Originaria delle foreste pluviali del Perù e chiamata anche pianta mangiafumo, pianta antismog, la tillandsia (Tillandsia cyanea, T. xerografica e altre, tutte della famiglia delle Bromeliacee) è una curiosa pianta che attira invariabilmente l’attenzione, da porre in un vaso o su una corteccia, come esemplare singolo che diventa il fulcro d’interesse, su uno scaffale, un piedistallo o da appendere.
Non aspettatevi però che liberi la casa dal fumo di sigaretta o dallo smog del traffico: è effettivamente in grado di depurare l’aria, ma una singola piantina può al massimo agire su 1-2 sigarette nell’arco di 24 ore.
Com’è fatta la tillandsia
Si tratta di una pianta epifita di piccola taglia, con una rosetta di foglie filiformi di colore verde scuro o grigiastro. Produce vistosi steli fiorali appiattiti, alti 15-20 cm, con minuscoli fiori blu e brattee (foglie modificate) rosa, di lunga durata.
In specifico, T. lindenii ha foglie lineari e infiorescenze alte 30 cm, simili a spighe corte e piatte, che recano fiori azzurro carico con gola bianca, circondati da brattee rosa corallo o carminio. T. ionantha ha foglie coriacee ricoperte da squame riflettenti, capaci di assorbire l’acqua piovana e, nel contempo, di proteggere l’epidermide dal sole eccessivo, limitando le perdite d’acqua per traspirazione: alla fioritura, le foglie centrali virano al rosso fuoco e la pianta produce nuovi germogli basali.
Come si coltiva
- Non sopporta i raggi del sole e la posizione ideale è a mezz’ombra o in ombra molto luminosa tutto l’anno, a una temperatura tra 20 e 28 °C (soffre sotto i 15 °C). Da maggio avanzato a metà settembre va spostata all’aperto appendendola sotto le fronde di un albero, in posizione fresca e ombreggiata, provvedendo a frequenti nebulizzazioni; nei restanti mesi vive in casa. Attenzione alle nocive correnti d’aria fredda.
- Può vivere in un vaso in plastica o su una zattera da orchidee o anche inserita in un anfratto di un pezzo di corteccia, magari raccolta durante una passeggiata nel bosco. Non è necessario il rinvaso. Utilizzate una manciata o due di substrato specifico come quello per orchidee, oppure a base di torba con aggiunta di perlite e di corteccia.
- L’acqua deve essere né scarsa né abbondante, in modo che il substrato rimanga sempre leggermente umido; va distribuita nell’incavo centrale della rosetta di foglie. Sono utili le vaporizzazioni delle foglie, soprattutto in estate, quando devono essere giornaliere, mentre nelle altre stagioni possono essere a giorni alterni.
- Si può concimare da aprile a settembre, ogni 15 giorni, con un prodotto per orchidee nell’acqua d’irrigazione.
Eliminate lo stelo fiorale dopo l’appassimento. Moltiplicatela tramite divisione del cespo tra aprile e maggio. Non ha nemici in particolare.