Tutte le cure per la corretta coltivazione della patata nell'orto, dalla semina dei tuberi-seme alla raccolta e conservazione dei tuberi

La patata (Solanum tuberosum) appartiene alla famiglia delle Solanacee ed è una pianta erbacea; i tuberi, parte commestibile della pianta, si sviluppano dal rigonfiamento della parte terminale, epigea, dei lunghi stoloni sotterranei.

In Italia abbiamo tre tipi di colture: precoce, comune, bisestile o di secondo raccolto.

L'acquisto e la preparazione del seme di patata

L'acquisto di tuberi-seme esenti da virosi e altre fitopatie è indispensabile per la buona riuscita della coltura. È consigliabile l'utilizzo di materiale certificato sano, evitando l'impiego di seme di incerta provenienza o di parte del raccolto dell'anno precedente.

Dopo l'acquisto, i tuberi vanno stesi in cassette con la corona rivolta verso l'alto, e posti a germogliare a 10-14 °C in ambienti a luce diffusa, per un periodo di 20-40 giorni. La produzione di germogli robusti e ben formati al momento della semina garantisce emergenze più rapide, minori rischi di fallanze, un miglior controllo delle infestanti e un sensibile anticipo produttivo della coltura.

Per tuberi-seme di grossa pezzatura si può procedere a operazioni di taglio, incidendo la patata in senso longitudinale e lasciando a ciascuna porzione ottenuta almeno due gemme. Locali freschi e ben arieggiati consentono una rapida cicatrizzazione delle superfici tagliate e impediscono l'insorgere di malattie.

Il terreno per la patata

Le patate sono facili da coltivare in ogni terreno. È molto importante l’operazione di sarchiatura, che permette di aumentare la massa di terra intorno alla pianta e ha l’effetto di mantenere pulito il terreno.

La posizione dovrebbe essere in pieno sole e per evitare gravi inconvenienti come la ruggine si consiglia di scegliere un terreno che non sia stato coltivato a patate l’anno precedente.

Qualsiasi tipo di terreno è adatto alla coltivazione delle patate: dalla sua natura dipenderà la consistenza, il colore e il sapore del raccolto. Un terreno pesante e umido, per esempio, produrrà patate lisce, tendenti al giallo, mentre in un terreno secco e sabbioso saranno generalmente meno sode. Un terreno molto umido produrrà un raccolto ottimo in un anno a clima caldo e secco, in caso contrario potreste rimanere delusi.

Idealmente, comunque, il terreno deve essere profondo, sabbioso, ben drenato, friabile, da argilloso a sabbioso e in grado di trattenere l’umidità.

La lavorazione del terreno inizia qualche mese prima della semina con una vangatura alla profondità di 20-30 cm. In questa fase si può anche somministrare letame ben maturo, in ragione di 20-30 kg ogni 10 m2.

Con gli interventi di zappatura e rastrellatura, utili per rifinire e livellare il letto di semina, vengono completati gli apporti fertilizzanti con l'aggiunta di fosforo e potassio. L'azoto, direttamente responsabile della resa e della qualità della coltura, va frazionato in più interventi in prossimità della semina e dell'emergenza.

Per evitare la comparsa di patogeni e parassiti, si sconsiglia la successione ad altre Solanacee (melanzana, peperone, pomodoro) e il ritorno della coltura sullo stesso appezzamento per almeno 2-3 anni.

Nelle zone costiere le semine iniziano in novembre-dicembre, con raccolte precoci in marzo-aprile. Nelle zone di pianura dell'Italia settentrionale, dove è maggiore il rischio di gelate tardive, gli impianti vengono realizzati in febbraio-aprile, con produzioni estive in luglio-agosto. Negli ambienti collinari e di montagna le semine vengono posticipate nella tarda primavera con raccolte tardive in settembre-ottobre.

Come seminare e piantare la patata

Semina precoce (marzo- aprile): in solchi profondi 15 cm disponete i tuberi pronti per la semina alla distanza di 30-40 cm, in filari distanti 60-75 cm.

  • Coprite i germogli con il terreno. Fate attenzione a non danneggiare con la zappa il tubero.
  • Se il clima è freddo, proteggete i germogli appena spuntati con paglia o un telo.
  • Seminate sotto pacciamatura in plastica biodegradabile (marzo-aprile): rastrellate e annaffiate il terreno. Disponete i tuberi da semina sulla superficie, distanti 30-40 cm, in filari a loro volta distanti 60-75 cm. Rastrellate un colmo sopra le patate e coprite con fogli di plastica biodegradabile larghi 90 cm. Praticare delle incisioni all’altezza di ogni pianta di patate per lasciarla fuoriuscire.

Cure colturali per la patata

Durante il ciclo colturale si deve intervenire più volte a "dar terra alle piante" (rincalzatura). Con questa operazione si evita che i tuberi possano essere scoperti dall'azione del vento e della pioggia, causa di inverdimenti e marciumi, favorendo invece un migliore sviluppo.

