi basterà staccarli delicatamente e trattarli come gli altri tulipani. Questi giovani bulbi tuttavia non fioriranno per almeno un paio d’anni; vi dovrete dunque armare della giusta dose di pazienza.
10 Problemi con i tulipani
- Gli steli dei fiori si afflosciano: troppo caldo e terra troppo bagnata.
- Crescita scarsa, il germoglio fatica ad aprirsi: il terreno può essere stato troppo asciutto nel periodo del risveglio, oppure ha un pH acido (i tulipani apprezzano il terreno alcalino).
- Il germoglio esce solo con una punta ‘magra’: piantagione troppo in profondità. La regola vuole una piantagione a una profondità pari al doppio del bulbo.
- Nascono foglie ma nessun fiore: manca il sole, oppure i bulbi sono vecchi, rimasti per più di una stagione nel terreno.
- Foglie, petali e steli mangiucchiati: lumache e chiocciole, che possono aver rosicchiato anche il bulbo. Meglio estrarne uno e controllare; sistemare trappole per chiocciole o tazzine con birra (che le attrae e le elimina) nelle vicinanze delle piante.
- Disseccamenti e macchie sul fogliame: malattia fungina, frequente in condizioni di elevata umidità, scarsa circolazione d’aria e temperature molto miti. Se le piante sono in fiore è meglio non trattare e aspettare che la fioritura sia conclusa.
- Alterazioni del colore dei fiori, macchie sbiadite sul fogliame, fiori deformi: attacco di virus, frequente nei tulipani. Non esistono cure. Talvolta il virus provoca formazioni di effetti colorati considerati apprezzabili.
- Dai bulbilli delle piante madri sono nati tulipani di colori e forme diverse: è normale, perché si tratta di una specie spesso mutante, ed è da questa caratteristica che sono state sviluppate molte delle moderne varietà.
- I fiori sono apparsi a inizio marzo e poi più nulla: è normale per una varietà precoce. Il tulipano non può fiorire più volte in una stagione.
- I bulbi forzati e fioriti in casa non rifioriscono per almeno un anno: anche questo è normale. Se i bulbi sono ripiantati correttamente nel prossimo autunno, fioriranno nella primavera successiva.
6 consigli per far durare i tulipani recisi
- Comprateli ancora ben chiusi, ma solo se potete verificare bene il colore per accordarlo alle vostre scelte di composizione.
- Se li raccogliete voi in giardino, fatelo la mattina o la sera, quando gli steli sono gonfi d’acqua.
- Disponeteli in vasi con acqua fresca: lo stelo deve essere immerso per due terzi, non di più.
- Conservateli al riparo dal sole, dal caldo, dalle correnti d’aria.
- Togliete le foglie (in acqua marciscono).
- Aggiungete una dose di conservante per fiori recisi.
E per concludere ecco due video: uno sulla piantagione dei tulipani e uno sulla coltivazione dei tulipani.