Sorella “minore” della più nota camelia primaverile, la sasanqua è meno appariscente ma possiede la stessa bellezza composta e altera

Chi non vuole rinunciare alle fioriture, favorito anche da un clima non gelido, deve procurarsi la regina dell’inverno, la Camellia sasanqua, o camelia autunnale, che ha la piacevole abitudine di coprirsi di bocci in autunno per schiuderli nel cuore dell’inverno, tra metà novembre e metà febbraio.

È meno nota della camelia primaverile, Camellia japonica, semplicemente perché i suoi fiori sono semplici, a coppa, al massimo semidoppi, cioè con qualche petalo in più rispetto ai canonici cinque. Con lei, i floricoltori si sono ingegnati meno, e così ne hanno ricavato solo qualche centinaio di varietà, anziché le migliaia anche a fiore doppissimo della camelia primaverile. Ma se abbiamo lo spazio in terrazzo (e magari anche in giardino, se abitiamo in una zona dalla terra acida e dal clima non gelido), lasciamoci tentare da questa bellezza elegante: ci ripagherà con una fioritura intensa proprio quando altri fiori non ci sono…

La scheda botanica della sasanqua

Camellia sasanqua (famiglia Teacee), originaria di Cina e Giappone, è un arbusto sempreverde, alto e largo fino a 2 m, con crescita medio-lenta e molto longevo (fino a 80 anni), allevabile anche come piccolo albero; foglie persistenti, coriacee, lanceolate, di medie dimensioni, di colore verde medio; fiori medi (max 6 cm ø), numerosi, leggermente profumati, a coppa, semplici o raramente semidoppi, bianchi o rosa, con stami gialli, leggermente profumati, in novembre-gennaio (è chiamata anche camelia autunnale). Ne esistono alcune centinaia di varietà, differenti per dimensione, forma e colore dei fiori.

Lo zero rappresenta il limite termico minimo sopportabile per un lungo periodo, anche se qualche esemplare può resistere fino a –12 °C. In estate il massimo tollerabile è di 30 °C, se la posizione è ombreggiata e ventilata.

Cure semplici ma inderogabili

Al momento dell’acquisto, a novembre, puntiamo su esemplari con molti boccioli già di medie dimensioni, turgidi e non secchi, e qualche fiore aperto. Le foglie devono essere integre, lucide, senza macchie o seccumi. Il terriccio deve essere appena umido ma non fradicio.

Sul terrazzo, adesso mettiamola in una posizione dove il sole arrivi dopo le 10 di mattina, e riparata dal vento freddo. Se gelasse, avvolgiamola con un telo di non tessuto; se piovesse per molti giorni o addirittura nevicasse, spostiamola in un punto in cui non arrivino le intemperie (anche in serra fredda). Non rinvasiamola: è un’operazione da fare al termine della fioritura, non all’inizio o durante.

Le annaffiature in questa stagione devono essere moderate ma costanti, appena prima che il terriccio si asciughi del tutto, con acqua decalcificata e con aggiunta di concime per acidofile ogni 15 giorni sino alla fine della fioritura.

Dopo la fioritura della sasanqua

Quando è caduta anche l’ultima corolla, all’incirca tra metà gennaio e inizio febbraio, le cure non cambiano granché: continuiamo a bagnare (il substrato deve rimanere sempre leggermente umido, in tutte le stagioni, ma non fradicio) e concimare – ogni 20 giorni –, interrompendo la fertilizzazione in maggio, dopo la formazione delle gemme per l’autunno successivo e riprendendola in settembre. Spostiamo la pianta all’ombra da marzo a settembre, comunque non al sole nelle ore centrali del giorno.

Fra marzo e maggio del primo anno dopo l’acquisto rinvasiamo ed eventualmente dividiamo gli esemplari in vaso: spesso ne troviamo tre insieme, ma due sono destinati a morire se coabitano, quindi tagliamo con delicatezza il pane di terra in modo da dividerle e rimetterle ciascuna in un singolo vaso con lo stesso diametro di quello originario. Se invece il soggetto è uno solo, rinvasiamolo in un contenitore di due misure in più. Anche il substrato dev’essere specifico per acidofile, con un buon drenaggio sul fondo del vaso.

In estate, con il caldo, servono anche le vaporizzazioni giornaliere del fogliame, sempre con acqua senza calcare per evitare righe bianche sulle foglie. E attenzione, perché l’estate è il punto debole delle camelie: amano un clima fresco, e il caldo nuoce loro molto. Fra l’altro, le camelie in genere sono piante poco indicate al Sud, soprattutto costiero.

Una coccola in più? Una volta al mese, somministriamo in aggiunta all’acqua d’irrigazione una tazza di tè leggero non zuccherato.

L’ambiente è importante

Le camelie sono piante robuste, e difficilmente vengono aggredite da parassiti animali o fungini. È molto più facile, invece, che soffrano di fisiopatie, cioè di disturbi causati da fattori ambientali avversi. Per esempio, se le foglie ingialliscono mantenendo le nervature verdi, si tratta di clorosi, ossia di carenza di ferro che va perciò somministrato sotto forma di prodotti appositi. Se i boccioli si seccano, o è stata una gelata (per questo, intorno allo zero è bene proteggere la chioma con il non tessuto), o è una carenza idrica (annaffiare sempre prima che il substrato si asciughi). Infine, se le foglie appassiscono all’improvviso, o è un ristagno idrico che ha determinato un marciume radicale (infatti il substrato non deve mai apparire fradicio), o è la mancanza d’acqua (in questo caso le foglie rimangono lucide, anziché divenire opache come con il ristagno).

Per coltivare la sasanqua in giardino

Tutte le camelie amano un terreno acido, torboso, fertile, umido e sempre ben drenato; non sopportano substrati calcarei, nemmeno se corretti con torba in abbondanza, perché vi deperiscono nell’arco di pochi anni. Se abbiamo il suolo giusto, scegliamo una posizione a mezz’ombra, oppure ombreggiata d’estate e soleggiata d’inverno, comunque non al sole estivo dalle 10 alle 17.

Annaffiamola in abbondanza in primavera-estate, mediamente in autunno e inverno solo se non piove a sufficienza. Concimiamola in settembre, marzo e giugno con un prodotto per acidofile a lenta cessione in granuli da spargere sul terreno.

La potatura si effettua, solo per ridurre l’ingombro, subito dopo la fioritura prima che si formino le gemme da fiore.

 

Per approfondire

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Camelia autunnale o sasanqua, fiorisce in novembre - Ultima modifica: 2023-11-02T06:59:11+01:00 da Elena Tibiletti