Fra le parole più cercate sul motore di ricerca c’è “cambiamento climatico”, “responsabile” di qualunque fenomeno meteorologico anomalo si verifichi. Per tutto l’inverno la pioggia è stata scarsissima, e tanto più la neve, ma poi nel mese di maggio si sono verificate precipitazioni abbondantissime che hanno causato la tragica alluvione dell’Emilia-Romagna.
Chi non è un meteorologo rimane perplesso, e si chiede cosa stia succedendo, se questa sia la nuova normalità o se rimangano ancora, la siccità e le piogge torrenziali, un’eccezione rispetto alla regola alla quale chi ha dai 40 anni in su era abituato, ossia l’alternanza piuttosto regolare fra periodi asciutti e altri piovosi.
Abbiamo perciò chiesto a Luca Lombroso, Meteorologo Ampro-Associazione Meteo Professionisti e divulgatore ambientale (www.lombroso.it, luca@lombroso.it) di aiutarci a capire quale sarà il prosieguo climatico, cioè sul lungo periodo, per l’Italia.
La quantità di pioggia caduta in Emilia-Romagna in maggio può essere considerata anomala?
Nei due episodi, del 1-3 maggio e del 16-17 maggio, in Romagna in particolare sono caduti quantitativi di pioggia straordinari. Notare che uso il termine “straordinari”, non “eccezionali”, perché stiamo vivendo una nuova normalità climatica, e gli eventi estremi che in passato erano l’eccezione ora sono diventati la regola.
A Casola Valsenio (Ra) ad esempio, dai dati Arpae sono caduti 552,4 mm in 11 giorni, mentre nel maggio 1939 – quando vi furono drammatiche alluvioni simili quelle di maggio 2023 – ne caddero 360,5 mm in 17 giorni.
A Modena all’Osservatorio Geofisico conteggiamo finora [NdR 29 maggio 2023] 220,9 mm, per Modena questo sarà il secondo maggio più piovoso dall’inizio dei rilevamenti meteo, ma il più piovoso è di soli 4 anni fa, nel 2019, con 241,8 mm.
Ci dobbiamo aspettare altri eventi meteo similari?
Gli eventi meteorologici estremi, come alluvioni, temporali forti e siccità, sono influenzati dai cambiamenti climatici in corso. La recente alluvione in Emilia-Romagna è un esempio di come gli eventi estremi siano diventati più frequenti e intensi. Le temperature in aumento causano un aumento dell'evaporazione, portando a un maggior carico di umidità nell'atmosfera e, di conseguenza, a precipitazioni più intense. Inoltre, i cambiamenti climatici possono alterare i modelli di circolazione atmosferica, favorendo la formazione di temporali forti. Allo stesso tempo, la siccità può essere accentuata da periodi prolungati di temperature elevate e scarsa precipitazione.
Pertanto, è probabile che continueremo ad assistere a eventi meteo simili in futuro, a meno che non si adottino misure significative per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici.
Sino a fine aprile si parlava di siccità estrema. Ora il problema è risolto?
La siccità è un fenomeno subdolo, senza un inizio e una fine ben precisi. E non è solo meteorologica, cioè dovuta alla scarsità di precipitazioni, ma anche agricola, idrologica ed economica. Queste ultime, agricola in particolare, dipendono anche dai consumi, o meglio prelievi, di acqua.
Dunque, per ora è senz’altro tamponata, ma non era questo il modo che si desiderava. Qualsiasi soluzione deve accoppiarsi a un tasto dolente e che pochi vogliono affrontare serenamente: la riduzione dei prelievi, in primis in agricoltura.
Come si spiegano due fenomeni antitetici quali la siccità e le alluvioni?
I due fenomeni antitetici della siccità e delle alluvioni possono essere spiegati attraverso l'interconnessione dei cambiamenti climatici. Nel mio articolo pubblicato su Meteored, disponibile al link https://www.ilmeteo.net/notizie/scienza/maltempo-cambiamento-climatico-intensifica-il-passaggio-da-siccita-a-alluvioni.html, ho affrontato proprio questa tematica. I cambiamenti climatici influenzano il ciclo idrologico, causando estremi contrasti nel regime delle precipitazioni. Da un lato, le temperature in aumento possono portare a periodi prolungati di siccità, in cui le precipitazioni sono scarse e l'evaporazione è elevata. Dall'altro lato, gli stessi cambiamenti climatici possono favorire un aumento dell'instabilità atmosferica, portando a precipitazioni intense e alluvioni.
Questo significa che, nonostante la siccità possa predominare in alcune regioni o periodi, la natura variabile del clima può portare a improvvisi cambiamenti che provocano eventi alluvionali. La comprensione di queste dinamiche è fondamentale per adattarsi ai cambiamenti climatici in corso e mitigarne gli effetti.
Si può parlare di cambiamento climatico per questi fenomeni estremi?
Il tema dell'attribuzione dei fenomeni estremi al cambiamento climatico è complesso, ma si stanno facendo grandi progressi. Nel caso specifico di questa alluvione, al momento non possiamo affermare con certezza se sia direttamente collegata ai cambiamenti climatici.
Tuttavia, è importante notare che sempre più studi scientifici stanno dimostrando una connessione tra i fenomeni estremi e il cambiamento climatico. Ad esempio, di recente sono stati attribuiti ai cambiamenti climatici la siccità e il caldo che hanno colpito la Spagna nel mese di aprile, il che ci fa riflettere sulla possibile influenza dei cambiamenti climatici sugli eventi estremi.
Dobbiamo anche considerare l'importanza dell’uso del suolo e la cura del territorio. È fondamentale “gestire l’inevitabile, evitare l’ingestibile”. Questa frase significa che dobbiamo affrontare e gestire gli eventi estremi che inevitabilmente si verificheranno a causa dei cambiamenti climatici. Questo implica adattarsi e aumentare la nostra resilienza per affrontare tali eventi e mitigarne gli impatti. Allo stesso tempo, dobbiamo anche concentrarci sull'evitare che i cambiamenti climatici diventino ingestibili, ovvero agire per ridurre le emissioni di gas serra che sono la causa principale del cambiamento climatico.
Cosa può fare il singolo cittadino per arginare il cambiamento climatico?
È fondamentale adottare azioni a livello individuale, comunitario e globale per ridurre le emissioni e promuovere pratiche sostenibili, al fine di limitare gli impatti futuri e proteggere il nostro Pianeta per le generazioni future. Tuttavia, è bene dire con chiarezza che la soluzione non è nelle azioni individuali, ma in precise scelte politiche ed economiche forti, urgenti e coraggiose, perché non si tratta di ridurre un po’ i consumi e le emissioni, ma di dimezzarle ogni 10 anni fino ad azzerarle. In pratica, rivoluzionare il sistema energetico, agroalimentare e forestale mondiale.
Importante però che il singolo cittadino prenda anche consapevolezza non solo delle buone pratiche ambientali, ma anche di come comportarsi in caso di eventi meteo estremi, sapere cosa sono, come si formano e come si prevedono. Nel mio libro Attenti al Meteo: tornado, alluvioni, grandine e saette pubblicato dalle Edizioni Artestampa, approfondisco proprio la conoscenza degli eventi meteo estremi, spiegando in dettaglio cosa sono, come si formano e come vengono previsti nonché, appunto, come proteggersi.