Dovete scegliere le specie per realizzare una nuova siepe? Se lo spazio ve lo consente, ossia se lo spazio da recintare è di dimensioni maggiori di 200 mq, anziché una siepe formale, perché non optate per una recinzione rustica?
La siepe formale, con ligustro, fotinia, lauroceraso, tuia ecc., obbliga a frequenti potature, ma effettivamente è l’unica che si adatta a piccoli spazi.
La siepe rustica, invece, costituita dai classici cespugli da fiore come deuzia (nella foto), filadelfo, spiree (S. vanhouttei in siepe, nella foto), viburni, crategus, cornus, berberis ecc., e/o da specie spontanee come biancospini, prugnoli, evonimi, cornioli ecc., va lasciata pressoché intonsa.
O meglio: si può tranquillamente potare all’occorrenza, se le piante dovessero espandersi troppo, ma la potatura deve rimanere un’operazione occasionale, ogni 3-6 anni, sia perché si altera il portamento di ogni cespuglio, sia perché si perde buona parte della fioritura la primavera successiva.
La potatura, da eseguirsi in inverno, sacrifica inoltre anche la maggior parte delle bacche, che sarebbero utili agli uccellini che se ne cibano, oltre che belle a vedersi.
Le specie citate sono adatte a tutti i climi e a tutti i suoli, purché con un buon drenaggio sul fondo della buca, concimando con stallatico o fertilizzanti in granuli a lenta cessione da miscelare al terreno al momento dell’impianto. Il momento migliore è in ottobre-novembre. Bagnate bene, soprattutto nel primo anno d’impianto.