Il controllo delle infestanti è importante soprattutto nelle prime fasi del ciclo. A sviluppo ultimato la pianta esercita infatti una buona competizione nei confronti delle malerbe. Nell'orto le eventuali scerbature si effettuano manualmente o con zappettature, avendo l'accortezza di non danneggiare lo sviluppo degli stoloni.

Una corretta gestione dell'irrigazione consente di ottenere un sensibile incremento delle rese produttive. Gli interventi irrigui sono mirati al mantenimento di un leggerissimo grado di umidità, per cui è consigliabile intervenire con turni ravvicinati e moderatissimi volumi d'acqua. Le esigenze idriche maggiori si concentrano nel periodo compreso tra la fase di "tuberificazione", in prossimità della fioritura, e l’inizio dell'ingrossamento dei tuberi. L'irrigazione può essere effettuata per infiltrazione o con tubo microforato.

Consociazione ottima con fave e spinaci, ma anche con fagioli, finocchi, piselli.

Malattie e parassiti della patata

La peronospora (Phytophthora infestans) è la più diffusa fra le avversità crittogamiche della patata. Si sviluppa tra 10 e 24 °C in condizioni di prolungata umidità ambientale, e si manifesta a carico degli steli e dell'apparato fogliare, dove provoca gravi disseccamenti. Nei casi più gravi colpisce anche i tuberi, su cui compaiono aree necrotiche depresse e maculature brunastre nella polpa. Può essere prevenuta aumentando la distanza tra le piante, favorendo così l'arieggiamento, ed eliminando i residui della vegetazione infetta. Con andamenti stagionali favorevoli allo sviluppo dell'infezione, si può intervenire con prodotti a base di rame.

La dorifora (Leptinotarsa decemlineata) è un coleottero molto comune nei terreni coltivati a patata. Gli adulti, di colore giallo-aranciato, sono riconoscibili per le caratteristiche striature longitudinali del dorso. L'attività dell'insetto inizia in primavera. La deposizione delle uova, che avviene sulla pagina inferiore della foglia, anticipa la comparsa delle voracissime larve. In presenza di forti infestazioni l'apparato fogliare della coltura può venire distrutto in pochi giorni. Negli orti le larve e gli adulti possono essere eliminati manualmente, al momento della loro comparsa. Per la lotta chimica si consiglia l'impiego di prodotti a base di piretro, caratterizzati da attività anche contro gli afidi ("pidocchi").

La raccolta della patata

Il momento della raccolta coincide con il disseccamento, a partire dalle foglie basali, della parte aerea della pianta: quando le foglie sono ingiallite e il terreno non è umido. Un buon parametro di controllo per verificare l'avvenuta maturazione è fornito dalla pezzatura del tubero e dalla buccia, ben formata e resistente alle spellature. Nell'orto la raccolta viene eseguita utilizzando una vanga con delicatezza per non rovinare i tuberi.

Le patate, raccolte in cassette, devono essere mantenute al buio, per evitare inverdimenti che, oltre a rappresentare un problema estetico, sono indicatori dell'accumulo di sostanze tossiche (la solanina, alcaloide tossico in grandi quantità, riconoscibile appunto per il colore verde che dà al tubero). La temperatura dovrebbe mantenersi tra 6 e 8 °C. A 2-3 °C i tuberi "addolciscono", provocando uno scadimento qualitativo del prodotto. Non mettete mai mele in vicinanza delle patate: l'etilene che liberano i pomi fa andare a male i tuberi.

Le patate da consumare fresche sono solo le precoci e le bisestili; le altre vengono raccolte, conservate e consumate durante l’anno.

Varietà consigliate di patata

  • Primura: a ciclo precoce, presenta tuberi a buccia gialla, di forma ovale. È caratterizzata da una discreta conservabilità, può essere cucinata in insalata, arrosto o gratinata. Utilizzata fresca è indicata anche per la preparazione di patate fritte.
  • Monalisa: a ciclo medio-precoce, cultivar di forma ovale a buccia gialla. Mediamente conservabile, presenta attitudini culinarie simili a Primura.
  • Spunta: indicata per la produzione di patate novelle, è diffusa nelle zone del Centro e Sud Italia ed è caratterizzata da tuberi allungati a buccia gialla. Si presta per la cottura a vapore.
  • Kennebec: a buccia gialla e maturazione medio-tardiva. Diffusa nelle zone collinari e montuose del Nord Italia, presenta tuberi a pasta bianca indicati per la produzione di purè, sformati, zuppe e fritti. Interessante per la sua rusticità, la resistenza alla siccità e la buona conservabilità.
  • Majestic: varietà tardiva a buccia gialla. I tuberi sono allungati e a pasta bianca. Caratterizzata da elevata conservabilità, presenta attitudini culinarie simili a Kennebec.

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Per approfondire

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27725 - Ultima modifica: 2019-06-13T18:52:38+02:00 da Elena Tibiletti
Patata, i segreti di coltivazione - Ultima modifica: 2019-06-13T18:54:59+02:00 da Elena Tibiletti